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F1: finalmente Spa

Dopo la pausa estiva, il "circus" della Formula Uno si ritrova sul leggendario tracciato di Spa-Francorchamps per il Gran Premio del Belgio. Da sempre è considerato un appuntamento molto speciale e come rientro dalle vacanze non è male... Mentre molti di

F1:  finalmente Spa
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Nicola Villani
Nicola Villani
Pubblicato il 21 ago 2015


Dopo la pausa estiva, il “circus" della Formula Uno si ritrova sul leggendario tracciato di Spa-Francorchamps per il Gran Premio del Belgio. Da sempre è considerato un appuntamento molto speciale e come rientro dalle vacanze non è male…

Mentre molti di voi sono ancora in vacanza, in totale relax (e mi sembra anche giusto…), la Formula Uno torna al lavoro. Già, perché il regolamento sportivo prevedeva in queste ultime due settimane lo stop dei lavori per ciò che riguarda l’attività strettamente dedicata al Mondiale di Formula 1 per tutte le fabbriche dei team.

Volendo riprendere il discorso da Budapest, sul tracciato ungherese abbiamo assistito a una bella prova di forza della Ferrari e di Sebastian Vettel, che ha vinto in maniera impeccabile; peccato invece per la sfortuna che ha rovinato la gara di Kimi Raikkonen, che ha comunque ricordato a tutti che il “piede" c´è ancora…

La festa della “Rossa" è arrivata proprio nel giorno in cui in Mercedes hanno sbagliato tutto, fin dalla partenza, e così, dopo ben 28 gare, non c´era un loro pilota sul podio. Ma la leadership del campionato è saldamente nelle mani di Lewis Hamilton, che ha allungato di altri quattro punti su Nico Rosberg.
Ha rialzato la testa invece la Red Bull grazie alla doppietta sul podio dell´Hungaroring con Daniil Kvyat, per la prima volta in carriera, e Daniel Ricciardo al terzo posto.
Per tutti gli altri team la speranza è di cominciare da qui una seconda parte della stagione decisamente migliore.
Come sempre, alla vigilia di questo weekend, c´è grande entusiasmo per questo tracciato “old school", dove si può ancora fare la differenza: date un´occhiata in questi giorni sui social, su Facebook e Twitter i piloti non mancano di esprimere la gioia di poter correre su questo circuito con foto, post e tweet piuttosto espliciti.
Per la maggior parte di loro è il circuito più bello. Perché questa è una pista un po´ vecchia maniera, dove serve certamente qualcosa in più. Qui se non hai il talento necessario, la classe per gestire al meglio una macchina da corsa, soprattutto se con tanta cavalleria, non hai scampo.
Il circuito belga appartiene a una categoria a parte, una serie affascinante di rettilinei e curve mozzafiato per oltre 7 chilometri di saliscendi (è il tracciato più lungo del mondiale) con ben 20 curve e alcuni tratti in cui sbagliare è questione di un attimo, specialmente se piove.
Basti solo pensare alla leggendaria Eau Rouge, una curva in salita da aggredire con l´acceleratore premuto fino in fondo. Sì, è vero, come mi diceva Alex Zanardi, in occasione della 24 Ore, che con le monoposto di oggi è diventato un po´ più facile, però lì è quasi come andare sulle montagne russe: in poco più di 200 metri c´è un dislivello di 24 metri, più o meno come un palazzo di 8 piani! E sono ancora in molti i piloti che ammettono di provare un´emozione particolare a sfidare quella curva. E non solo quella…


Concepito nel 1921, ricavato dall´unione di strade normalmente aperte al traffico che collegavano Francorchamps, Malmedy e Stavelot, era lungo oltre 14 km e nei primi anni prevedeva una parte lenta e sinuosa che verso la fine degli anni ´30 venne sostituita da quella combinazione che lo renderà leggendario con il Raidillon e l´Eau Rouge, all´epoca senza vie di fuga e con quel famoso dislivello da brivido.
E così diventò un tracciato a dir poco incredibile, uno stradale puro, con velocità di percorrenza nelle curve estremamente elevata e con medie altissime, ma anche molto pericoloso. Questo vecchio layout è stato per decenni teatro di duelli straordinari, ma anche di tanti, troppi tragici incidenti.


La Formula Uno ci corse per l´ultima volta nel 1970 con la vittoria dell´indimenticato Pedro Rodriguez. E si viaggiava già a quasi 245 di media…
Nel 1978 chiuse i battenti per lasciare il posto a una pista semi-permanente più corta e meno insidiosa: si decise infatti di realizzare un percorso che utilizzava solo in parte tratti di viabilità ordinaria. Lunga circa sette chilometri, venne inaugurata nel 1979. Successivamente subirà importanti modifiche in nome della sicurezza, ma fortunatamente non ha perso il suo fascino e resta infatti tra i circuiti più amati  nel mondo.
Continua ad essere una sfida importante anche per le famose condizioni meteo, molto variabili nella zona delle Ardenne, e per affrontare tutte queste difficoltà Pirelli ha scelto di portare i P Zero White medium e i P Zero Yellow soft, la combinazione più utilizzata quest´anno, anche in Ungheria. La differenza di performance tra le due mescole dovrebbe essere tra 1" e 1"4.
Su un tracciato simile gli pneumatici sono sottoposti a notevoli sollecitazioni ma le temperature ambientali non dovrebbero essere troppo alte nel weekend, quindi rappresentano il miglior compromesso tra prestazioni e durata. E se arrivasse la pioggia (e non è impossibile)  si useranno anche il Cinturato Green intermediate e il Cinturato Blue wet. La maggiore difficoltà, quando il tempo è variabile a Spa, è che possono coesistere condizioni molto differenti nel corso dello stesso giro, situazione che rende difficile individuare lo pneumatico corretto. Come sanno bene gli appassionati, è possibile che una parte del tracciato sia interamente bagnata, mentre un´altra completamente asciutta. Anche il drenaggio è un problema: è facile incappare in insidiosi rivoli d´acqua che attraversano il circuito.
Il teatro dell´undicesimo round della stagione è impegnativo per le power unit: si tiene l´acceleratore premuto a fondo per il 65% del giro e l´affidabilità è un po´ più a rischio. L´efficienza del sistema ibrido è molto importante e Il contributo dell´ERS su questo circuito potrebbe essere determinante per il tempo sul giro e le velocità di punta.
Dal punto di vista aerodinamico la scelta più adatta sembra quella di un carico medio-basso: serve una buona efficienza a media velocità e un buon bilanciamento per ottenere la migliore assistenza in frenata.
Il tracciato belga non è particolarmente severo per i freni, ma è importante trovare il giusto raffreddamento dei dischi, perché l´elevata velocità media rischia di raffreddarli troppo, e il rischio è che si vetrifichino. Le staccate più impegnative sono quella di Les Combes, al termine del lungo rettilineo del Kemmel e quella della Bus Stop prima del traguardo.
Alla vigilia della gara belga la notizia che sta facendo più scalpore è ovviamente quella del rinnovo del contratto di Kimi Raikkonen da parte della Ferrari per il 2016. E basta dare un´occhiata ai social, ma anche andare nel bar sotto casa, per leggerne e sentirne di tutti i colori…
Finisce così il “fantamercato" dove i nomi fatti erano i più fantasiosi e quelli più scontati erano Valtteri Bottas e Nico Hulkenberg, che dovranno attendere almeno fino al 2017 per vestirsi di rosso. Però ora sono tutti dei nuovi “Maurizio Arrivabene" o addirittura dei novelli “Sergio Marchionne", pronti con la ricetta giusta per riportare a Maranello il mondiale.


Ma intanto Kimi, che nel suo primo anno in Ferrari nel 2007 vinse subito il titolo iridato, è molto contento di poter concludere la carriera nella Scuderia e spera di poter ripagare la fiducia del team fin da questa gara. Beh, la storia è dalla sua parte: qui il finlandese ci ha vinto ben quattro volte.
Storica è anche questa gara, che sarà la n°900 per la Scuderia Ferrari: un traguardo che il team ricorda a tutti, con orgoglio, con stickers dedicati sulle monoposto e sui mezzi della squadra, l´unica che disputa il mondiale fin dalla prima stagione, nel 1950. A proposito di numeri, Sebastian Vettel qui raggiungerà un traguardo personale molto importante: i 150 Gran Premi disputati.
E intanto, dopo la vittoria a Budapest, i tecnici confermano che continuerà la crescita della SF15-T e lo sviluppo proseguirà ancora perché ci sono ancora margini per farne crescere le performance. Ma questo non significa assolutamente che ora, per il resto della stagione, la Ferrari lotterà sempre con la stessa efficacia vista all´Hungaroring. Intanto nel circuito belga ci sono dei curvoni veloci che non sono proprio l´ideale per la SF15-T, ma i tecnici hanno preparato delle novità studiate apposta per il tracciato delle Ardenne.


Basterà tutto questo per contrastare le “frecce d´argento"? E soprattutto Lewis Hamilton, che si è riposato e rigenerato ed è pronto a ribadire la grande forma mostrata nella prima parte di stagione. Per il compagno di squadra Nico Rosberg l´imperativo è arrivargli davanti e recuperare un po´ di punti in classifica, ad ogni gara. La squadra tedesca intende dimenticare il passo falso di Budapest e vorrà ribadire la propria superiorità, mantenendo alta la concentrazione, per tentare la conquista di entrambi i titoli 2015.
Tra i team che intendono migliorare il proprio rendimento nelle nove restanti tappe del mondiale c´è sicuramente la Williams: il team di Grove intende innanzitutto ridurre il gap dalla Ferrari nella classifica Costruttori su una pista che dovrebbe  essere favorevole alle FW37, così come lo sarà l´appuntamento di Monza.  Il disegno del tracciato si adatta bene alle caratteristiche della loro monoposto, e Bottas è fiducioso, ma è anche la pista preferita di Felipe Massa, quindi il brasiliano potrebbe riservare delle sorprese positive.


Occhio anche alla Force India, che continua lo sviluppo della monoposto che ha fatto il suo debutto a Silverstone. In Ungheria non è andata per niente bene, ma qui i miglioramenti apportati di recente dovrebbero farsi sentire nei curvoni più veloci e anche la potenza della power unit Mercedes potrebbe fare la differenza sulla VJM08.
In Casa McLaren, la Honda si è giocata tre dei famosi “gettoni" di sviluppo sul loro 6 cilindri turbo. E inoltre hanno omologato ben due versioni del propulsore a Spa, pagando una doppia penalità nella stessa pista. Fernando Alonso qui non ha mai vinto in F1 e purtroppo dovrà attendere ancora un po´: con questa monoposto, che manca ancora di potenza e, soprattutto, di efficienza aerodinamica, non si aspettano certo un grande passo in avanti dal punto di vista della performance. E il layout non è l´ideale per le caratteristiche della loro auto.  Anche Jenson Button spera di finire almeno di nuovo in zona punti. Sarebbe il minimo…
Qualche speranza di far meglio anche in Sauber, grazie alle modifiche apportate alla power unit Ferrari, ora più potente, e alle ali specifiche per il circuito: poi arriveranno gradualmente altri miglioramenti alle C34, ma intanto  i “rookie" Marcus Ericsson e Felipe Nasr cercheranno di finire nella top ten.
In Red Bull dopo la “boccata d´ossigeno" di Budapest, sperano di continuare il trend positivo, consapevoli però che la power unit Renault manca di potenza e per questo dovranno optare per una soluzione aerodinamica molto scarica per la RB11. Daniel Ricciardo ha vinto un anno fa ma questa volta sarà più dura e, in più, dovrà fare i conti che il compagno di squadra  Daniil Kvyat, che ha conquistato il suo primo podio nell´ultimo round.
Alla Lotus va sempre peggio e minaccia d´andarsene anche il capo aerodinamico Nicola Hennel, che lamenta l´assenza di sviluppi sulla E23, ma pare che sia la mancanza di adeguate risorse economiche ad impedire  lo studio di nuove soluzioni. Per Romain Grosjean ( che qui ha vinto nel 2008 in GP2 Series) e Pastor Maldonado il weekend si prospetta decisamente in salita. Il venezuelano ha primeggiato a Spa nel 2006 nella World Series by Renault e due volte in GP2 Series: nel 2008  e 2010.
E, per finire, la Scuderia Toro Rosso, dopo lo splendido quarto posto di Max Verstappen  in Ungheria e una meritata vacanza, è pronta per una nuova sfida su un circuito che non si adatta molto bene alla loro monoposto e sperano, addirittura, un po´ nella pioggia….


A entrambi i piloti piace molto la pista: lo scorso anno Verstappen vinse tutte e tre le gare nel campionato europeo di F3, mentre Carlos Sainz vinse entrambe le corse in World Series by Renault. Ma domenica sarà un decisamente un po´ diverso.
Questa gara tanto attesa sarà diversa fin dal via: il sistema di partenza non si potrà infatti più utilizzare, quindi toccherà di nuovo ai piloti trovare il modo di partire bene senza far pattinare troppo le gomme e scaricare a terra i tanti cavalli dei loro powertrain.
Alle 10:00 del venerdì mattina si comincia con le Prove Libere 1. Domenica alle 14:00 l´appuntamento è con la Gara Live su Sky Sport F1 HD e in differita alle 21:10 su Rai Uno.
 
Nicola Villani

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