Censimento, Autovelox non registrati: cosa cambia adesso per le multe?
I termini per inviare i dati sugli autovelox sono scaduti: i dispositivi non censiti non potranno più essere utilizzati
Si torna a parlare degli autovelox, tema caldissimo in Italia, soprattutto da quando è emerso il problema, non ancora risolto, dell’omologazione che ha portato ad una valanga di ricorsi. All’inizio di ottobre scrivevamo che era scattato ufficialmente il censimento nazionale dei dispositivi per il rilevamento della velocità. Censimento voluto dal ministro Matteo Salvini, come parte più ampia di un’operazione di trasparenza sugli autovelox. Grazie a questa iniziativa, sapremo davvero il numero di apparecchi installati, la loro ubicazione, e tutte le specifiche tecniche. Il censimento, però, prevede un limite temporale ben preciso. Infatti, tuti coloro che dovevano inviare al ministero le informazioni sugli autovelox, tra cui i Comuni, avevano 60 giorni di tempo per farlo. Che succede se non vengono rispettate queste tempistiche?
STOP ALLE MULTE
Molto semplicemente, gli autovelox non censiti dovranno essere spenti in quanto non potranno più essere utilizzati per accertare eventuali infrazioni di eccesso di velocità. Nel caso venissero ancora utilizzati, le eventuali multe che si basano sul loro utilizzo saranno nulle. Nel decreto era ben specificato questo passaggio e cioè che comunicare i dati degli autovelox è “condizione necessaria per il legittimo utilizzo dei dispositivi“. Ma come facciamo a sapere se un Autovelox da adesso in poi è in regola con il censimento nazionale oppure no?
LA LISTA SI POTRÀ CONSULTARE ONLINE
Lo scopo del censimento è proprio questo, e cioè permettere di sapere esattamente quanti autovelox ci sono sulle strade e soprattutto dove si trovano. All’interno del sito del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti dovrebbe essere predisposta una sezione dove poter accedere a questo nuovo database dei dispositivi per il rilevamento della velocità. I termini per inviare i dati sugli autovelox sono adesso scaduti e quindi possiamo immaginare che presto questa nuova sezione sarà resa disponibile. Dunque, presto, chiunque poter scoprire quali sono e dove si trovano tutti gli autovelox in funzione. A quel punto, chi riceve una multa per eccesso di velocità potrà verificare se l’autovelox in questione era legittimato a funzionare oppure no.
IL NODO OMOLOGAZIONE
Bene, presto sapremo dove sono tutti gli autovelox. Peccato però che non sia ancora stato sciolto il nodo dell’omologazione, una problematica che dura da tempo. Tutto era partito, ricordiamo, quando la Cassazione ad aprile 2024 aveva stabilito la nullità delle multe elevate dagli apparecchi approvati ma non omologati. Insomma, una caos normativo da risolvere dato che come ricordava il Codacons un po’ di tempo fa, quasi il 60% degli autovelox fissi e oltre il 67% di quelli mobili, oltre a non essere omologato, è stato approvato prima del 2017, data che fa da spartiacque in tema di omologazione e possibile utilizzo degli apparecchi, con conseguente valanga di ricorsi da parte degli automobilisti multati. Nelle intenzioni, il censimento dovrebbe essere uno step importante verso la soluzione di questa problematica. Vedremo quello che succederà. Intanto, presto sapremo quali sono gli autovelox legittimati a funzionare e quali no.