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Audi A1 Sportback: anteprima della nativa digitale da un Millennial tecnologico

Prova su strada in anteprima, caratteristiche, allestimenti e prezzi Italia di Audi A1 Sportback

Luigi Melita
Luigi Melita
Pubblicato il 21 nov 2018

1984: Sport Quattro. Per una volta inizio dal design perché Audi A1 Sportback 2018 ripropone un inconfondibile omaggio al passato "recente" della casa dei quattro anelli. 

Nata nel 2010, A1 Sporback entra nella seconda generazione con nuovi numeri: 4,03 metri di lunghezza, 1,74 di larghezza e 1,41 metri di altezza frutto dell'abbassamento della vettura per un look più sportivo. Ma i numeri non sono tutto e il resto lo scoprirete solamente proseguendo nella lettura di questa anteprima e prova su strada.

Nativa digitale: sarà vero?

Coniata dal marketing, l'espressione "nativa digitale" accompagnerà tutti gli articoli e tutti i video che vedrete su questa A1 Sportback. La generalista, poi, ci andrà a nozze considerato l'amore di questo tipo di stampa per simili costrutti. 

Ho messo quindi alla prova questa nativa digitale con gli occhi di un trentenne che, qualche tempo fa, ha scoperto di doversi definire millennial.

Tutto parte dalla dotazione: Audi ha saggiamente scelto di proporre all'Italia una A1 Sporback che nativamente si digitalizza, il che si traduce con la strumentazione digitale con display in alta risoluzione (per i pignoli, non è un Full HD) da 10.25 pollici. Attenzione però alle differenze che stanno nei dettagli: display digitale significa semplicemente tradurre la vecchia strumentazione analogica in una fatta di pixel, ben altra cosa è Audi virtual cockpit, la strumentazione personalizzabile nell'interfaccia che ormai è onnipresente e che, personalmente, ritengo fondamentale anche per il solo fatto di poter avere la mappa sempre a portata del pilota, indipendentemente dallo schermo centrale touch da 8.8 pollici che può così diventare appannaggio del passeggero che si divertirà a giocare con la musica. Optional il 10.1 pollici (1.540 x 720 pixel), entrambi i display sono degli IPS ben leggibili.

Spendere troppe parole sull'infotainment potrebbe non essere saggio in una prova su strada, ma credo sia importante raccontarvi quanto la dotazione tecnologica di A1 Sportback sia effettivamente un punto di forza. In un 2018 fatto anche di infotainment scadenti, o di differenze abissali tra l'infotelematica dell'allestimento base e quella della top di gamma, Audi porta nel segmento B la tecnologia di A8. L'hardware è leggermente sottodimensionato, l'interfaccia non ha la spettacolare vista a 360 gradi interattiva di A6 ma il resto delle funzioni e l'usabilità sono assolutamente paragonabili. 

L'interfaccia è fluida, il chipset che la gestisce lavora bene e senza impuntamenti e sono presenti funzioni come il riconoscimento della scrittura con il dito per le destinazioni, inserendo anche l'intera parola senza dover aspettare il riconoscimento lettera per lettera. Particolari insignificanti direte, ma sono quelli che nell'uso quotidiano fanno la differenza. 

A1 Sportback stupisce anche per la connettività di serie: la SIM permette di accedere alla navigazione ibrida che calcola il percorso nel cloud usando i dati del traffico in tempo reale o i POI del database online con prezzi e disponibilità di carburante e parcheggi o ricerche Google. In caso mancasse la copertura, comunque, le funzioni base restano accessibili e nella pratica il sistema è perfetto per tutti per un semplice motivo: replica la strategia che ha reso celebre Apple e funziona senza che l'utente se ne renda conto o debba sfoggiare particolari conoscenze tecniche.

USB C sul segmento B

Qualora non vi bastasse, sappiate che come per le ammiraglie è disponibile la navigazione con Google Earth sul navigatore MMI plus, si possono usare i servizi Audi connect (inclusi quelli optional acquistabili dal catalogo "app") e soprattutto arriva l'USB C. 

Come non lodare, infatti, la scelta dei tedeschi di affiancare alla vecchia USB tradizionale anche una USB C che permette di beneficiare dell'innalzamento della corrente di ricarica, oltre a fungere da tramite per il supporto Android Auto e Apple CarPlay previsto di serie. Sempre in tema di piccoli dettagli tecnologici ci sono poi i due microfoni per il vivavoce, uno per filtrare i rumori ambientali e cancellarli, il riconoscimento del linguaggio naturale e l'optional dell'audio 3D di Bang & Olufsen con undici altoparlanti per una potenza di 560 Watt e il posizionamento di quattro speaker nel cruscotto per riflettere l'audio tramite parabrezza.

Infine, se è vero che i nativi digitali non possono staccarsi dallo smartphone, Audi propone anche il phone box, accessorio che collega lo smartphone all'antenna di bordo per migliorare la ricezione e include la ricarica wireless Qi con un vano ampio anche per i modelli più generosi come un Note 8.

Manca qualcosa…

La prendo larga: oggi sul segmento B, anche quello premium, le logiche industriali e di mercato costringono ad accettare le famosissime "plastiche dure", anche per gli interni di Audi A1. D'altronde il soft touch costa, e credo che molti converranno nel ritenere che su una compatta se ne può fare a meno se l'abitacolo è gestito intelligentemente nascondendo tutto e garantendo comunque un buon livello di assemblaggio che qui non manca (da valutare comunque dopo la "prova del tempo).

Per un modello che fa della tecnologia il suo vanto e che resta comunque sotto l'egida di un marchio premium, però, serve quella marcia in più che trasformerebbe il voto del compito da un nove al classico 10 e lode. In questo caso mi riferisco a due assenze che davvero mi avrebbero costretto a lodi infinite ad Audi per questa A1 Sportback dal punto di vista tecnologico: l'interfaccia smartphone wireless e, soprattutto, un trattamento oleofobico per il display dell'infotainment. 

La seconda caratteristica, in particolare, sarebbe stata un ulteriore e importante elemento premium rispetto alle sorelle del gruppo basate sulla stessa piattaforma. 

Come si guida

Risposta breve? Bene. La piattaforma l'avevamo già conosciuta con nuova Polo e ha dimostrato effettivamente di essere in grado di avvicinare molto il segmento B al segmento C di Golf e A3, non solo nell'abitabilità ma anche nella dinamica. Il passo aumenta ma non compromette l'agilità, cresce la stabilità alle velocità più alte e il setup non risulta cedevole, piuttosto la giusta via di mezzo per accontentare chi cerca il comfort ma anche chi vuole divertirsi ogni tanto. 

Per farlo bisogna però partire almeno dal tre cilindri da 116 CV e 200 Nm (da 2.000 a 3.500 giri) che risulta l'idea per dimensioni e peso con due persone a bordo e può tranquillamente concedersi qualche viaggio. Giocando con il cambio, o lasciando fare al cambio S tronic a 7 rapporti, si affronta bene anche la collina ma è chiaro che viaggio e prestazioni più sportive sono prerogativa dei quattro cilindri e a naso, in attesa di una prova, l'unità da 1.5 litri e 150 CV  e 250 Nm da 1.500 a 3.500 giri (A1 35 TFSI) si candida come quella perfetta che ci fa risparmiare sul listino rispetto alla 40 TFSI e al suo 2 litri da 200 CV e 320 Nm (da 1.500 a 4.400 giri) con S tronic a 6 marce di serie: da 0 a 100 in 6.5 secondi fino a 235 km/h di velocità massima.

Audi A1 Sportback sarà disponiblie solo con motorizzazioni benzina, tutte con filtro anti-particolato

A1 Sportback 30 TFSI ha dimostrato consumi vicini al dichiarato di meno di 5 litri ogni 100 km: la media è stata di 6 l/100 km con le "forzature" tipiche di questi test drive.  Il tre cilindri da 95 CV e 175 Nm (25 TFSI) arriverà in un secondo momento e, sempre basandomi sul "naso" visto che ho provato solo il 116 CV, sarà da relegare all'utilizzo esclusivamente urbano. Da segnalare che su questa motorizzazione avrete il tamburo per i freni posteriori.

Ottima la scelta di proporre la stessa strategia delle più grandi per quanto riguarda l'assetto: versione base, setup sportivo che rende la reazione più secca e gli ammortizzatori regolabili che variano la risposta a seconda di gusti ed esigenze: comfort quando si accompagna la nonna al mercato, sport quando ci si vuole divertire. 

Da segnalare infine la risposta dei programmi di guida che cambiano effettivamente la reazione di motore e sterzo, riescono in piccolo a creare una doppia faccia per questa A1 Sportback e si affiancano alla modalità automatica che, seppure con un piccolo ritardo per adattarsi, riconosce automaticamente le situazioni di guida in base al vostro piede.

Design e comfort

Davanti si sta bene: i sedili sono sportivi e sono uno di quei particolari che fa la differenza tra un marchio pop e uno premium. Avvolgenti e sportivi se inquadrati nel segmento, con un buon sostegno. Lo spazio a bordo aumenta anche per chi siede dietro, resta un vincolo in altezza ma minore di quello che potreste immaginare se si considera l'altezza di questa generazione, inferiore di 10 mm: fino a 1.80 di altezza non sarete costretti a troppi sacrifici e c'è più spazio per le ginocchia grazie al nuovo passo, anche se viaggiarci per migliaia di chilometri richiede sempre dei sacrifici. 

Il bagagliaio è cresciuto di 65 litri raggiungendo i 335 litri in configurazione 5 posti o i 1.090 litri con lo schienale abbattuto e gode di una soglia di carico bassa. Miracoli non se ne potevano fare, ma lo spazio a disposizione è tutto sommato buono se consideriamo che l'impronta stilistica puntava sulla sportività e che le linee del posteriore sono quelle che più influiscono sulla cubatura dello spazio di carico.

Ottimo lavoro per quanto riguarda l'insonorizzazione, altro aspetto differenziante di questa A1 Sportback che nel video non si percepisce a causa di un guadagno impostato malissimo. [perdonatemi, se potete].

Sicurezza attiva: gli ADAS di A1 Sportback

Anche in questo caso si sentono le influenze di A8 perché la suite software e hardware deriva proprio dall'ammiraglia. Il segmento B ha costretto ad alcuni inevitabili tagli, ma la compatta propone comunque monitoraggio della corsia attivo con correzione di sterzo sopra ai 65 km/h (di serie, ma manca il centramento automatico). 

Di serie avrete anche la frenata automatica con Audi pre sense front per l'anticollisione con riconoscimento veicoli, pedoni e ciclisti, tutto in un sistema regolabile nei tempi di reazione dall'interfaccia del menu infotainment.

Optional il Cruise Control Adattivo: sfrutta il radar già equipaggiato, offre 5 livelli di distanza, cambia reazione in base al programma di guida (guardatevi la pagella guida autonoma di Skoda) e funziona da 0 a 200 km/h sull'automatico o dai 30 km/h con il manuale. Immancabili sistemi come assistenza al parcheggio, retrocamera, monitoraggio segnali stradali e Full LED adattivi.

Audi A1 Sportback 30 TFSI: prezzi e allestimenti Italia

Tirando le somme, Audi A1 Sportback riesce a cambiare tanto rispetto alla vecchia generazione. La tecnologia la fa da padrona ed esce quasi a pieni voti grazie a connettività, USB C, strumentazione digitale e infotainment a prova di smartphone proposto di serie. Manca qualcosa che su altri brand non avrei criticato ma che in casa Audi avrebbe davvero potuto aumentare la qualità percepita dai nativi digitali. 

La dinamica di guida soddisfa: A1 pesa 1.165 kg con il conducente, propone reazioni neutre in curva facendosi gestire con facilità e lasciando ampio spazio al pilota che vuole cercare il limite e può contare su una gamma di motori ben dimensionati, incluso il 95 CV che sarà sì solo cittadino ma permette comunque di abbassare l'asticella di ingresso. I benzina proposti si distinguono tutti per la buona coppia e, soprattutto, l'ottimizzazione grazie alla punta massima raggiunta già a partire dal basso.

Audi A1 Sportback 30 TFSI parte da 22.500€ con il cambio manuale per arrivare ai 24.350€ della versione S tronic. Il listino prezzi prevede 4 livelli di allestimento incluso quello base. Advanced costa 900€, Admired (+2.350€) aggiunge specchietti esterni ripiegabil e riscaldabili elettricamente, clima automatico e sensori di parcheggio posteriori (oltre alla personalizzazione estetica) e S line (+3.950€) porta in dote i cerchi in lega da 17" di serie e le sospensioni sportive.

Gli accessori sono raccolti in pacchetti: l'Evolution da 1.300€ includi Audi smartphone interface, fari Full LED con indicatori di direzione dinamici posteriori e luce diffusa LED per gli interni. Il pacchetto Admired costa 1.450€ e include il clima automatico, ausilio al parcheggio, look alluminio per gli interni e specchietti retrovisori elettrici.

Virtual Cockpit costa 185€, MMI plus da 10.1" costa 1.800€, la smartphone interface 540€ e servono 240€ per audi pre-sense, 425€ per la retrocamera, 665€ per il cruise control adattivo, 205€ per le modalità di guida, 240€ per l'assetto sportivo e 1.145€ per il Pacchetto Dynamic con sospensioni a controllo elettronico, dischi freni da 16 e 15" con pinze rosse e drive select. La disponibilità di Audi A1 Sporback in Italia è prevista da dicembre 2018.

https://youtu.be/V2On2JZmp0c

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