Nuova BMW Serie 1 a trazione anteriore: prova su strada della 118i | Video
La prova della nuova BMW Serie 1: la 118i a trazione anteriore, ovvero la 1.5 a benzina, un tre cilindri turbo con 140 cv e 220 Nm di coppia, con l’automatico a 7 marce doppia frizione. Il design è cambiato del tutto e per ora divide, ma offre una maggiore abitabilità. Anche dentro è tutta nuova, più giovane e con tanta tecnologia.Nonostante la trazione anteriore fra le curve è cambiato il feeling ma resta piacevole da guidare e molto sicura. Consuma poco. Potete averla anche a trazione
La Serie 1 è stata un’auto di grande successo in Italia, fin dalla prima e indimenticata generazione, nome in codice E87, passando per la più recente F20, con numeri di vendita molto rilevanti. E per questo c’era grande attesa per questa nuova compatta di BMW.
Finalmente ho avuto l’occasione per provare la nuova BMW Serie 1: la curiosità era davvero tanta perché noi abbiamo avuto in redazione per 4 anni una 120d della precedente generazione, rigorosamente a trazione posteriore, con il cambio manuale a 6 marce, molto “old school” e divertente da guidare…e qui, l’abbiamo già detto tante volte, il cambio è stato a dir poco epocale.
Quante ne ho lette e sentite da quando è arrivata questa nuova e terza generazione della compatta della Casa dell’elica. Perché non è più a trazione posteriore e il motore non è più longitudinale ma disposto in trasversale, non ci sarà più quell’equilibrio, quel 50:50 nella distribuzione dei pesi e tanto altro ancora…e allora meglio guidarla no? Poi se ne può riparlare.
Vi avviso: come dicono i miei amici con cui parlo con passione di auto, sono un biemmevuista, uno a cui le BMW piacciono molto: ne ho avuta qualcuna, ne ho provate tante e altre le sogno ancora. Hanno ragione ma ho cercato di essere obiettivo e sincero.
UN DESIGN TUTTO NUOVO
Questa nuova generazione della compatta tedesca è un’auto che divide, a cominciare dal suo nuovo look. Già in occasione del suo lancio ufficiale al Salone di Francoforte, in tanti ne hanno criticato il nuovo design. I gusti sono gusti, comunque di sicuro il muso lungo e basso e l’abitacolo spostato all’indietro della versione precedente sono ormai un lontano ricordo.
Questa è proprio la prima rivoluzione: una nuova linea a cominciare dal frontale con quella calandra più grande e i fari che non hanno più lo stile sottile di quelli della versione precedente, ma una firma luminosa a LED più squadrata. Il cofano è più corto e alto, la linea di cintura si alza leggermente verso il posteriore, con un taglio molto simile a quello di X2. Dietro i fanali ora sono più grandi, lunghi, con la firma luminosa "a L" che prosegue fin sul portellone. Insomma è cambiato proprio tutto.
PIU’ COMODA E PIU’ TECNOLOGICA
Tra i motivi di vanto di questa nuova auto c’è l’abitabilità: le nuove scelte tecniche e la linea hanno consentito ai tecnici di Monaco di rimediare al punto debole di quelle che l’hanno preceduta, con più spazio davanti e soprattutto dietro.
In effetti, appena seduto, mi sono subito accorto che effettivamente ci sono quei pochi centimetri in pi, che recitava la cartella stampa ma che fanno una grande differenza, rendendola più comoda rispetto alla versione di prima. E’ più larga, più alta e finalmente ora dietro staranno un po’ più comodi.
Più o meno è lunga come prima, però sono riusciti a far guadagnare 20 litri al bagagliaio: ora si va da 380 a 1.200. Ma più che altro è più largo e ha una forma più regolare, quindi lo si potrà sfruttare meglio.
Dentro l’impostazione è quella tipica di tutte le altre BMW: con la plancia orientata verso chi guida e comandi intuitivi, facili da trovare. Il volante ha una corona forse un po’ troppo spessa e se si è molto alti e lo si regola inevitabilmente più in alto, nasconde parte della strumentazione digitale. Quest’ultima ha un’ottima risoluzione grafica ma non è così immediata e chiara da consultare mentre si guida.
La plancia è cambiata, è tutta nuova, più bella da vedere, e piacevole anche al tatto. E’ buona la posizione dello schermo centrale dell'infotainment e sotto c’è anche più spazio di prima perché il climatizzatore è un po' più compatto. E poi c’è tanta tecnologia, con schermi (fino a 10,25”) per strumentazione e infotainment. Si può avere l'assistente vocale (Ciao BMW!) e in futuro arriverà anche in Italia Amazon Alexa. La connettività per gli smartphone è limitata all'Apple CarPlay (per 1 anno e per tutte): Android Auto non è disponibile. Potete anche usare il vostro smartphone per aprire le portiere, avviare o spegnere il motore, e per altre funzioni senza dover più usare la chiave.
In futuro sarà disponibile anche in Italia Park Now, per aiutarvi a trovare il parcheggio giusto, senza perder tempo: infatti potrete trovare facilmente, riservare e pagare il parcheggio per la vostra auto, con l’accesso posti auto in parcheggi e su strada. L’app vi mostrerà i posti auto liberi a bordo strada e nei parcheggi multipiano e vi risparmierà la ricerca di un parchimetro. E non solo: parcheggio prenotabile da app o computer, pagamento senza contanti, tempo di parcheggio estensibile senza dover tornare al veicolo e tanto altro ancora. E se non bastasse, il software dell’auto può essere aggiornato via internet, proprio come si fa con gli smartphone.
Ma, non me ne vogliano gli appassionati di tecnologia, ciò che mi interessava davvero era guidarla, per capire quanto e come è cambiata.
TRA LE CURVE SI LASCIA GUIDARE
L’esemplare in prova è la 118i, nell’allestimento Sport. Sotto al cofano c’è un piccolo tre cilindri 1.5 turbo a benzina, con una potenza di 140 cv e 220 Newton per metro di coppia. Ma a parte i freddi numeri, volevo un po’ capire come va.
Hanno fatto davvero un gran bel lavoro per far dimenticare il suo frazionamento dispari: è molto silenzioso e vanta addirittura una bella rotondità di funzionamento. Questo piccolo propulsore si è rivelato anche brillante: volendo, accelera da 0 a 100 in 8,5 secondi e, non sulle nostre autostrade, può raggiungere la velocità massima di 213 chilometri all’ora. Questo 3 cilindri turbo a benzina si può abbinare al cambio manuale a 6 marce oppure, come nel nostro test, al cambio automatico a 7 marce doppia frizione, quello che aveva già debuttato tempo fa sulle MINI.
Non posso certo dirvi che la 118i è un fulmine di guerra, ma offre comunque una progressione pronta e vivace e anche questa trasmissione automatica non ha mostrato punti deboli particolari. Se volete, scegliete la modalità di guida Sport, usate i paddles dietro al volante e provate anche voi a spremerla un po’.
Fra le curve, come è andata tra le curve? Questa è la domanda fatidica di molti. Ad essere sinceri è chiaro che cambia il feeling di guida: si capisce che ora le ruote motrici sono davanti ma vi assicuro, fin dalle prime curve, capite subito che in BMW non hanno dimenticato ciò che è sempre piaciuto a chi sceglie le sue auto, con le quali non ti limiti a spostarti da un posto all’altro, ma ti piace guidarle. E anche questa si lascia guidare, piacevolmente.
Nel corso del nostro breve ma interessante test tra Milano e le vicine valli appenniniche, questa 118i ha rivelato un comportamento ben bilanciato tra le curve e molto rassicurante.
Peccato per la pioggia pesante che ha accompagnato quasi sempre il nostro test, anche sulle strade del Passo del Penice: eppure la piccola di casa BMW ha mostrato una buona neutralità di comportamento e si è adattata abbastanza bene al fondo scivoloso. Ho notato che in un paio di curve molto strette e con asfalto a dir poco bagnato, pur spingendo con decisione sull’acceleratore, ha mantenuto la traiettoria impostata.
Anche se forzate un po’, il sottosterzo esce raramente allo scoperto: il retrotreno segue bene le ruote anteriori. Il merito è anche delle sospensioni posteriori multilink ma soprattutto dell’esperienza di BMW, che per ridurre al minimo la tendenza dell’avantreno ad allargare la traiettoria nelle curve (tipica delle vetture a trazione anteriore) ha dotato di serie tutte le motorizzazioni del sistema ARB (che simula la presenza di un differenziale autobloccante meccanico), integrato nella centralina di controllo motore e che collabora con il sistema DSC. Oltre ad agire sui freni, rallentando la ruota interna alla curva quando sta per slittare, interviene anche sull’erogazione della potenza mediante la centralina del motore. Lo fa però in modo graduale, rapido e preciso, per controllare lo slittamento delle ruote in modo molto più sensibile e rapido, per prevenire perdite di aderenza, migliorando proprio la motricità e la direzionalità nelle curve. Il risultato è un comportamento di guida neutro.
In generale l'assetto si è rivelato un buon compromesso tra sportività e comfort. Se non scegliete le sospensioni sportive e nemmeno cerchi troppo grandi, gli ammortizzatori riescono ad assorbire bene anche le sconnessioni più secche.
Il merito del feeling di guida che sa regalare è da attribuire anche allo sterzo, piuttosto diretto e preciso; se posso consigliarvi, tra gli optional scegliete l'assetto adattivo. La piattaforma che ora condivide con la MINI le conferisce una buona agilità.
La nuova Serie 1 è anche diventata più confortevole: ho solo notato qualche fruscio aerodinamico alle velocità un po’ più elevate. In città la manovrabilità è buona e gli ingombri si percepiscono abbastanza, ma se tra gli optional avrete aggiunto sensori e telecamere andrà sicuramente meglio. Come nella versione precedente, dietro la visibilità non è il massimo a causa delle dimensioni ridotte del lunotto e quelle invece più importanti dei montanti.
MAI COSI’ SICURA
La nuova compatta di BMW è anche più sicura: gli assistenti alla guida sono praticamente quelli della Serie 3 e di serie ci sono l’assistente di attenzione alla guida, avvertimenti di collisione e pedoni con funzione di frenata urbana, che avverte anche il conducente della presenza di ciclisti. Di serie è anche il Lane Departure Warning con avviso di cambiamento corsia. Tra gli optional si possono avere cruise control adattivo e il Driving Assistant, che comprende il sistema di avviso di cambio corsia, l’avvertimento collisione posteriore e avviso traffico in prossimità di incroci.
Anche sulla nuova Serie 1 c’è l’assistente di retromarcia che memorizza i movimenti dello sterzo per ogni tragitto percorso dall'auto in avanti a non più di 36 km/h, e questa è una novità assoluta nella classe delle compatte premium. Il sistema è in grado di guidare il veicolo in retromarcia, per distanze fino a 50 metri fino a 9 km/h, percorrendo esattamente lo stesso tragitto, per uscire anche da spazi stretti senza patemi d’animo.
Quanto consuma la 118i? La Casa dichiara nel misto tra i 5,3 e 5,7 litri per 100 km. Il tragitto di questo primo breve test non ci ha consentito di verificarlo fino in fondo ma, anche spremendola un po’, abbiamo registrato una media sui 7 litri di benzina per 100 chilometri.
Confesso che era molta la tentazione di prendere le chiavi della “belva”, la M135i xDrive, con il suo due litri turbo benzina da 306 CV, la trazione integrale e un differenziale autobloccante Torsen fra le ruote anteriori. Era tra le auto disponibili per questo primo test, assieme all’altrettanto interessante 120d xDrive, con il due litri turbodiesel con 190 CV. Ma volevo proprio capire com’è da guidare la nuova Serie 1 più “normale” e con la sola trazione anteriore.
Credo che questa 118i sarà la scelta di chi non fa molti chilometri, ma vuole una compatta premium, di questo brand, con una certa immagine, dinamica e sportiveggiante, e che volendo possa anche rivelarsi piacevole da guidare.
ALLESTIMENTI E PREZZI
Per ora, al lancio del nuovo modello, sono disponibili tre motori a gasolio: 116d (con un 1.5 tre cilindri da 116 CV), 118d(un 2 litri 4 cilindri con 150 cv) e 120d (il duemila da 190 CV, ma solo xDrive). Due invece a benzina: la nostra 118i e la M135i xDrive.
Offerta in 6 allestimenti, nuova Serie 1 parte dai 28.100 euro della 118i base ai 47.150 per la 120d xDrive Luxury. Per la M135i ce ne vogliono 47.000. La nuova generazione non si può più avere a tre porte ma è disponibile solo a cinque.
BMW in Italia prevede i maggiori volumi di vendita per la 118d e, a seguire, la 118i del nostro primo test. È un’auto molto importante per il brand: fino ad oggi l’Italia ha rappresentato il quarto mercato per questo modello, con una percentuale del 7%. E non è poco.
Configuratore BMW Serie 1
SFIDA TRA COMPATTE PREMIUM
In attesa di un test più approfondito, anche con altre versioni, dobbiamo ammettere che per BMW passare dalla trazione posteriore a quella anteriore è stata una scelta molto coraggiosa: era l'unica compatta sul mercato con quella caratteristica. Anche a me dispiace un po’ ma gli appassionati che in questi anni l’hanno scelta per quel motivo sono sempre più diminuiti. Del resto, questo è un segmento in cui la tecnica non è certo il motivo principale della scelta di chi acquista queste auto.
Ed è per questo che hanno prevalso le logiche industriali e di mercato ma in questa nuova Serie 1 abbiamo scoperto comunque un'auto piacevole da guidare, rilassante quando volete, ma che quando avete voglia di darci dentro è ancora capace di offrire un bel feeling di guida e al volante non delude.
Questa nuova Serie 1 ha già lanciato il guanto di sfida a Mercedes Classe A e alla prossima Audi A3 Sportback, che dovrebbe arrivare nel 2020. Secondo voi chi vincerà?
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