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Accise carburanti, la denuncia del Codacons: stangata per 16,6 milioni di auto diesel

Con l'accelerazione del piano di allineamento delle accise è in arrivo una stangata sulle auto diesel; ecco l'intervento del Codacons

Accise carburanti, la denuncia del Codacons: stangata per 16,6 milioni di auto diesel
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Filippo Vendrame
Filippo Vendrame
Pubblicato il 21 ott 2025

Il Governo intende accelerare il piano sull’allineamento delle accise. Anzi, intende concluderlo nel 2026 anziché in 5 anni come aveva promesso qualche mese fa quando lo aveva annunciato. Nel ddl della Legge di Bilancio 2026 si parla chiaramente che dal primo gennaio 2026 l’accisa sul diesel salirà di 4,05 centesimi di euro, mentre quella della benzina scenderà di pari importo. In questo modo le accise sui due carburanti saranno allineate come promesso all’Unione Europea. La Manovra 2026 deve ovviamente ricevere il via libera del Paramento entro la fine dell’anno ma a meno di modifiche, la strada sempre essere presa. Perché questa decisione? Giorni fa il ministero Giorgetti parlava dell’opportunità di sfruttare un momento in cui i prezzi dei carburanti sono stabili.

Se quindi arriverà il via libera definitivo, dal primo gennaio 2026 fare un pieno di gasolio costerà di più, mentre di benzina di meno, salvo ovviamente speculazioni come già quando era accaduto quando c’era stata una prima rimodulazione delle accise. Il diesel era infatti salito ma la benzina non era scesa di quanto atteso. Tornando alla nuova scelta del Governo in materia di accise sui carburanti, è intervenuto il Codacons che parla di stangata per gli automobilisti.

IL DIESEL AUMENTERÀ MA LA BENZINA NON CALERÀ NELLA STESSA MISURA

L’associazione è molto chiara, se non ci saranno modifiche, la rimodulazione delle accise sui carburanti si tradurrà in una stangata sulle 16,6 milioni di autovetture alimentate a gasolio circolanti in Italia. Secondo una simulazione effettuata dal Codacons, considerando anche l’IVA, un pieno di diesel da 50 litri andrebbe a costare 2,47 euro in più rispetto ad oggi, con un maggior esborso su base annua, ipotizzando due pieni al mese, di 59,3 euro ad autovettura. Se poi andiamo a considerare l’incremento di 1,5 centesimi di euro dello scorso maggio, il rincaro complessivo sarà pari a 3,38 euro a pieno, cioè 81,1 euro in più all’anno.

L’associazione mette poi in evidenza il problema della riduzione sui prezzi delle benzina che potrebbe essere minimo. Spiega il Codacons:

Come già osservato a maggio, quando l’accisa è aumentata di 1,5 centesimi di euro il prezzo del gasolio alla pompa è immediatamente salito, mentre per la verde, pur in presenza di una riduzione dell’accisa da 1,5 centesimi, i ribassi sono stati minimi.

Insomma, con l’introduzione delle nuove accise, il diesel aumenterebbe subito mentre la benzina rischia di non calare nella stessa misura.

SERVONO CONTROLLI

Cosa chiede quindi l’associazione? Il Codacons ribadisce la richiesta al Governo di inserire in Manovra 2026 controlli serrati sull’applicazione pratica della misura fiscale e sanzioni salatissime per chi non trasferirà ai distributori il taglio dell’accisa sulla benzina.

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