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Sharing Economy: l'auto è il bene più condiviso al mondo

Secondo una ricerca commissionata da car2go, l'automobile è il bene più condiviso al mondo.

Simone Facchetti
Simone Facchetti
Pubblicato il 28 nov 2017

Nella società, specialmente negli ultimi 10 anni, sono sempre di più i beni – materiali e immateriali – che ognuno di noi condivide quotidianamente con le altre persone. Se con alcune cose abbiamo più difficoltà, con altre è diventato invece quasi naturale metterle a disposizione di altri quando non ci servono, evitando sprechi e, in alcuni casi, risparmiando. Ma qual è il bene più condiviso al mondo? Un'equipe di ricerca commissionata dal colosso del car sharing car2go ha stilato una classifica, con risultati spesso sorprendenti.

Al primo posto, udite udite,  vi è l'automobile. Se parliamo solamente di car2go, attualmente il più grande servizio di carsharing a flusso libero a livello mondiale, vediamo che sono ben 2.9 milioni gli utenti iscritti, per un totale di 22 milioni di noleggi all’anno. Secondo la società di consulenza Frost & Sullivan, poi, questo numero è destinato a crescere a livello mondiale: entro il 2025 saranno infatti 36 milioni le persone utilizzeranno il carsharing nel mondo.

Dall’auto all’appartamento

Sempre a proposito di auto, al secondo posto troviamo la condivisione del viaggio in auto, il cosiddetto ride-sharing. Uber rappresenta il numero uno di questo servizio: ogni anno, la compagnia americana effettua tra i quattro e i cinque miliardi di spostamenti. A seguire Uber vi è poi mytaxi, che consente di condividere i posti liberi nei taxi, con circa 40 milioni di viaggi all'anno. Per non parlare poi della francese BlaBlaCar, che ogni anno consente a ben 2,5 milioni di utenti solo in Italia di spostarsi condividendo i costi della propria auto (car-pooling).

Al terzo posto, un altro servizio di cui quasi tutti hanno usufruito almeno una volta nella vita: la condivisione dell'alloggio. Al mondo, due sono i colossi in questo senso: Couchsurfing.com consente di scambiarsi casa e registra 12 milioni di utenti, Airbnb invece offre ai proprietari la possibilità di affittare la propria casa (o anche una sola stanza) e conta ben 150 milioni di utenti. Anche in questo caso, si tratta di un mercato in continua crescita in tutto il mondo.

Tornando all'auto, il quarto posto riguarda la condivisione del parcheggio: le società di condivisione dei parcheggi di proprietà (tra cui Parksharing.com) sono destinate a crescere: si prevede infatti che, entro il 2020, il mercato del parcheggio condiviso crescerà raggiungendo un volume di mercato di circa due miliardi di euro.

Dalla bicicletta alla scrivania

Al quinto posto troviamo un altro mezzo di trasporto, la bicicletta. La condivisione delle due ruote è un fenomeno diffuso in tutto il mondo, con circa 70 noleggi al secondo. Il più vasto mercato al mondo del bikesharing si trova in Cina dove si registrano dai quattro agli otto noleggi per bici al giorno. Da solo, il provider CitiBike raggiunge circa 14 milioni di spostamenti all’anno. In Italia è presente almeno un provider di bikesharing in ogni città.

Discostandosi dal settore dei trasporti, al sesto posto ci sono gli utensili. Sapevate, infatti, che in media, nel mondo, il trapano viene utilizzato per soli 13 minuti in tutta la sua vita? La scelta di condividere un trapano, ma anche un taglia erba ad uso condominiale o un elettrodomestico, rappresenta dunque un'idea furba e decisamente conveniente a livello economico. La presenza di questi servizi (tra cui Toolssharing.com), ha contribuito inoltre a creare delle vere e proprie community di utilizzatori che condividono le stesse passioni e interessi.

Al settimo posto troviamo i servizi di condivisione degli spazi di lavoro: condividere lo spazio in cui lavorare va molto di moda, per questo sono nate delle piattaforme ShareDesk, dove è possibile affittare in tutto il mondo stanze e postazioni lavorative per limitati orari.

Dai libri ai vestiti

All'ottavo posto, un tipo di condivisione che è sempre esistito: quella dei libri. Solo che oggi, invece che in biblioteca, è possibile condividere i propri libri con altre persone, sempre tramite a portali o applicazioni come BookMooch.

Un altro settore merceologico in condivisione che è sempre esistito (ma anche in questo caso a livello locale o addirittura familiare) è quello dell'abbigliamento: con servizi come RentTheRunway è possibile noleggiare abiti per cerimonie e ogni tipo di vestito per le occasioni più disparate. Un servizio molto utile, specialmente se consideriamo che le donne, negli Stati Uniti, indossano solo una volta la metà dei loro capi di abbigliamento.

Al decimo e ultimo posto non c'è una vera e propria categoria di oggetti, ma c'è un po' di tutto: esistono infatti delle piattaforme dove è possibile condividere praticamente ogni oggetto: articoli per la casa, per lo sport o tecnologie varie.

Lo smartphone, però, rimane personale

Questa classifica farebbe pensare che oggi non ci siano categorie di oggetti che non possano essere condivisi, invece è proprio qui che emerge un dato interessante: secondo quanto riportato dalla ricerca di car2go, l’unica cosa che le persone non vogliono assolutamente condividere è il proprio smartphone. Un sondaggio statunitense ha mostrato che l’85% delle persone ha rifiutato questa possibilità. 

E voi, cosa sareste disposti a condividere? 

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