F1: la festa l´ha fatta Hamilton
Lewis Hamilton ha dominato la gara e l´ha vinta, dopo aver risolto il "giallo" delle gomme. Sebastian Vettel ha fatto impazzire il pubblico di Monza con il suo primo podio "in rosso". Felipe Massa ha festeggiato il terzo posto, come un anno fa.
Lewis Hamilton ha dominato la gara e l´ha vinta, dopo aver risolto il “giallo" delle gomme. Sebastian Vettel ha fatto impazzire il pubblico di Monza con il suo primo podio “in rosso". Felipe Massa ha festeggiato il terzo posto, come un anno fa. Raikkonen, dopo una partenza disastrosa, ha fatto una grande rimonta ed è arrivato quinto. Rosberg, tradito dal motore, si è ritirato e il titolo si allontana.
Questo è stato il Gran Premio d´Italia delle emozioni: tante e molto diverse tra loro. Ma prima di tutto è stata la gara di Lewis Hamilton, che non ha lasciato nulla agli avversari: ha dominato fin dalla prima sessione di Prove Libere, ha conquistato l´ennesima pole position, utilizzando l´ultima specifica del motore Mercedes, e al via ha sfruttato al meglio la pole, si è infilato nella prima variante al primo posto e nessuno l´ha più visto.
Al termine della gara il “giallo" delle gomme: sulle due Mercedes sono state registrate pressioni degli pneumatici troppo basse prima del via. In particolare, le gomme della monoposto di Hamilton sono risultate più basse nella pressione di quanto indicato inizialmente dalla Pirelli, già sulla griglia di partenza. Ed ecco il motivo di quei “team radio" un po´ strani in cui la squadra chiedeva al pilota di spingere forte (più di così?!?) negli ultimi giri per evitare di perdere la vittoria, nel caso fossero arrivate sanzioni superiori ai 20" al termine della corsa.
E solo verso le sei del pomeriggio, il verdetto: i commissari sportivi hanno deciso di non penalizzare Hamilton per la pressione, in quanto verificata quando le temperature si erano abbassate. Non sono stati presi provvedimenti perché la Mercedes ha rispettato le procedure e il campione del mondo in carica è diventato il legittimo vincitore del Gran Premio d’Italia. Il fuoriclasse britannico ha così conquistato l’ennesima vittoria di questa stagione, la settima e la n°40 in carriera, centrando, come dicono gli americani, l’hat trick: pole, vittoria e giro più veloce.
Al via Sebastian Vettel ha conquistato il secondo posto alle spalle dell´inglese e lo ha mantenuto fino al traguardo, dimostrando che i famosi “gettoni" investiti sulla power unit sono serviti, che i motoristi hanno fatto un grande lavoro e la SF15 – T è cresciuta, è più veloce ma non abbastanza da impensierire la Mercedes che, grazie al talento incredibile di Hamilton, ha letteralmente volato sul circuito brianzolo: ha infatti rifilato ben 25 secondi a Vettel.
Vettel ha comunque mandato in visibilio il tanto pubblico che sotto il palco gli ha riservato una festa incredibile. E´ un secondo posto che ha emozionato il campione tedesco, che ha un significato particolare a Monza davanti ai tifosi della Ferrari. Una folla entusiasta ha invaso il rettilineo dei box, sotto il podio, formando una vera marea rossa, è stata una festa meravigliosa, il momento più emozionante dell´intero weekend; peccato solo per i fischi ad Hamilton: è mancanza di rispetto per l´avversario e temo che sia proprio la differenza che passa tra il vero appassionato e il tifoso che non vede altro che il colore della propria squadra, avvicinandoci pericolosamente alle “cattive abitudini" del mondo del calcio.
Se nessuno è mai riuscito ad impensierire i primi due, è stata invece interessante la lotta per il terzo posto tra le due Williams e l´altra Mercedes: a pochi giri dalla fine sembrava già saldamente nelle mani di Nico Rosberg (che, a dir la verità, pensava di poter prendere Vettel…) poi il tedesco, che ha spinto forte per raggiungere la Ferrari, è stato tradito dal motore che ha ceduto alla variante della Roggia, costringendolo al ritiro a tre giri dalla fine. Ora ci sono ben 53 punti che lo separano dal compagno di squadra e recuperare quel gap in sette GP con un Hamilton così…
A quel punto il terzo posto è stato ereditato da Felipe Massa, ma il brasiliano ha dovuto fare i conti con alcuni problemi al propulsore, che per qualche istante si è spento, e con il degrado degli pneumatici, negli ultimi giri ha dovuto reggere la pressione del compagno di squadra Valtteri Bottas: i due sono arrivati al traguardo separati da solo 3 decimi.
Dopo una buona partenza, in cui ha superato diversi avversari, ha preso un buon passo; poi per cercare di staccare il compagno di squadra ha anticipato troppo il pit stop, mentre Bottas è rimasto in pista per alcuni giri in più. E questo nel finale ha fatto la differenza: le gomme posteriori di Massa erano ormai in crisi, la sua monoposto mancava di trazione, e negli ultimi tre giri è stata piuttosto dura tenere a bada il più veloce finlandese. Ma alla fine ce l´ha fatta, è salito sul terzo gradino del podio, proprio come un anno fa, felicissimo per l´affetto che il pubblico italiano continua a dimostrargli. E, alla sera, mentre lasciava l´autodromo con la famiglia, aveva ancora il sorriso stampato in faccia…
Come detto, esattamente come dodici mesi fa, le due Williams una dietro l´altra, con Bottas al quarto posto.
Al quinto posto c´è Kimi Raikkonen: è stato un “razzo" in qualifica e si è messo dietro Vettel, poi la partenza dalla prima fila non è stata proprio quella che tutti si aspettavano, ha stallato ed è stato miracolosamente evitato da tutti gli altri. Ha così cominciato la gara dal fondo della classifica, dando vita a una gran bella rimonta che ha dimostrato la grinta del finlandese e il potenziale della “Rossa": così come Vettel ha staccato di ben 22" la Williams di Massa, allo stesso modo Raikkonen ha superato abbastanza agevolmente anche monoposto molto veloci in rettilineo come le Force India, quindi la power unit ora è davvero più efficace e la direzione intrapresa è quella giusta.
Senza dimenticare che Rosberg, che ha dovuto correre con un propulsore “vecchio", ha fatto molta fatica nel tentativo di riprendere Vettel. Certo, potevano essere due i piloti della Ferrari sul podio, ma mentre la squadra sostiene che abbia pasticciato un po´ alla partenza, il finlandese dice aver eseguito la consueta procedura e la macchina è andata in antistallo e non si è mossa.
Mi permetto però di spezzare una lancia a favore dell´ex iridato della Ferrari perché in questi mesi sui “social" ho letto proprio di tutto: in occasione del GP del Canada oppure della gara austriaca, erano in tanti a dire peste e corna sul finlandese che “andava mandato in pensione e cacciato dalla Ferrari". Poi, con grande coerenza, dopo le qualifiche di Monza è tornato un “fenomeno", un grande…e adesso? Tutti di nuovo contro Kimi?!? Non dimenticate che anche campioni più blasonati hanno sbagliato almeno una partenza nella propria carriera, ma questo nulla toglie al loro valore. Speriamo piuttosto che alcuni circuiti tra quelli rimasti da affrontare in questa stagione consentano alle Ferrari di avvicinarsi un po´ di più alle “frecce d´argento".
Dietro a Raikkonen le Force India di Sergio Perez, l´ultimo pilota a pieni giri, e di Nico Hulkenberg: raccolgono così 14 punti iridati e il quinto posto nella classifica Costruttori. I piloti però hanno avuto un ritmo di gara inferiore alle aspettative, soprattutto il tedesco, e le monoposto non erano ben bilanciate.
Ottavo posto per la Red Bull di Daniel Ricciardo, protagonista di una partenza incredibile e di una gran bella gara, risalendo la classifica dal 19° posto in griglia.
Bravo anche Marcus Ericsson, che sta vincendo il confronto con il compagno di squadra Felipe Nasr e ha portato la Sauber al nono posto: ha resistito a lungo agli attacchi dell´australiano e ha ceduto al portacolori della Red Bull solo all´ultimo giro.
Daniil Kvyat, che ha lottato parecchio con Ricciardo, ha chiuso al decimo posto con l´altra Red Bull. Intanto si torna a parlare del team di Milton Keynes che, al momento, non si ancora se il prossimo anno correrà con le power unit fornite da Mercedes o da Ferrari.
Alle spalle del russo, le due Toro Rosso con Carlos Sainz davanti a Max Verstappen, gli unici con Alonso a optare per una strategia a due soste. L´olandese ha compiuto un paio di sorpassi davvero niente male, ma non c´è stata storia: non era la loro pista. Peccato, ma si comincia già a pensare al 2016, che potrebbe portare con sé i motori della Ferrari.
Tredicesimo posto per Nasr con la seconda Sauber, davanti a Jenson Button con l´unica McLaren al traguardo: il britannico aveva fatto una gran partenza e poi ha perso un po´ alla volta posizioni fino a lottare per il 14° posto con il compagno di squadra Fernando Alonso, prima del ritiro dello spagnolo. Ribadisco che è brutto vedere due campioni così a lottare là in fondo, ma la McLaren Honda non riesce a evolvere come dovrebbe e temo sarà un “calvario" fino alla fine della stagione. In fondo alla classifica Will Stevens e Roberto Merhi con le Marussia, staccate di due giri.
Doppio ritiro per la Lotus, con Pastor Maldonado e Romain Grosjean subito fuori gara: fa un certo effetto, considerando che a Spa il francese è salito sul podio, ma si dice che il talento transalpino potrebbe diventare il primo pilota del team statunitense Haas che esordirà nel 2016 con le monoposto motorizzate Ferrari. Però si dice anche che sarebbe già stato confermato dal team di Enstone, che la Renault acquista per tornare in forma ufficiale in F1, con il grande Alain Prost come presidente non esecutivo. Chi ci capisce è bravo…
E per finire, andrò anche controcorrente, ma ho l´impressione che si stia un po´ esagerando con queste penalità sulla griglia di partenza e non solo: -30 posizioni di penalità sulla griglia per Verstappen, più un drive through per aver perso una parte della carrozzeria in pista al sabato, e -35 per Sainz. Per Ricciardo erano addirittura meno 50. Per Kvyat – 35 e poi mancano anche quelle per le McLaren di Button ed Alonso, e la lista non sarebbe nemmeno finita…
Perché vanificare così il lavoro e soprattutto i rischi presi dai piloti tra il venerdì e il sabato? Se il team sostituisce un componente del motore o la power unit stessa, o il cambio, perché penalizzare il pilota?
E anche il “fattaccio" della pressione delle gomme delle Mercedes: con quale coraggio avrebbero tolto una vittoria così netta, cristallina, da grande campione, a Lewis Hamilton?
Comunque è già tempo di pensare a Singapore, dove si corre tra due settimane: avranno anche le luci, gli effetti speciali e i fuochi d´artificio, ma Monza è un´altra cosa e una festa così se la sognano.
Nicola Villani