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Nuovo codice della strada: ancora polemiche sui monopattini elettrici

Viene chiesto un intervento del Governo per sanare le criticità

Nuovo codice della strada: ancora polemiche sui monopattini elettrici
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Filippo Vendrame
Filippo Vendrame
Pubblicato il 16 dic 2024

Con l'entrata in vigore del nuovo codice della strada, sono state rese operative le nuove disposizioni sull'utilizzo dei monopattini elettrici. In realtà non tutte, come abbiamo visto perché per il "targhino", per esempio, servirà un apposito decreto attuativo. Le novità per questi mezzi della micromobilità elettrica hanno fatto molto discutere ancora prima dell'approvazione definitiva della riforma e le polemiche continuano ancora adesso con l'entrata in vigore delle disposizioni. C'è chi parla di caos e dell'inapplicabilità delle nuove regole. Intanto, sono fioccate le prime multe già dalla mattinata di sabato, per il momento legate per lo più alla mancanza dell'utilizzo del casco. Come sappiamo, adesso tutti dovranno utilizzare il casco e non sono i minorenni.

SUI MONOPATTINI TANTI DUBBI E CONFUSIONE

Polemiche dicevamo. L'Alleanza per la mobilità sostenibile, di cui fanno parte Consumerismo No Profit, gli operatori di Assosharing, i produttori e distributori quali Platum e Attiva, i rivenditori, parla del caos più totale.

Sul fronte dei monopattini assistiamo al caos più totale. I centralini e i servizi di assistenza delle società di sharing sono intasati dalle richieste di chiarimenti da parte di clienti, che non sanno se possono circolare anche in assenza di casco, e se i mezzi a noleggio siano in regola con le nuove norme che prevedono targa e assicurazione obbligatoria.

Per questo, viene chiesto un intervento urgente da parte del Governo per sanare alcune criticità che rischiano di danneggiare in maniera importante un settore che riveste un ruolo chiave nel decongestionare il traffico delle grandi città.

In tema di monopattini elettrici il Codice della Strada, con i nuovi divieti di circolazione e obblighi di casco, targa e copertura assicurativa per gli utilizzatori, presenta alcuni aspetti significativamente problematici che rischiano di condannare a morte in Italia una parte rilevante della micro-mobilità, modalità di trasporto che svolge un ruolo chiave nel decongestionamento del traffico e nella riduzione di CO2 e polveri sottili.

La polemica non è certamente nuova. Da tempo le associazioni di categoria puntano il dito sulle regole del nuovo codice della strada, in particolare su quella che prevede l'obbligo del casco per tutti.

L'obbligo assoluto del casco, indipendentemente dall'età dell'utilizzatore e dalle caratteristiche (potenza) del monopattino, appare una misura – unica in Europa – nella quale non si ravvisa una proporzione tra mezzi e fini, né tra costi e benefici, e rende estremamente difficile l'utilizzo dei monopattini in sharing, che contribuiscono grandemente al decongestionamento urbano. Poiché la struttura del mezzo rende molto problematica la messa a disposizione di un casco come avviene per le moto in sharing, la conseguenza sarebbe di fatto l'impossibilità di utilizzo per la stragrande maggioranza degli utenti.

C'è poi il tema dell'assicurazione e soprattutto del targhino che sta mandando in confusione i clienti e mettendo in difficoltà i rivenditori che non sanno cosa rispondere.

L'introduzione della targa e dell'assicurazione, in assenza di chiarimenti su come verrà realizzata, quale sarà il processo per ottenerla, quali i tempi e i costi associati, stanno gettando nella totale confusione mezzo milione di utilizzatori quotidiani e generando una forte incertezza tra i rivenditori, che non sanno come rispondere alle domande di chiarimento dei consumatori.

LA RISPOSTA DI SALVINI

Queste, in sintesi, le critiche alle nuove normative sull'utilizzo dei monopattini elettrici. A stretto giro è arrivata la riposta del ministro delle infrastrutture e dei trasporti Matteo Salvini che fa sapere che per la gestione delle flotte monopattini ci si organizza…

Ci si organizza. A Parigi li hanno messi fuori legge. Altre amministrazioni di sinistra li hanno vietati. L'anno scorso ci sono stati 300 incidenti e 18 morti. Servono casco, targa e assicurazione e si gira solo in città, e non in due contromano sul marciapiede, abbandonandolo ovunque.

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