Eni Enjoy: il primo car sharing al mondo con van e metano
Il gruppo FCA ed Eni hanno stretto un nuovo accordo per la fornitura di veicoli a metano e furgoni Fiat Professional alla flotta del servizio di car sharing Enjoy. Obiettivo: testare un nuovo carburante e ridurre le emissioni di CO2
In una cerimonia a cui hanno preso parte il Presidente del Consiglio italiano, Paolo Gentiloni, l'Amministratore delegato di Eni, Claudio Descalzi, e l'Amministratore delegato di FCA, Sergio Marchionne, le due aziende italiane più famose nel mondo hanno firmato a Palazzo Chigi un Memorandum d'Intesa per lo sviluppo congiunto di progetti di Ricerca e applicazioni tecnologiche per la riduzione delle emissioni di CO2 nei trasporti su strada.
FCA ed Eni collaborano dal 2013 sulla riduzione delle emissioni all'interno di un progetto di mobilità che ha visto il debutto del primo servizio di car-sharing free-floating in Italia, Enjoy. Oggi le due società rinnovano il proprio impegno strategico per un futuro definito low carbon e nel rispetto della Strategia Energetica Nazionale.
Per questo motivo, a partire dai prossimi giorni sarà attivo in Italia un progetto di sperimentazione che interesserà gli utenti di Enjoy: in 5 Fiat 500 della flotta di Eni, infatti, verrà impiegata una nuova benzina con il 20% di carburanti alternativi (15% di metanolo e 5% di bioetanolo), una miscela che promette di ridurre del 4% le emissioni di CO2 (2% in fase di combustione più un altro 2,3% derivante dal ciclo di produzione del combustibile e dovuto alla componente bio).
Il primo van sharing al mondo
A questo, a partire dal 2018 si aggiungerà una novità ancora più interessante: arriva Enjoy Cargo, il primo caso al mondo di car sharing dedicto al trasporto di cose in modalità free-floating (senza quindi il vincolo di punti di prelievo e consegna del mezzo). A disposizione dei clienti ci sarà una flotta di Doblò Cargo fornita da Fiat Professional (di cui il 20% alimentati a metano).
FCA ed Eni stanno inoltre lavorando, insieme al MIT di Boston, a nuove tecnologie e dispositivi per la cattura e lo stoccaggio temporaneo a bordo dei veicoli di parte della CO2 prodotta da motori a combustione interna. Una soluzione che potrebbe diminuire in modo significativo le emissioni locali di CO2 nel settore dei trasporti.
Verso un futuro low carbon
Oltre alla miscela di benzina-metanolo-bioetanolo, FCA ed Eni stanno studiando nuove formulazioni di carburanti da applicare alle attuali motorizzazioni, senza modifiche sostanziali a livello meccanico. L'interesse riguarda, tra l'altro, formulazioni di diesel con contenuto di olio vegetale idrotrattato (Hydrotreated Vegetable Oil, HVO) incrementato rispetto all'attuale, benzine addizionate con maggiori contenuti di alcoli anche da fonti rinnovabili e/o rifiuti, utilizzo di nuovi additivi "friction reducer". Tutto questo, anche in collaborazione (attuale e futura) con le migliori Università italiane.
Di seguito la dichiarazione del CEO di FCA Sergio Marchionne:
Oggi la nostra collaborazione con Eni compie un significativo passo avanti. Mi fa molto piacere poter contare sul sostegno del Governo in una fase che vede le due più importanti aziende in Italia unire le proprie competenze per ridurre le emissioni in maniera incisiva e permanente. Si tratta di un obiettivo comune che parla di responsabilità e impegno; parla del mondo che vogliamo lasciare alle generazioni future.