Monopattini elettrici, le aziende di sharing contro il nuovo codice della strada
Si rischia una perdita fino a 3.000 posti di lavoro

Il nuovo codice della strada è legge. Dopo l'approvazione del Senato manca solo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale e dopo 15 giorni le novità entreranno in vigore. Come abbiamo visto, per i monopattini elettrici sono previste diverse novità tra cui il casco obbligatorio anche per i maggiorenni e la necessità di disporre di assicurazione e di una sorta di piccola targa identificativa. Sono poi previste alcune novità per la circolazione.
Le normative introdotte rischiano di impattare molto sullo sviluppo di questo mercato e le aziende che offrono i servizi di sharing sono immediatamente intervenute lanciando l'allarme sulle conseguenze che porterà il nuovo codice della strada.
A RISCHIO UN INTERO SETTORE
Molto duro il commento di Dott, una delle principali aziende che offrono servizi di sharing con i monopattini elettrici, che parla di rischi per un intero settore e per 3.000 lavoratori. Molto esplicite e chiare le dichiarazioni di Andrea Giaretta, vice presidente per Southern and Western Europe and Middle East di Dot, ad AGI.
Questa normativa andrà ad incentivare la clandestinità, gli incidenti e quindi la mortalità perché come ogni cosa che nasce dalla propaganda non è connessa alla realtà.
Giaretta sottolinea come la normativa precedente in vigore del 2021 era già valida e che lo sharing era riuscito ad azzerare il numero delle vittime.
Lo sharing era riuscito a portare a zero il numero delle vittime i monopattini in sharing hanno la velocità limitata a 20km/h, funzionano solo in area urbane delimitate, hanno freni più potenti, ruote maggiorate, frecce. Sono elementi che hanno azzerato il numero degli incidenti gravi. In una situazione di confusione e di norme impossibili da fare applicare si diffonderà un utilizzo sempre più clandestino e non regolare.
Il problema principale è legato all'obbligatorietà del casco per tutti, anche per i maggiorenni. Infatti, la normativa obbligherebbe le società a dotare i monopattini di una sorta di vano porta-casco, cosa praticamente inattuabile. L'unico modo sarebbe costringere le persone a portarsi il proprio all'interno di uno zaino. Secondo il manager, il rischio è quello di un sensibile crollo dell'utilizzo di questi mezzi che metterebbe sostanzialmente in ginocchio questo settore con una perdita fino a 3.000 posti di lavoro.
Quando il ministro Salvini esalta il caso Parigi che ha eliminato i monopattini si è dimenticato di dire che l’eliminazione degli sharing ha generato un aumento della mortalità perché ognuno si arrangia come può. Il settore della micromobilità ha un indotto stimato in 70 milioni di euro per il 2023, in 80 milioni per 2024 e in 115 per il 2030. Le nuove norme potrebbero invece portare ad un crollo dell'utilizzo del 40% come accaduto in Israele, con una perdita potenziale di 1200/3000 posti di lavoro.
SCHIZOFRENIA LEGISLATIVA PER BIRD
Altrettanto duro Bird che parla addirittura di schizofrenia legislativa. Si punta sempre il dito contro l'obbligo del casco, chiedendo come sia possibile emanare una norma simile quando le società di sharing non possono offrirlo visto che rimarrà una questione in capo al privato.
Dubbi poi anche sulla questione dell'assicurazione obbligatoria visto che c’è una sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea che esclude che questa si possa applicare a veicoli a trazione elettrica che arrivano a 20 km/h. L'auspicio di Bird è che il Governo intenda interfacciarsi con l'industria dello sharing pima di emanare i decreti attuativi che regoleranno questo settore.