Cerca

Bosch: un compagno di viaggio virtuale per la sicurezza dei camion nei viaggi

Bosch è a capo di un consorzio che ha sviluppato un compagno di viaggio virtuale per migliorare la sicurezza dei viaggi dei camion.

Bosch: un compagno di viaggio virtuale per la sicurezza dei camion nei viaggi
Vai ai commenti 3
Filippo Vendrame
Filippo Vendrame
Pubblicato il 19 set 2020

I grandi mezzi di trasporto sono fondamentali per il settore della logistica. Chi guida i camion, tuttavia, è soggetto ad orari di lavoro prolungati che possono stancare molto. Se gli autisti sono stanchi o distratti, le conseguenze possono essere molto pericolose. Le soluzioni di guida autonoma possono essere la chiave per evitare gli incidenti e rendere i lunghi e faticosi viaggi più sicuri. Tuttavia, le persone devono sempre rimanere vigili per intervenire in caso di necessità.

C'è quindi la necessità di coordinare l’interazione tra veicolo e autista. Di questo se ne è occupato il progetto TANGO a cui hanno partecipato anche Bosch, Volkswagen, MAN Truck & Bus, l’Università di Stoccarda, l’istituto Hochschule der Medien, Spiegel Institut e CanControls.

COMPAGNO DI VIAGGIO VIRTUALE

Il progetto si è concentrato sulla guida autonoma di Livello 2 e 3 (Qui spieghiamo i vari livelli della guida autonoma). Nello specifico, è stato progettato un vero e proprio assistente, un compagno virtuale che mantiene alto il livello di attenzione dell’autista, contrasta la fatica e rende la guida il più piacevole possibile. Michael Schulz, project manager di Bosch, spiega:

In futuro, le fasi di guida manuale e autonoma si alterneranno: come in una gara a staffetta, la responsabilità della guida passerà dal veicolo all’autista e viceversa. Nella guida parzialmente autonoma, di livello SAE 2, l’autista deve essere pronto a intervenire in qualsiasi momento; nella guida autonoma, di livello SAE 3, solo quando necessario. L’obiettivo è mantenere a livello ottimale la condizione dell’autista, in modo che sia sempre in grado di intervenire.

Ed è in tale contesto che diventa protagonista l’assistente di attenzione e attività. A seconda del livello di intervento, della condizione dell’autista e di cosa permette l’effettiva situazione di guida, l’assistente può proporre al conducente varie attività come ascoltare la musica, leggere le email, fare piccoli esercizi fisici ed altro ancora. Il sistema deve non solo determinare in maniera affidabile la situazione di guida, ma anche rilevare e interpretare correttamente la condizione dell’autista in qualsiasi momento.

Il team che sta portando avanti il progetto ha installato a bordo delle cabine dei camion dei sensori di monitoraggio che utilizzano l’intelligenza artificiale per verificare lo stato di attenzione e di stanchezza del conducente. Algoritmi intelligenti valutano le immagini, le interpretano e lanciano delle contromisure che possono essere un avvertimento, una proposta di un’attività secondaria o un intervento attivo, come una frenata.

Per determinare con precisione i requisiti del compagno virtuale, i ricercatori hanno viaggiato con i camionisti sulle strade. Il prototipo frutto del progetto contiene un pannello di controllo composto da diversi display che combina elementi visivi, acustici e tattili e raffigura l’assistente virtuale come un avatar. I risultati ottenuti sfoceranno in ulteriori sviluppi in ambiti come il monitoraggio interno, la guida autonoma e i sistemi di intrattenimento. Quanto realizzato potrà essere applicato non solo ai camion, ma anche alle autovetture per aumentare ancora di più la sicurezza nel traffico stradale.

Ti potrebbe interessare:
Commenti Regolamento