Sistema di ricarica senza fili per le auto: parte la sperimentazione nel Regno Unito
Si sperimenterà la soluzione di ricarica senza fili.

Per sostenere la diffusione delle auto elettriche è necessario rendere l'infrastruttura di ricarica molto più capillare. Questo significa dover installare un numero sempre maggiore di colonnine sia in corrente alternata sia in corrente continua. Nelle città, dove si ha la necessità di dover implementare una rete di rifornimento di energia estremamente capillare per soddisfare le necessità di ricarica delle auto, alcune aziende stanno sperimentando tecnologie diverse tra cui quella che permette di effettuare ricariche senza fili.
IL CASO DI CHAR.GY
Nel Regno Unito, la società Char.gy ha sviluppato un particolare pad ad induzione per la ricarica che può essere tranquillamente integrato sulla strada per essere utilizzato sia da tutti coloro che non dispongono di un punto di rifornimento di energia a casa sia dalle vetture del car sharing. L'azienda fa sapere che la sua tecnologia è stata ampiamente testata presso il Millbrook Proving Ground. Il pad, in particolare, è stato realizzato in collaborazione con l'Università di Warwick e l'IPT Technology.
Adesso si passa alla sperimentazione su strada. Per farlo, si utilizzeranno 10 Renault Zoe opportunamente modificate con un kit di ricarica ad induzione aftermarket. Le auto saranno fornite dalla società di car sharing Hiyacar. Veicoli che potranno essere noleggiati dalle persone per una sterlina all'ora o per 5 sterline al giorno, costi assicurativi esclusi. Anche se dotate di questo sistema di ricarica, le Zoe potranno comunque rifornire dalle normali colonnine.
La prima "piazzola" per la ricarica wireless di Char.gy si trova a Marlow, nel Buckinghamshire. Successivamente, ne saranno create ulteriori 9 sempre nella stessa contea. I vantaggi potenziali di questa tecnologia sono diversi: i pad possono essere installati facilmente nei parcheggi occupando pochissimo spazio. Inoltre, permettono alle auto di rifornire senza dover utilizzare scomodi cavi. Ovviamente ci sono anche dei precisi limiti come la difficoltà a gestire grandi potenze.
Diverse realtà, comunque, stanno lavorando per sviluppare questa tecnologia e per capire la sua reale validità. Nel progetto in questione, la Open University raccoglierà i feedback dei conducenti per valutarne il successo.