Formula 1: Ecclestone parla dei rischi di Monza
Prosegue l'epopea dell'Autodromo di Monza, un circuito storico che non manca all'appello della Formula 1 dal lontano 1950 fatta eccezione del 1980 dove il GP Italiano si trasferì ad Imola. Le notizie dei finanziamenti per l'autodromo hanno permesso di

Prosegue l’epopea dell’Autodromo di Monza, un circuito storico che non manca all’appello della Formula 1 dal lontano 1950 fatta eccezione del 1980 dove il GP Italiano si trasferì ad Imola. Le notizie dei finanziamenti per l’autodromo hanno permesso di tirare un sospiro di sollievo ma, all’orizzonte, si profila lo spettro di Bernie Ecclestone. Il capo del circus si incontrerà a settembre con la direzione del circuito per il rinnovo del contratto, un contratto che vale 25 milioni di euro, questa la cifra che Monza deve pagare per continuare ad ospitare la celebre tappa del calendario di Formula 1.
Non so nulla di Monza al momento. Ho un incontro a settembre dove vedremo il da farsi. Spero che non perdano la tappa ma penso che ci sia una buona probabilità che ciò accada.
Queste le ultime dichiarazioni di Ecclestone che piombano come un macigno sui fan del circuito ma che vanno prese con le pinze trattandosi di frasi estrapolate dal contesto. Ecclestone aggiunge comunque che le trattative non porteranno favoritismi (tempo fa si era parlato di uno sconto per salvare Monza) e specifica che il conto da presentare sarà lo stesso per tutti i circuiti, senza concessioni di sorta.
L’appuntamento di settembre con la tappa della F1 sarà sicuramente importante e la gestione dovrà puntare a guadagnare il più possibile dalla manifestazione in modo da far cassa per il rinnovo del contratto. Certo è che gli utili si riducono di anno in anno e aumentano i costi di gestione e nel 2014, a fronte di un calo del 10% nell’incasso, si è concluso con un risultato netto di soli 4.3 milioni (rispetto ai 6.9 milioni del 2013 anche a causa di un’aumento dei costi).