Renault Captur: recensione e prova su strada | VIDEO
Prova della ENERGY dCi 110 Initiale Paris. Dopo averne venduti quasi 100.000 solo nel nostro Paese, lo scorso anno Renault ha rifatto il trucco al Captur, rendendolo anche più tecnologico. Tra i punti di forza di questo crossover di segmento B: abitabilità e spazio disponibile in rapporto alle dimensioni compatte e versatilità. Ma non solo: bassi costi di gestione, comfort e qualità di guida.
La prova della ENERGY dCi 110 Initiale Paris. Dopo averne venduti quasi 100.000 solo nel nostro Paese, lo scorso anno Renault ha rifatto il trucco al Captur, rendendolo anche più tecnologico. Tra i punti di forza di questo crossover di segmento B: l'abitabilità e lo spazio disponibile in rapporto alle dimensioni compatte e la versatilità. Ma non solo: sono interessanti anche i bassi costi di gestione, il comfort e la qualità di guida. Dopo il restyling merita ancora di essere tra i più desiderati?
I crossover basati sulle compatte sono un grande successo e il Captur ne è un esempio concreto: è simile alla Clio da cui deriva e ne utilizza la stessa piattaforma, ma offre più spazio, una posizione di guida rialzata, che vuol dire una migliore visibilità, e un look più alla moda. Il crossover più piccolo della gamma Renault è diventato una delle auto più famose del brand transalpino, in vetta alle classifiche di vendita italiane ma soprattutto europee, grazie anche alla grande possibilità di personalizzazione.
E’ cambiata ma non troppo
Nella sua prima serie vantava già un aspetto moderno ed elegante, quindi non ha avuto bisogno di molti ritocchi: ora comunque ha un aspetto più importante e assomiglia di più al “fratellone” Kadjar, con un frontale più grande, la mascherina rinnovata, i nuovi fari, le luci diurne a forma di C, l’ormai famosa C-Shape. Anche le parti in plastica per proteggere il sottoscocca sono più grandi. Anche dietro i designer hanno ricreato lo stesso motivo a C nel disegno delle luci.
Rinnovata dentro e più raffinata
Anche dentro hanno cercato di migliorare ciò che a volte veniva criticato: per esempio hanno usato plastiche più morbide nella parte alta della plancia. Ora vanta materiali e rivestimenti migliorati, oltre a nuove scelte di colori per gli interni. L’ambiente è decisamente migliore rispetto a prima, inoltre la Casa offre una vasta gamma di pacchetti di personalizzazione per l’abitacolo, per conferirle più stile, renderla più esclusiva o più vivace e colorata.
Inoltre gli allestimenti più ricchi come questo Initiale Paris vi permettono di avere un Captur su misura senza spendere una fortuna per gli optional: è quasi tutto di serie. Hanno ridisegnato volante e leva del cambio e, a parte questa versione un po’ snob, anche quelle più normali hanno sedili meglio imbottiti e più confortevoli, con nuovi rivestimenti.
Ancora più versatile e pratica
Ha invece mantenuto uno dei suoi punti forti: la versatilità. Vanta infatti ancora una grande abitabilità a bordo e rimane molto pratico. E’ più grande della “sorellina” Clio, eppure rimane un'auto compatta: è lungo 4,27 metri, più largo di soli 46 mm ma è più alto: 118 mm che fanno una grande differenza.Offre infatti una sensazione di grande spaziosità, migliore di quella di una normale berlina, che eppure è di solito più grande. Quell’altezza in più offre maggiore spazio per la testa di chi siede dietro, e anche quello per le gambe non è male.
Il posto di guida è comodo, grazie anche alla seduta più alta, e tutte le versioni sono dotate di serie di un volante regolabile in altezza e profondità. Tra i suoi difetti la visibilità limitata: gli enormi montanti anteriori fanno vedere poco agli incroci e sui tornanti; anche il lunotto è piccolo: molto utile la telecamera, qui di serie.
In quattro si sta sempre molto comodi e poi dietro c’è il sedile scorrevole che, all’occorrenza, oltre a essere frazionabile 60:40, scorre in avanti per lasciare posto alle gambe di chi è seduto dietro o ai bagagli. Spingendolo in avanti di 160 mm, il bagagliaio diventa di 455 litri, con i sedili alzati. Se li ripiegate, c'è un pavimento piatto che vi consente di portare un bel po’ di bagagli con voi; il bagagliaio ha comunque una capacità di 377 litri che possono diventare 1.235. E poi, per chi di spazio non ne ha mai abbastanza, ci sono ben 9 nove vani portaoggetti, compreso il mega cassettone davanti al passeggero.
Come si guida
Una piccola gamma di motori, tutti turbocompressi, non particolarmente potenti ma efficienti, sia a gasolio che a benzina. Tutti offrono quella dose di coppia in più che nel traffico di oggi è diventata fondamentale. Il Captur compensa in parte la mancanza di prestazioni con l’efficienza nei consumi e le ridotte emissioni di CO2.
Per chi fa molti chilometri, l’ormai collaudato e affidabile 1.5 dCi da 110 cv della versione in prova, abbinato al cambio manuale a 6 marce, garantisce bassi costi di gestione e consuma davvero poco. Questo propulsore può contare su una coppia di 260 Newton per metro a 1.750 giri che aiuta nei sorpassi e a riprendere meglio. In città si fanno più di 17 km con un litro, che sulle strade extraurbane diventano anche 22; in autostrada, a velocità da codice, si fanno più dei 16. In media è difficile scendere sotto i 19, grazie anche alla sesta marcia. Ma qui ci starebbe bene anche il cambio automatico, peccato che con questo motore non sia disponibile. Però non pretendete di ottenere grandi prestazioni perché non è proprio l’auto giusta. In questa versione del test potete anche scegliere il dCi da 90 cv, con l’EDC, il cambio automatico a doppia frizione della Casa francese.
Questo urban crossover è rimasto facile da guidare, agile anche nel traffico cittadino più intenso: in effetti sembra nata per la città. Con la Clio condivide telaio, motori e meccanica, e sfrutta la sua altezza extra con sospensioni che consentono di affrontare con meno patemi le tante buche che purtroppo spesso contraddistinguono le nostre strade urbane. Rispetto alla prima versione è migliorato l'assorbimento delle sospensioni posteriori, le sconnessioni in generale si sentono meno: assorbe meglio ed è ovviamente più comodo.
Lo sterzo è quello che ti aspetti su un’auto di questo tipo, è molto leggero in manovra, magari a volte manca un po’ di precisione ma non è certo pensata per gli appassionati della guida, però è sicura, senza sorprese. Captur si corica un po’, è normale, è molto morbido l’assetto, come te lo aspetti su un’auto del genere, ma non preoccupatevi, è sicuro e tiene bene la strada. Non ha i freni a disco posteriori, anche se la frenata ci è sembrata buona in ogni circostanza. Cambio manuale e frizione vanno molto bene.
Come detto nel video, non è possibile averla con quattro ruote motrici, comunque per il nostro mercato va benissimo e i numeri lo confermano. Però Renault offre tra gli optional un pacchetto che chiama Extended Grip: è un sistema avanzato di controllo della trazione, grazie ad un'evoluzione del sistema antipattinamento, associato a pneumatici 4 stagioni, che vi permette di guidare con più sicurezza sulla neve più soffice, nel fango e sulla sabbia. Grazie a un selettore presente sulla consolle centrale potete scegliere manualmente la modalità di assistenza che desiderate. Bello vero? Peccato che non si possa avere con questo allestimento…
Sul nuovo Captur è stato migliorato anche l’isolamento acustico: è ben insonorizzato e il rumore del motore si sente solo se ci si avvicina al fondo del contagiri.
Tecnologia e Infotainment
Affidabile e anche più sicura
Prezzi e allestimenti
Con questo allestimento e questo motore costa 28.100 euro, comprese IVA e messa su strada. L’Initiale Paris vanta colori esclusivi come questa versione bicolore che chiamano Be-Style Versailles, nell'abbinamento Nero Ametista e Grigio Platino, i cerchi in lega da 17" diamantati Black, la griglia esclusiva con la firma Initiale Paris, vetri posteriori e lunotto scuri. Dentro ci sono sellerie in pelle Nappa bicolore e anche il volante è in Nappa, c’è la pedaliera in alluminio, i sedili anteriori sono riscaldabili e tanto altro. Stiamo parlando dell’allestimento più ricco e anche più costoso, che però saprà soddisfare anche i più esigenti. Sarete voi a scegliere la versione che ritenete più adatta alle vostre esigenze e al vostro budget.
Si parte dai 16.200 della versione entry level Life con il 3 cilindri turbo 900 Tce a benzina da 90 cv e cambio manuale a 5 marce, che possono guidare anche i neopatentati. Fin dal primo livello di equipaggiamento trovate Cruise Control, Radio con supporto Smartphone, Bluetooth, presa USB e comandi al volante. C’è anche il 1.2 turbo 4 cilindri da 120 cv, disponibile con cambio automatico a doppia frizione EDC e con il manuale a 6 rapporti. E poi i due propulsori a gasolio.
Cinque gli allestimenti tra cui scegliere: oltre al Life, ci sono Zen, Intens, Bose e questo ricco Initiale Paris. Captur vanta un buon rapporto qualità-prezzo negli allestimenti d’ingresso mentre quelli più ricchi come questo hanno prezzi che si avvicinano a vetture del segmento superiore, con le quali non può certo competere per la qualità degli interni, tecnologia e piacere di guida.
E’ tanta la concorrenza per Captur: dal “cugino” Nissan Juke, con cui condivide molte parti, alla Peugeot 2008, che è più grande; nella lista ci sono anche Citroen C3 Aircross, Opel Crossland X e Seat Arona. Se il vostro budget è meno importante ma avete bisogno della trazione integrale c’è anche la Dacia Duster.
Se ne state valutando l’acquisto, sappiate che sono soldi spesi bene perché appartiene a un segmento molto popolare e in continua crescita ed è una delle auto più richieste sul mercato dell'usato, soprattutto con il navigatore satellitare di serie. Questo significa che complessivamente mantiene bene il suo valore.
https://youtu.be/pKZLuhkMKpk