Il dirigibile di Sergey Brin prende forma: sarà enorme, green e per scopi umanitari
Presto volerà il primo dirigibile dell'ex CEO di Google.
Che fine ha fatto Sergey Brin? Il co-fondatore di Google, il cui ruolo in azienda è stato ridimensionato a fine 2019 dopo essersi dimesso da amministratore delegato, può essere ormai considerato filantropo a tutti gli effetti: negli USA è ormai una moda, un mix tra il mantenere la notorietà, il dedicarsi a temi sociali e, diciamocelo, uno strumento per investire le ricchezze accumulate – e Brin ne ha, visto che è nono nella classifica Forbes.
Da diverso tempo l'ex CEO di Google si occupa di missioni umanitarie attraverso il finanziamento di ONG, e tra le sue idee c'è anche quella – curiosa ma intrigante – di ridare vita ai dirigibili. Tant'è che lo stesso Brin è a capo di una società che si chiama LTA Research and Exploration che proprio di dirigibili si occupa. Del resto, LTA sta per Lighter Than Air, più leggero dell'aria. Da anni si sta lavorando sul progetto, addirittura la NASA ha messo a disposizione un hangar per il suo sviluppo nel 2017. Inizialmente si pensava potesse essere impiegato per diletto, un "air yacht" veniva definito, ma a quanto pare le finalità sono ben più serie.
L'azienda LTA si presenta sul sito ufficiale come realtà che costruisce dirigibili "per scopi umanitari e di soccorso, specie nelle aree remote non facilmente raggiungibili in aereo e nave a causa delle infrastrutture limitate o distrutte". Insomma, la volontà di Brin è quella di realizzare il suo più grande sogno – il dirigibile – ma di utilizzarlo per scopi nobili. Pazzia o lungimiranza? Sarà il tempo a dircelo, ma è vero che dietro all'idea di per sé curiosa risiedono motivazioni scientifiche, tecniche e logistiche del tutto condivisibili.
Innanzitutto è vero che il dirigibile è in grado di arrivare laddove aerei e altri mezzi non riescono, specie se si è in situazioni di emergenza – si pensi ad esempio alla distribuzione dei vaccini in aree remote del pianeta. Senza dimenticare poi che stiamo parlando di mezzi a impatto ambientale ridotto, con emissioni fino al 90% in meno di quelle degli aerei: più che per il trasporto passeggeri, sarebbe una strada percorribile per le merci, visto che, sì, il dirigibile è certamente più lento degli aerei, ma è più rapido (e meno inquinante) delle navi.
IL DIRIGIBILE DI SERGEY BRIN
200 metri di lunghezza, 3 volte un 747. Così dovrebbe presentarsi il dirigibile di LTA, "il mezzo volante più grande al mondo". Non della storia, però, visto che lo Zeppelin era lungo quasi 50 metri in più. Ed è proprio rispetto al leggendario mezzo degli anni '30 che si fa riferimento quando si analizzano alcuni aspetti tecnici del dirigibile: in quel caso si usava l'idrogeno per l'ascensione, e lo scoppio che causò la tragedia fu proprio dovuta al gas che prese fuoco.
Brin userà ancora l'idrogeno, ma solo come carburante (decisamente più leggero delle batterie al litio) e non come gas di sollevamento (per cui verrà utilizzato l'elio). Soluzioni avanzate in tal senso con celle a combustibile da 1,5 megawatt potrebbero consentire al dirigibile di raggiungere un'autonomia importante, addirittura fino a 1.600km. Sino ad ora il record è detenuto dal piccolo aereo ZeroAvia che viene alimentato da un sistema fuel cell da 0,25 megawatt.