Google e Waze per il car sharing autonomo contro Uber?
Ormai le voci si fanno sempre più insistenti: Google avrebbe in programma un interessante utilizzo per le auto a guida autonoma, pianificando un car sharing autonomo da mettere in diretta concorrenza con Uber. Secondo le ultime ipotesi, Waze (acquistata

Ormai le voci si fanno sempre più insistenti: Google avrebbe in programma un interessante utilizzo per le auto a guida autonoma, pianificando un car sharing autonomo da mettere in diretta concorrenza con Uber. Secondo le ultime ipotesi, Waze (acquistata dal big G nel 2013) potrebbe essere la chiave di questa tecnologia.
La nota app di navigazione, infatti, gode di un’ottima popolarità fra gli utenti ma anche fra comuni e città di tutto il mondo, grazie agli accordi con 51 di questi che possono accedere al software di gestione e segnalare in tempo reale eventi di traffico, incidenti e via dicendo, il tutto a vantaggio di una mobilità urbana migliore e non solo (meno traffico significa anche meno inquinamento ad esempio).
Sarebbe proprio il rapporto con le istituzioni la carta vincente che Google potrebbe giocarsi, un rapporto difficile considerando la mole di burocrazia. Un esempio recente è il divieto istituito dal California Department of Motor Vehicles che non permette la circolazione di auto a guida autonoma senza conducente.
Insomma, le già buone relazioni intavolate da Waze con municipalità e istituzioni potrebbero offrire un canale preferenziale per l’apertura delle trattative e il piano di Google, una flotta in car sharing a guida autonoma, potrebbe diventare realtà.
I vantaggi di tale sistema sono notevoli. Tutte le città con servizi di car sharing “a guida umana" hanno dimostrato che si tratta di un ottimo mezzo per ridurre il numero di auto in circolazione e la necessità stessa di un’auto di proprietà. In futuro lo sviluppo di questi servizi potrebbe anche contribuire a ridurre il traffico e facilitare la vita nelle metropoli. Se a questo aggiungiamo i vantaggi di un’auto che può spostarsi autonomamente e magari ottimizzare i percorsi in base alle esigenze di più utenti, il gioco è fatto…anche per il semplice vantaggio che, a fine “giornata", le auto da parcheggiare in una ipotetica cittadina del futuro saranno 1000 e non 10.000.
Si tratta di scenari possibili, tanto che anche Uber sta sviluppando, insieme alla University of Arizona, una tecnologia simile e ha già avviato i test per la guida autonoma nei dintorni di Pittsburg.