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Stop alle endotermiche nel 2035. No al rinvio da parte di Volvo, Uber e Ayvens

No al rinvio della scadenza del 2035 da parte di 50 aziende tra cui alcune case automobilistiche ed aziende di mobilità e dell'energia

Stop alle endotermiche nel 2035. No al rinvio da parte di Volvo, Uber e Ayvens
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Filippo Vendrame
Filippo Vendrame
Pubblicato il 30 set 2024

Nelle ultime settimane si sta discutendo molto sulla necessità di rivedere la scadenza del 2035 quando non sarà più possibile vendere nuove auto endotermiche in Unione Europea. Il mondo politico pare spaccato e anche all'interno delle case automobilistiche ci sono diverse posizioni sul percorso da seguire. All'interno di questo dibattito arriva adesso il no al rinvio della scadenza del 2035 da parte di 50 aziende tra cui Volvo, Uber e Ayvens attraverso Industry for 2035, una piattaforma nata con la collaborazione di Transport & Environment e Climate Group che riunisce CEO e dirigenti di aziende e associazioni imprenditoriali che ritengono che l'obiettivo del 2035 sia fattibile e necessario.

MANTENERE L’OBIETTIVO DEL 2035

L'obiettivo del 2035 fornisce una direzione chiara che consentirà a noi aziende, insieme a tutti gli altri stakeholder, di concentrarci sulla realizzazione della trasformazione richiesta. Fornisce inoltre la tanto necessaria certezza di investimento sul futuro dell'industria automobilistica in Europa.

Anche Poelstar e Rivian hanno firmato questa dichiarazione assieme alla società elettrica Iberdrola e a tante altre importanti realtà.

Invitiamo pertanto i decisori a non riaprire gli standard sulle emissioni di CO2 per auto e furgoni recentemente adottati nel 2026 e a mantenere così l'obiettivo del 100% di emissioni zero per le auto nel 2035.

SERVE UNA POLITICA INDUSTRIALE MIRATA

Insomma, per le 50 aziende che hanno firmato questa dichiarazione non bisogna fare alcun passo indietro. Le aziende sottolineano che l'obiettivo di zero emissioni per il 2035 ha ricevuto un mandato democratico dai governi e dagli eurodeputati dell'UE a marzo 2023.

Secondo i firmatari, invece di cambiare le regole, gli sforzi dovrebbero concentrarsi sull'implementazione di quanto già concordato: una politica industriale mirata a sostegno degli investimenti per una filiera sostenibile delle batterie locali, l'implementazione di una rete di ricarica, la fornitura di elettricità pulita, la creazione di flotte aziendali green e la riqualificazione dei lavoratori per la transizione elettrica. Alex Keynes, Cars Policy Manager presso Transport & Environment , ha affermato:

Cambiare l'obiettivo del 2035 significherebbe stravolgere il percorso su cui le aziende hanno basato i loro investimenti. Invece, sosteniamo la transizione con un piano automobilistico che si concentri su un incremento più rapido della rete di ricarica e sull'aumento della domanda attraverso una più rapida elettrificazione delle flotte. C'è anche bisogno di supporto per la produzione locale di batterie.

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