Mercato auto globale: in futuro vendite in calo causa "sharing"
Un'analisi di IHS Markit prevede che entro il 2040 le vendite di automobili subiranno una battuta d'arresto a causa dei nuovi servizi di mobilità condivisa. Interessanti anche le previsioni su ibrido ed elettrico. Ma difficilmente ci libereremo del petrolio.
Secondo uno studio pubblicato da IHS Markit, le vendite dei veicoli a livello globale subiranno un calo vertiginoso nel corso dei prossimi 20 anni. Principali responsabili di questo crollo di vendite future saranno servizi di car sharing o ride sharing, ossia tutte quelle realtà che prevedono un'utilizzo condiviso dell'automobile.
Secondo la ricerca IHS, infatti, le vendite annuali delle quattro ruote nei principali mercati globali (USA, Europa, Cina e India) subiranno un calo dagli attuali 80 milioni ai circa 54 milioni nel 2040. Nelle previsioni di IHS, un utilizzo estensivo del car sharing nelle città più congestionate del mondo potrebbe cambiare in maniera rapida e irreversibile il modo di utilizzare l'automobile in città, trasformando il possesso di un bene nella fruizione di un servizio.
Verso un mercato della mobilità
Nulla di nuovo rispetto a quanto, da anni, ci dicono i grandi colossi dell'auto come BMW, Ford, Daimler e Volkswagen, destinati cambiare radicalmente il proprio ruolo nel mercato: da costruttori di veicoli a fornitori di servizi di mobilità. IHS Markit prevede che, nel 2040, tali società "fornitrici di servizi" acquisteranno globalmente 10 milioni di veicoli, contro i 300.000 stimati per il 2017.
Tra gli altri dati interessanti snocciolati dallo studio emerge che l'80% dei veicoli venduti in tutto il mondo nel 2040 utilizzerà ancora dei motori a combustione interna, anche se è chiaro che la maggior parte di essi sarà affiancata a qualche forma di elettrificazione. La percentuale di veicoli spinti solamente da motori benzina o gasolio scenderà invece dal 98% attuale al 62%. Per quanto riguarda le auto totalmente elettriche, l'IHS prevede che nel 2040 costituiranno il 19% delle vendite, contro il 14% del 2030. Le ibride plug-in conteranno per il 14% del mercato nel 2040.
Da questi dati emerge in modo chiaro quanta poca attenzione venga data agli slogan – prettamente politici – che ogni tanto arrivano da qualche Ministero dei Trasporti. Un esempio? "Stop alle auto a combustione dal 20xx" et similia.
Meno auto non vuol dire meno petrolio
È comunque un dato di fatto che le auto elettriche sostituiranno progressivamente l'auto a combustione, ma prima che questo accada è necessario attendere che i prezzi delle batterie (e di conseguenza delle auto) scendano dagli attuali 200 dollari per kilowattora a circa 100 dollari nel 2030. Solo con questo valore, un'auto elettrica sarà conveniente al pari di un'auto a combustione.
A proposito di carburanti, sorprende il fatto che, nonostante un progressivo abbandono dei combustibili fossili in campo automotive, la domanda di tali riserve sia destinata comunque ad aumentare: dai 98 milioni di barili giornalieri di petrolio di oggi ai 115 milioni nel 2040. Calerà la vendita di automobili (che oggi conta per un terzo nelle richieste di petrolio), ma l'utilizzo dell'oro nero per settori diversi da quello dei trasporti continuerà a crescere.