Ricerca Uber e Lyft rivela: ride sharing sta aumentando il traffico invece che ridurlo
L'avvento di servizi di Ride Sharing come Uber e Lyft sta avendo l'effetto opposto a quanto sperato: il traffico nelle grandi città aumenta per via dell'elevato numero di questi veicoli
L'espansione di servizi di ride sharing come Uber e Lyft sta avendo l'effetto opposto a quanto sperato: il traffico nelle grandi città sta aumentando per via dell'elevato numero di questi veicoli, nati con l'obiettivo di ridurre l'utilizzo delle auto private e alleggerire il traffico grazie alla condivisione delle corse.
A confermarlo è una ricerca commissionata congiuntamente da Uber e Lyft (trovate il report completo in FONTE), le società statunitensi che più di tutte puntano sul concetto di corse condivise per espandere il proprio business nel settore della mobilità. Condotta dalla società di consulenza Fehr & Peers, la ricerca ha esaminato le miglia percorse dai veicoli (VMT – vehicle miles traveled) di entrambe le flotte nel mese di settembre 2018, confrontandole con quelle percorse in totale da tutti i veicoli nello stesso mese nella stessa area.
Sei le città coinvolte: Boston, Chicago, Los Angeles, San Francisco, Seattle e Washington D.C. I risultati mostrano come Uber e Lyft abbiano una bassa incidenza sul traffico nella vasta area metropolitana di ogni città (1-3% delle VMT), ma la percentuale sale rapidamente nei centri urbani. A San Francisco, per esempio, Uber e Lyft contano per il 13,4% del traffico (intorno al 7-8% le altre città). Si noti che è un bene che la percentuale di miglia percorse da veicoli Uber e Lyft sia cresciuta, tuttavia questo andrebbe accompagnato da una riduzione del traffico degli altri veicoli passeggeri non in percentuale ma a livello assoluto. Cosa che non sta accadendo.
Lo studio ha inoltre analizzato le diverse condizioni di utilizzo di un servizio di ride sharing, dall'auto vuota alla ricerca di passeggeri all'auto al completo, esaminandone l'impatto sul traffico. Lo studio evidenzia che, in media, solamente una percentuale che va dal 54 al 62% delle VMT è stata percorsa con un passeggero seduto sul divanetto posteriore.
La soluzione più drastica ma efficace, secondo le due società, sarebbe disincentivare fortemente l'utilizzo di veicoli privati, la cui incidenza sul traffico nei centri urbani viaggia tra l'87 e il 99%. Semplificando al massimo – quella del traffico è una questione decisamente complessa e non esiste una sola soluzione – una sorta di "Congestion Charge" in stile Londra (una tassa per l'accesso al centro città) potrebbe ridurre la componente di auto private in modo assoluto, aumentando al contempo la componente di trasporti pubblici e alternativi.