Hyundai i30: Il test drive di HDmotori
E' una delle otto sorelle che si contenderanno il titolo di auto dell'anno 2013. E' una berlina compatta coreana che ha smesso i panni della underdog e che oggi lotta contro la Golf. E' la Hyundai i30, candidata insieme ad altre sette vetture a diventare
E’ una delle otto sorelle che si contenderanno il titolo di auto dell’anno 2013. E’ una berlina compatta coreana che ha smesso i panni della underdog e che oggi lotta contro la Golf. E’ la Hyundai i30, candidata insieme ad altre sette vetture a diventare la regina di quest’anno, ma visto che la strada per Ginevra è ancora lunga (oppure no, dipende con quanta fretta vi passano due mesi), è giusto intanto darle il ruolo di protagonista sulle nostre pagine, per un test drive ampio al quale seguiranno le prove delle altre candidate (Renault Clio, Mercedes Classe A ecc.).
Carrozzeria fluente, linee affusolate e di carattere per venire incontro ai gusti europei e in linea con la filosofia della Fluidic Sculpture, Hyundai i30 è una berlina compatta lunga quattro metri e trenta (appunto), che nella prova di oggi testiamo nella versione 1.6 CRDi diesel da 128 cavalli con cambio automatico e 260 Nm di coppia.
Ampiamente pendente dal lato comfort, privilegiato rispetto alla sportività, Hyundai i30 offre un comfort di bordo tipicamente tedesco, grazie agli interni curati (in pelle i sedili, senza scricchiolii le plastiche della plancia con un ampio tetto panoramico a illuminare l’abitacolo) e alle sospensioni morbide che riescono ad assorbire senza grossi disagi le asperità del terreno.
E’ anche il cambio automatico a farle preferire la comodità alle prestazioni, perché pur essendoci il kick down, rimane generalmente lento e più adatto ad andature senza strappi ma costanti, un modo in più per risparmiare carburante visto il dispendio misurato (12-13 chilometri al massimo con un litro di carburante).
Che il cambio automatico non abbia attitudini corsaiole lo si capisce anche quando, impostato in manuale, non riesce a essere grintoso nemmeno quando spingiamo il pedale dell’acceleratore fino al kick down che scala la marcia senza dare quella spinta che ci saremmo aspettati.
Meglio evitare, quindi, preferendo uno stile di guida più armonioso nel quale Hyundai i30 sta benissimo, grazie al motore che appunto non graffia e non entra mai in maniera fastidiosa nell’abitacolo. L’accelerazione da zero a cento chilometri orari ferma il cronometro a 11 secondi e 7 decimi, tanto basta per farci preferire il cambio manuale che risulta più performante anche da questo punto di vista in caso di necessità.
Complici le misure restrittive in materia di velocità, però, si può dire che questa Hyundai i30 sia figlia di questi tempi: mansueta, si fa notare in termini di design per i gruppi ottici anteriori ampi dove torreggiano i fari allo xeno adattivi (provateli in modalità automatica, e specialmente di notte non ve ne pentirete perché andranno a illuminare tutti gli angoli a seconda del grado di sterzata).
Il parabrezza, ampio, ci consente di tenere sotto controllo la strada e i montanti posteriori, non ingombranti, fanno il resto anche in retromarcia, quando è la retrocamera (dalla qualità sorprendente) a fornirci un supporto in più per evitare urti o imprevisti. Da segnalare anche la bontà del posto guida e soprattutto il volante intelligente che oltre a offrire svariati comandi (comunque ben organizzati in sezioni apposite), ci permette di indurire o ammorbidire la servo assistenza dello sterzo in base alle necessità.
Si passa così dalla guida in modalità comfort fino a quella più sportiva, che indurisce il volante pur mantenendone una capacità di sterzata diretta. Fa specie notare come, in un ambito di spazio di frenata molto contenuto, Hyundai i30 non si scomponga nemmeno quando andiamo ad agire con convinzione sul freno; qui le sollecitazioni al volante mancano quasi del tutto, e fa piacere notare la tenuta di strada anche quando l’asfalto non è dei migliori.
A bordo si viaggia comodamente in quattro, anche quando il guidatore è abbondante in altezza e non solo. Il comfort di bordo passa anche da due presenze secondo noi imprescindibili: l’ingresso keyless e il climatizzatore automatico bizona con sistema ionizzante. L’ingresso keyless ci consente di operare sempre senza avere la chiave in mano: ci basta avvicinarci a Hyundai i30 perché gli specchietti si aprano e vengano illuminate le maniglie di apertura.
Un semplice click e la vettura si apre (stessa operazione per chiudere tutto). Il climatizzatore bizona offre, oltre allo sdoppiamento della temperatura, una via intelligente per aerare automaticamente l’ambiente: soft e fast, per arrivare al clima esatto nel tempo desiderato.
Insieme a queste opportunità, Hyundai i30 offre anche il riscaldamento dei sedili, da attivare a due potenze, su una vettura che arriva a sfiorare i 28.000 euro. Non poco, ma va detto che ognuno degli optional disponibili qui ha una sua ragion d’essere. Menzione finale per il bagagliaio, che ha anche un pozzetto inferiore dove è stata stipata una rete per organizzare meglio gli oggetti nel baule.
La capacità del bagagliaio di Hyundai i30 permette il caricamento di un paio di valigie da stiva, o fino a quattro trolley da cabina aerea. Niente male per una berlina compatta dove sarà possibile viaggiare anche in cinque, a patto di non dover macinare troppa strada. Quattro è invece il numero ideale per viaggi lunghi, dove la noia non entrerà mai nell’abitacolo grazie a un sistema infotainment completo.
Non ci resta che aspettare il responso del Salone di Ginevra, ma anche senza attendere marzo è già corretto affermare come Hyundai i30 si meriti la candidatura ad auto dell’anno.