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I caccia del futuro senza pilota: Air Force trasforma le battaglie nei cieli con Skyborg

Tecnologia e sicurezza: ecco il progetto Skyborg in mano all'Air Force.

I caccia del futuro senza pilota: Air Force trasforma le battaglie nei cieli con Skyborg
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Stefano Bontempi
Stefano Bontempi
Pubblicato il 6 mag 2021

Non è di certo la prima volta che l'intelligenza artificiale sale a bordo di un aereo. Ma quello di Skyborg è un progetto che va oltre l'immaginazione, pronto a far decollare, atterrare e manovrare un caccia in completa autonomia. 

Di questa sperimentazione avevamo parlato un paio di anni fa in occasione della sua presentazione. Allora si diceva che "l'obiettivo è quello di schierare un aereo modulare simile a un caccia che possa aggiornare i piloti su quanto succede e collaborare con loro in maniera più autonoma". Il progetto è andato avanti spedito, raggiungendo risultati eccezionali. L'Air Force Life Cycle Management Center ha rivelato che è stato eseguito il primo volo test del velivolo tattico Kratos UTAP-22 guidato esclusivamente dall'intelligenza artificiale, privo di pilota a bordo.

Kratos è con Boeing e General Atomics azienda partner del progetto (il contratto con Air Force è da 37,7 milioni di dollari), pronta a fornire nuovi droni per mettere a punto la tecnologia. Il test del sistema ACS di Skyborg è stato condotto il 29 aprile scorso presso la Tyndal Air Force Base in Florida ed ha avuto una durata complessiva di 2 ore e 10 minuti.

Il sistema ACS (Autonomy Core System) – il cervello della tecnologia –  ha dato dimostrazione delle sue avanzate capacità di rispondere ai comandi di navigazione e di compiere manovre coordinate. "É il primo passo di una maratona della progressiva crescita della tecnologia Skyborg", spiega il Gen. Dale White, Program Executive Officer for Fighters and Advanced Aircraft.

Cosa significa, in pratica? Che Skyborg potrà avere importanti ripercussioni sull'aviazione militare: far volare caccia-bombardieri a guida autonoma a fianco di mezzi tattici come F-35 ed F-15EX consentirà all'Air Force di compiere missioni ad elevato rischio preservando nel contempo la vita dei piloti e di sviluppare strategie di volo sempre più precise, anche in sincrono tra mezzi diversi. In sintesi, l'intelligenza artificiale sostituirà l'uomo nelle operazioni di volo più delicate.

Non solo per scopi bellici o di sicurezza, comunque: la tecnologia potrà servire in futuro per fornire utili indicazioni ai piloti di aerei civili, magari applicando in autonomia processi decisionali per aumentare il livello di sicurezza a bordo.

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