Alfa Romeo Giulia Quadrifoglio Super Sport: è ancora il riferimento nella categoria?
Abbiamo provato l'Alfa Romeo Giulia Quadrifoglio Super Sport, edizione limitata della Quadrifoglio che celebra i successi storici del biscione
E’ stato sufficiente sapere che Alfa Romeo ha deciso di allungare la produzione di Giulia e Stelvio fino al 2027, anche nelle sue versioni più sportive, per metterci nuovamente alla guida di quella che, in molti, definiscono la miglior berlina sportiva degli ultimi anni: Alfa Romeo Giulia Quadrifoglio.
Fresca del suo decimo compleanno, la Giulia Quadrifoglio continua a farsi portavoce di una categoria fitta e molto competitiva, proponendo però una vettura più cruda e pura di altre.
Ci siamo messi al volante, nello specifico, dell’edizione limitata Super Sport, versione con la quale Alfa Romeo celebra le radici più profonde della propria storia. Era il 1928 quando la 6C 1500 Super Sport, condotta da Giuseppe Campari e Giulio Ramponi, conquistò la prima di undici leggendarie vittorie alla Mille Miglia, dando inizio ad un percorso sportivo che nessun altro marchio è mai riuscito ad eguagliare. Oggi, la Giulia Quadrifoglio protagonista di questa serie speciale, rende omaggio a quell’impresa con una produzione limitata a sole 275 unità. Un tributo che arriva in un momento simbolico: la Giulia infatti, nonostante le proroghe si avvicina alla fine del suo ciclo di vita, dopo aver ridefinito nel 2015 i riferimenti del piacere di guida tra le berline sportive.
SCHEDA TECNICA
TECNICA:
- MOTORE: 2.9 V6 biturbo benzina 690T
- POTENZA: 520 CV
- COPPIA: 600 Nm
- TRASMISSIONE: automatica ZF a 8 rapporti
- TRAZIONE: posteriore
DIMENSIONI:
- LUNGHEZZA: 4,64 metri
- LARGHEZZA: 1,87 metri
- ALTEZZA: 1,43 metri
- PASSO: 2,82 metri
- CERCHI: 19 pollici
- PNEUMATICI: 245/35 R19 anteriori – 285/30 R19 posteriori
- SERBATOIO: 58 litri
- BAGAGLIAIO: 480 litri
- PESO: 1.660 kg
PRESTAZIONI:
- VELOCITA’ MASSIMA: 308 km/h
- ACCELERAZIONE: 0-100 km/h in 3,9 secondi
- EMISSIONI CO2: 237 g/km
- CONSUMI: 8,9 km/l
PREZZO: a partire da €100.700
DESIGN ESTERNO
Quando si parla di un modello così iconico e, diciamolo, anche così riuscito non servono grandi presentazioni. Con una lunghezza di 4,64 metri, una larghezza di 1,87 metri, un’altezza di 1,43 metri e un passo di 2,82 metri, la Giulia Quadrifoglio si caratterizza nella gamma con alcuni dettagli che la rendono riconoscibile anche ad uno sguardo disattento.
Il frontale, molto simile a quello della Giulia Veloce con i medesimi fari matrix LED e la calandra, si distingue per un vistoso baffo in carbonio nella parte inferiore e grandi prese d’aria per il raffreddamento dell’impianto frenante. Nella sezione frontale spiccano poi il cofano anteriore, di serie in fibra di carbonio, con le sue fantastiche prese d’aria che si notano al primo sguardo.
Forse lateralmente si distingue meno nella gamma Giulia ma ci sono alcuni dettagli che permettono di non sbagliare. Iconico, ad esempio, il badge con il logo Quadrifoglio – verde su sfondo nero per questa edizione limitata – spiccano poi i grandi cerchi da 19 pollici che ospitano un impianto frenante carboceramico, mentre le minigonne più pronunciate ed ulteriori prese d’aria aggiuntive completano il pacchetto estetico e funzionale.
Al posteriore poco da dire, il suo aspetto dice già tanto della magia che avviene dietro al volante: a prendersi la scena si trova un grande diffusore che ospita quattro scarichi Akrapovic, mentre il piccolo spoiler posteriore in fibra di carbonio completa un pacchetto di cattiveria e sportività.
INTERNI
Se esternamente la Giulia Quadrifoglio si contraddistingue per un design quasi “esplosivo", in abitacolo viene portato avanti un filo di sportività, senza eccessi o troppa tecnologia che, nelle auto moderne, sta diventando quasi ridondante.
Davanti al conducente si trova il nuovo cannocchiale digitale da 12,3 pollici, molto disrceto e sempre leggibile in ogni condizione, che ricrea l’iconico quadro strumenti Alfa Romeo. Non è però tra i più personalizzabili della categoria ma questo, considerando le premesse sulla guida, è il minore dei mali.
Per il resto rimane la Giulia che già conosciamo, con qualche piccola chicca che ricorda che stiamo guidando la versione più potente: il tunnel centrale è completamente ricoperto da fibra di carbonio rossa specifica per l’edizione limitata e i sedili sono molto contenitivi e funzionali e presentano l’impuntura “Super Sport" in rosso. Il volante davanti al conducente si caratterizza per essere estremamente funzionale nell’impugnatura e molto ergonomico, anche grazie alla presenza di tasti fisici per la gestione di ADAS e media che ne enfatizzano la praticità di utilizzo. Molto bello il tasto di accensione, rosso, che invoglia ad accendere il V6.
Non una novità, ma sempre un piacere per un appassionato, sono i paddle fissi dietro al piantone dello sterzo che, nella guida più sportiva, fanno davvero la differenza.
La plancia è molto ben assemblata con materiali piacevoli al tatto e scricchiolii ridotti ai minimi termini ma, forse, avrei apprezzato la stessa cura nei pannelli porta e nei dettagli “meno visibili" che, su un’auto così ricercata e dal valore di mercato così alto, dovrebbero essere sullo stesso livello.
Il sistema infotelematico Alfa Connect si è rivelato pratico e funzionale, seppur non tra i più moderni. Bene la possibilità di utilizzare Apple CarPlay e Android Auto, anche se è necessario ricordarsi il cavo.
Non mancano poi alcune chicche, a partire dalla sezione dedicata alle schermate sportive: una visualizzazione specifica per l’erogazione dellla coppia e la pressione di sovralimentazione, una pagina con i rilevamenti di 0-100 km/h, quarto di miglio e 100-0 km/h, oltre ad un’ulteriore schermata, particolarmente utile, che consente di monitorare le temperature di motore, trasmissione e freni. Convince meno la retrocamera, penalizzata da una qualità dell’immagine piuttosto modesta e da una finestra di visualizzazione troppo ridotta sullo schermo centrale.
IL CELEBRE V6 E LA MECCANICA
Non avrebbe senso continuare a parlare di questa vettura senza una menzione speciale per il fantastico propulsore che la rende in grado di fare magie: un 2.9 sei cilindri a V di 90°. Si è parlato per anni di una sua parentela con il 3.9 V8 biturbo di Ferrari ma non è questo il focus in quanto, dal 2023, i CV a disposizione sotto il cofano sono diventati 520, erogati a 6.500 giri/min, mentre la coppia arriva fino a 600 Nm, erogata tra i 2.500 e i 5.500 giri.
A scaricare a terra la potenza, sulle sole ruote posteriori, ci pensa un cambio automatico ZF a 8 rapporti con convertitore di coppia con gestione elettronica Alfa Romeo, mentre a concludere un pacchetto tecnico di livello si trovano freni carboceramici con disco anteriore da 390 mm e posteriore da 360 mm.
Parlare della Giulia Quadrifoglio significa soffermarsi anche sulla meccanica, che resta sostanzialmente invariata anche sulla Super Sport. Basata sulla piattaforma Giorgio, dopo il restyling sono stati introdotti due interventi su telaio e ciclistica: a fronte di sospensioni confermate nello schema (doppio quadrilatero all’anteriore e Multilink al posteriore) e degli ammortizzatori a controllo elettronico, al retrotreno viene abbandonato il differenziale a controllo elettronico per fare spazio ad un differenziale autobloccante meccanico. Scelta che promette una maggiore resistenza al surriscaldamento e un’erogazione più diretta e coinvolgente.
Dal 2020 poi, Alfa Romeo ha lavorato sulla taratura delle sospensioni, rivedendo anche l’angolo di Ackermann: meno estremo rispetto alle prime Giulia, ha permesso di mantenere uno sterzo rapido e preciso eliminando però le reazioni brusche avvertibili nelle manovre a bassa velocità.
PROVA SU STRADA
Una volta dietro al volante della Giulia Quadrifoglio Super Sport è quasi inutile parlare di quanto quest’auto riesca ad essere totalizzante e convincente in tutte le situazioni di guida. Partendo dai contesti più quotidiani e civili, la Giulia risponde molto bene con un raggio di sterzata piuttosto ampio, uno sterzo leggero e morbido e l’intelligenza nell’adattamento del cambio che nella modalità Advanced Efficiency gode di una buona fluidità. Peccato che, nonostante le sospensioni a controllo elettronico, in contesti di guida “umani" si risenta molto dell’assetto, estremamente rigido e non confortevole.
Il motore invece, anche nei contesti urbani, fa molta fatica a tacere e rimane piuttosto irrequieto e nervoso in quanto non vede l’ora di tirare fuori le sue vere capacità.
In strade statali o autostrade la vettura si fa apprezzare per una quasi totale assenza di rollio e una coppia che garantisce sempre il necessario per effettuare sorpassi in totale sicurezza e senza alcun tipo di problematica. Il motore in queste condizioni risponde molto bene e non fatica mai ad adattarsi alle andature; molto bene anche il comfort di bordo che, con i sedili dell’esemplare provato, si è rivelato di livello e anche l’insonorizzazione gode di una buona cura.
Quando si sposta il manettino DNA su Dynamic, a quel punto l’esperienza Quadrifoglio inizia ad entrare nel vivo: il motore gira più alto, il sistema sospensivo si irrigidisce, la cambiata diventa più ruvida e il supporto alla guida viene ridotto notevolmente, con il V6 che ringrazia, esce dalla gabbia e tira fuori i canini.
In questa modalità il motore gira molto più alto, la risposta al pedale diventa molto più reattiva e anche lo sterzo inizia a restituire feedback più rigidi. Due parole su cambio e sterzo le devo però spendere: il cambio l’ho trovato molto pronto, deciso e preciso anche se, devo ammettere, avrei apprezzato e soprattutto mi sarei aspettato un’esperienza molto più ruvida e sensazionale dal punto di vista fisico; allo stesso modo ho apprezzato il comando sterzo che è diretto e comunicativo ma, per il sottoscritto che apprezza gli sterzi rigidi e capacitivi, mi sarei aspettato qualcosa di più “grezzo".
Ad essere “grezzo" senza chiedere il permesso è il comportamento generale della vettura. Il telaio gode di una taratura pressoché perfetta: rappresenta il connubio di tutto il lavoro meccanico portato su questa vettura e restituisce sensazioni di una precisione esagerata che, forse, è l’elemento che tradisce di più per la grande confidenza trasmessa, e invece…
Una volta che si porta tra le curve la Giulia Quadrifoglio, la trazione posteriore inizia a farsi apprezzare ed anche a spaventare. Ogni curva, ogni tornante è una vera esperienza adrenalinica e, anche se il nuovo differenziale l’ha resa un po’ più prevedibile nel comportamento, diffidate da chi dice che si guidi male o sia stata rovinata poichè riesce a trasmettere emozioni e sensazioni che poche altre riescono a dare nel 2025. Il comportamento sovrasterzante viene enfatizzato da un motore praticamente sempre brusco che vuole girare alto e il “salvagente" del controllo di stabilità permette di prendere confidenza, senza esagerare.
Il cambio restituisce un feeling da vera sportiva anche se, come accennato, avrei preferito un qualcosa di più duro come risposta fisica, mentre la sensazione di divorarsi l’asfalto lasciando i segni delle gomme per terra rimane impagabile.
I freni carboceramici lavorano con una precisione impressionante e riescono a fermare la vettura in spazi che definirei irrisori. Attenzione però perchè si tratta di un impianto frenante che prima di infastidire la vettura, va scaldato a dovere per avere la certezza di fermarsi quando si alza il ritmo.
Parlare di consumi è praticamente inutile poichè diciamolo, chi compra una Giulia Quadrifoglio vuole divertirsi, senza prestare troppa attenzione all’indicatore di autonomia che scende rapidamente. Un’idea però ce la si può fare pensando che, in un utilizzo quotidiano e senza eccessi, la media di consumo si è attestata nella mia prova sugli 8,9 km/l, che sono diventati 4 km/l quando ho alzato il ritmo. Insomma, comprare la Giulia Quadrifoglio significa anche avere un buon rapporto con il benzinaio.
PREZZO
L’Alfa Romeo Giulia 2.9 V6 Quadrifoglio Super Sport parte da €100.700. Una cifra che porta questa serie limitata a 275 esemplari oltre la soglia dei €100.000, elevata in assoluto ma coerente con il posizionamento del modello e competitiva rispetto alle dirette rivali.
L’esemplare provato da noi però aggiungeva alcuni optional di peso, come la vernice speciale Rosso Etna (€2.500), il Pack Techno (€1.500) e gli eccellenti freni carboceramici (€9.000), portando il prezzo finale a €113.700.