Cerca

F1: Lewis Hamilton è di nuovo il più grande

Lewis Hamilton vince il Gran Premio degli Stati Uniti ed è Campione del Mondo, per la terza volta in carriera. Alle sue spalle Nico Rosberg e Sebastian Vettel, che riporta la Ferrari sul podio. Un fantastico quarto posto per Max Verstappen. Grande gara

F1: Lewis Hamilton è di nuovo il più grande
Vai ai commenti
Nicola Villani
Nicola Villani
Pubblicato il 26 ott 2015

Lewis Hamilton vince il Gran Premio degli Stati Uniti ed è Campione del Mondo, per la terza volta in carriera. Alle sue spalle Nico Rosberg e Sebastian Vettel, che riporta la Ferrari sul podio. Un fantastico quarto posto per Max Verstappen. Grande gara anche di Carlos Sainz. Ritiro per Kimi Raikkonen.

Il Campione del Mondo 2015 è Lewis Hamilton ed è l´ennesima conferma di un talento straordinario, che si afferma come uno dei piloti più forti di tutti i tempi. I numeri parlano da soli: questa è la decima vittoria della stagione, la n°43 della sua carriera, che si aggiunge alle 11 pole position conquistate fino ad ora.

Ma al di là dei numeri è l´ennesima pagina di una storia unica, che credo che gli appassionati conoscano piuttosto bene: a soli 8 anni, nel 1993, comincia la sua carriera nel karting e due anni dopo ha già vinto il suo primo Titolo britannico. Dopo averne vinti altri quattro, a 13 anni firma il contratto con la McLaren e da quel momento la sua carriera è seguita da Ron Dennis, che crede nel suo talento. Lewis ripaga la fiducia del team di Woking e continua a vincere: prima la Formula Renault 2.0 britannica, poi la Formula 3 Euroseries e infine la GP2 Series, l´ultimo step prima della Formula Uno, che raggiunge nel 2007.

Nella sua prima stagione è micidiale: da “rookie" arriva secondo nella classifica iridata, a 1 solo punto da Kimi Raikkonen, e stabilisce un nuovo record per il maggior numero di vittorie ottenute da un debuttante. L´anno successivo conquista il suo primo titolo Mondiale con la McLaren.

Nel Settembre del 2012 firma un contratto di tre anni con la Mercedes. Nel 2014 vince il suo secondo Titolo iridato, il primo con la Stella a tre punte, e poi quest´anno un nuovo trionfo, il terzo. Come il pilota che lo ha sempre ispirato, il suo idolo: Ayrton Senna.

Ma ciò che ha affascinato molti, fin dal suo esordio in F1, è il suo talento naturale per la guida, la sua velocità, quell´incredibile capacità di controllo della monoposto che i più esperti ammirarono, già dal suo primo Gran Premio.

Potrà non piacere come personaggio, per i suoi atteggiamenti un po´ da rockstar, ma il pilota non si discute. Una cosa che ho notato in questi anni è che parlando con piloti che ci hanno corso contro, fin dai kart, ognuno di loro ne ha comunque puntualmente sempre riconosciuto l´impressionante velocità. E non succede spesso.

Nel 2006 ho avuto la fortuna di commentare la sua splendida stagione in GP2 Series: si giocò il titolo contro Nelson Piquet jr., demolendo il brasiliano a suon di vittorie, pole position e giri veloci e nei loro confronti diretti fu implacabile. Se vi capita  date un´occhiata su YouTube al sorpasso che gli fece a Silverstone…

Inoltre c´è una cosa del pilota britannico che mi è sempre piaciuta molto, quell´istinto di non mollare mai: ricordo ancora un episodio che risale al GP d´Italia di Monza del 2009. E´ l´anno delle Brawn GP che dominano la scena, ma lui comunque fa la pole. Partito in testa, è destinato a una strategia sulle due soste, mentre le monoposto del team di Ross Brawn ne faranno una sola. Nel finale la gara è ormai nelle mani di Rubens Barrichello, che poi vincerà, davanti a Jenson Button. Dopo il suo secondo pit stop, Lewis ha un ritmo migliore di Button e guidando come un indiavolato, si avvicina sempre di più alla monoposto del suo connazionale. All´inizio dell´ultimo giro è a 1"5, ci crede e spinge ancora, troppo forte e alla prima di Lesmo va troppo largo oltre il cordolo, la perde e va a sbattere in modo spettacolare contro le barriere interne, per fortuna senza conseguenze. Getta così al vento un posto sul podio. Nel dopo gara, intervistato da un giornalista britannico in merito al “botto" dell´ultimo giro risponde: “Questo è il modo in cui sono stato cresciuto. Mi hanno insegnato a non mollare mai",stringendosi nelle spalle.

Questo è Hamilton che, dopo aver vinto la gara texana e il terzo Mondiale, ha ricordato il suo primo titolo nei kart, il suo papà, la sua famiglia, i primi a credere in lui e nel suo immenso talento.

Il circuito texano è stato teatro di una corsa tra le più appassionanti del campionato, ricca di colpi di scena, dopo il diluvio che ha contraddistinto l´intero fine settimana. La pioggia torrenziale che ha costretto gli organizzatori a saltare la seconda sessione di Libere e a rinviare le Qualifiche alla domenica mattina, ha lasciato un asfalto molto umido, che faticava ad asciugarsi e che ha reso la gara più imprevedibile.

Hamilton, quando la pista è diventata più asciutta, si è trovato in difficoltà con le intermedie che non trovavano più grip, poi è stato beffato da una Virtual Safety Car   per il secondo cambio di pneumatici che ha dovuto effettuare a gara in corso, a differenza di Rosberg e Vettel. Poi un incredibile errore del suo compagno di squadra gli ha servito su un piatto d´argento la vittoria e la conquista del titolo.

Al traguardo è l´ennesima doppietta per le Mercedes ma il secondo posto di Nico Rosberg ha un sapore amaro: dopo la pole position che il tedesco aveva conquistato sotto la pioggia della domenica mattina, alla partenza si è fatto fregare da Hamilton che lo ha accompagnato senza troppi complimenti oltre il cordolo al primo tornantino. Precipitato al quinto posto, si è ripreso fino a ritrovarsi saldamente in testa alla gara e, quando sembrava avviato al successo,  al 47° giro ha commesso un incredibile errore di guida, andando oltre i cordoli e ritrovandosi così alle spalle di Hamiilton, staccato di oltre 2 secondi.

Questi sono gli episodi che purtroppo fanno la differenza, così come quella “cattiveria" che in alcune occasioni gli è mancata, come alla partenza della gara di Austin. Nonostante in molte occasioni Rosberg sia stato più veloce del suo compagno di squadra, Hamilton non ha mai sprecato un’occasione, rivelando anche in questo la maturità raggiunta dal fuoriclasse britannico, capace di gestire meglio i vari momenti delle gare.

Gara spettacolare di Sebastian Vettel: partito 13°, al termine del primo giro era già settimo. Ha sfruttato al meglio le condizioni dell´asfalto e, a suon di sorpassi, si è portato al terzo posto, all´ultimo giro ha raggiunto e attaccato Rosberg ma non ce l´ha fatta, per un soffio. Mantiene comunque il secondo posto nella classifica Piloti e nelle ultime tre gare rimaste si giocherà il titolo di vice-campione con il tedesco della Mercedes.

Quarto posto per un grandissimo Max Verstappen: il “rookie" della Scuderia Toro Rosso è partito ottavo e, senza alcun timore reverenziale nei confronti di colleghi più blasonati come Vettel o altri, ha lottato come un leone e, nonostante le condizioni difficili, ha effettuato dei gran bei sorpassi. E´ rimasto nei primi dieci per tutta la corsa, ha lottato contro le Ferrari, le McLaren e il suo compagno di squadra. Approfittando dei diversi interventi della safety car per cambiare pneumatici, ha conquistato addirittura il terzo posto nell´ultima parte di gara, ma si è dovuto arrendere a Vettel, che aveva pneumatici più freschi, al 47° giro. Ha ripetuto così la sua miglior prestazione, ottenuta a Budapest.

Ottima performance di Sergio Perez che coglie un bel quinto posto con la Force India-Mercedes, davanti a Jenson Button che, con grande grinta, ha portato di nuovo la sua McLaren-Honda in zona punti.

Grande gara anche per l´altro giovane talento della Toro Rosso: Carlos Sainz, partito ultimo dopo l’incidente delle Qualifiche, già nella top 10 all´8° giro, ha conquistato un favoloso settimo posto. Il suo sorpasso su Alonso é stato spettacolare; peccato per quei 5" di penalità per non avere rispettato il limite di velocità in pitlane…

Pastor Maldonado è ottavo con la Lotus-Mercedes e autore di una buona corsa, poi il nono posto è per Felipe Nasr con la Sauber-Ferrari: peccato solo per il contatto con  il compagno di squadra Marcus Ericsson al 1° giro.

Decimo posto per la Red Bull di Daniel Ricciardo, ma che sperava in ben altro: durante le prime fasi, quando tutti avevano le gomme intermedie, lui e Daniil Kvyat sono stati in grado di sfidare le due Mercedes. Ma sono poi scivolati indietro quando le protagoniste sono diventate le slick, lasciando Vettel come unico rivale delle “Frecce d’Argento". Con la pista che si asciugava, i due portacolori di Red Bull sono progressivamente tornati nei ranghi. Uno stop tardivo, sopraggiunto al terzo intervento della safety car, li ha respinti in coda alla top ten.  Purtroppo Kvyat, dopo aver già commesso un po´ troppi errori,  ha chiuso la sua gara con un´uscita di pista al 41° giro: sorpreso da un cambiamento di aderenza, ha fatto un testacoda prima di urtare le barriere e ritirarsi. Dopo un inizio gara ad un ritmo sostenuto, Ricciardo nel finale è andato in crisi e si è visto sfilare dagli avversari per chiudere solo al 10° posto.

Sfortunato Fernando Alonso: arrivato fino al sesto posto dopo che era stato mandato in testacoda alla prima curva da Felipe Massa, ha dovuto cedere il passo per una perdita di potenza ed è classificato undicesimo, davanti alla Marussia di Alexander Rossi.

Peccato per il ritiro di Kimi Raikkonen che, partito diciottesimo, era ottavo e lottava con Verstappen quando, dopo aver montato le slick, ha commesso un errore: ha spinto un po´ troppo, ha perso il posteriore ed è finito fuori colpendo il muro. Rientrato ai box con una foratura lenta alla posteriore sinistra, aveva danneggiato anche il condotto di ventilazione dei freni e i dischi si surriscaldavano, così è stato costretto al ritiro. Non lo meritava perché stava facendo una bella corsa.

Ritiro anche per Romain Grosjean, per noie ai freni della sua Lotus, e per entrambe le Williams-Mercedes di Bottas e Massa per problemi alle sospensioni.

Ci sarà poco tempo per Lewis Hamilton e Mercedes per festeggiare, perché il prossimo weekend, per la prima volta dopo 23  anni, la Formula 1 ritorna in Messico nella nuova versione dell´Autodromo Hermanos Rodriguez di Città del Messico.

 

Nicola Villani

 

 

Ti potrebbe interessare:
Commenti Regolamento