Riciclo batterie auto elettriche: la grande sfida per i produttori
Il recupero di sostanze come litio, cobalto, nichel e manganese diventerà molto importante visto che è previsto un importante aumento della richiesta delle batterie.

Il riciclo delle batterie delle auto elettriche sarà la prossima grande sfida dei produttori. Infatti, il recupero di materiali come litio, cobalto, nichel e manganese diverrà ancora più importante in vista dell’incremento della domanda mondiale di accumulatori che si stima sarà nei prossimi anni 14 volte superiore rispetto al 2018. La crescita del settore delle auto elettriche causerà, infatti, un aumento esponenziale della domanda di batterie. Tutto questo significa che si amplierà in maniera importante la necessità del loro riciclo.
Secondo Erion Energy, il Consorzio del Sistema Erion dedicato ai Rifiuti di Pile e Accumulatori, se nel 2030 ci si ritroverà nella necessità di riciclare tutte le batterie delle auto elettriche immesse sul mercato sino al 2020, le aziende dovrebbero attrezzarsi per la raccolta e il trattamento di circa 28.000 tonnellate di rifiuti. E con l'aumento della richiesta degli accumulatori, come accennato all'inizio, efficienza delle risorse, approvvigionamento sostenibile delle materie prime e riciclo responsabile saranno le prossime sfide da vincere, secondo il consorzio.
Si tratta di problematiche che dovranno affrontare in primo luogo i produttori delle batterie che sono responsabili dell'intero ciclo di vita degli accumulatori. Proprio a livello di leggi, nell’ambito del Circular Economy Action Plan la Commissione Europea ha presentato la proposta di un nuovo regolamento che pur mantenendo inalterate le responsabilità dei produttori, prevede l'introduzione di standard minimi obbligatori di sostenibilità e sicurezza per tutte le batterie immesse sul mercato europeo.
Tra gli obiettivi primari della proposta c'è quello di evitare, o minimizzare, l’utilizzo di sostanze inquinanti privilegiando l'impiego di materiali riciclati per la costruzione delle nuove celle per gli accumulatori.
Si stima che entro il 2030 litio e cobalto serviranno rispettivamente in misura 80 e 50 volte superiore rispetto ad oggi. Si tratta di dati davvero notevoli se si considera l’attuale dipendenza dell’Europa dagli altri Paesi. Sono tuttavia materiali riciclabili a patto che si sviluppi una filiera nazionale ed Europea in chiave circolare per il riciclo e il riutilizzo delle batterie. Danilo Bonato, Direttore Generale di Erion Energy, commenta:
I vantaggi di una corretta gestione delle batterie sono rappresentati dalla conservazione delle risorse, ma anche da un aspetto di prevenzione. Un trattamento idoneo permette di evitare l’emissione nell’ambiente di sostanze pericolose. Il litio è molto reattivo all’aria e all’acqua poiché entrando in contatto con l’ossigeno genera prodotti tossici e come altri metalli è altamente infiammabile e a rischio esplosione. Alla luce di questo è fondamentale farci trovare pronti e preparati al cambiamento che coinvolgerà tutti gli attori: dall’industria, agli Stati, dalla ricerca agli addetti ai lavori del settore del riciclo.
La sfida non è banale. Sia perché una corretta gestione del riciclo e riuso delle batterie, intesa come la possibilità di dare una seconda vita alle celle al litio secondo i principi dell’economia circolare, necessita di un livello industriale che al momento l'Italia non ha (attualmente le batterie al litio finiscono per lo più in Germania, che comunque resta ancora molto lontana da Paesi come la Cina che da anni hanno investito in circuiti di recupero volti alla massimizzazione delle materie prime seconde), sia perché l'odierno sistema ha costi elevati, che solo un forte investimento sul fronte tecnologico potrà abbattere.