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Norvegia: la prima nave cargo elettrica è senza equipaggio. Pronta a salpare

Salperà già quest'anno la prima nave cargo completamente elettrica e senza equipaggio, uno sguardo al futuro dei trasporti.

Norvegia: la prima nave cargo elettrica è senza equipaggio. Pronta a salpare
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Gabriele Arestivo
Gabriele Arestivo
Pubblicato il 26 ago 2021

Non può che arrivare dalla Norvegia dei record (per numero di immatricolazioni di auto elettriche sul totale) la prima nave cargo completamente elettrica, non certo un concept bensì un mezzo vero e proprio già pronto a salpare nei prossimi mesi. La seconda particolarità di questo mezzo navale è che non c'è bisogno di equipaggio a bordo, un vero e proprio "drone" acquatico ad emissioni zero che nel corso del primo viaggio in solitaria collegherà le due cittadine di Herøya e Brevik. Tutti i movimenti della Yara Birkeland – questo il nome del cargo – saranno cautamente valutati e gestiti da tre diversi centri di controllo a terra. 

Realizzata dall'azienda chimica Yara International in collaborazione con il partner tecnologico Kongsberg Maritime e il costruttore Vard, la nave potrà portare fino a 103 container e viaggiare ad una velocità massima di 13 nodi, circa 24 km/h. A fornire la giusta energia un inedito pacco batterie da 7 MWh, ovvero la capacità di circa un centinaio di auto elettriche, ma non ci sono indicazioni sull'autonomia della Birkeland e sulle tempistiche di ricarica al molo. 

L'obiettivo è naturalmente quello di ridurre drasticamente l'emissione di gas nocivi (il mercato delle spedizioni navali è responsabile del 2,5-3% delle emissioni globali), sia direttamente, grazie alla stessa nave elettrica, sia indirettamente visto che i suoi trasporti "green" eviteranno 40.000 viaggi di camion all'anno. L'energia necessaria per alimentare la nave sarà prevedibilmente fornita da fonti rinnovabili, anche perché in Norvegia il 95% del totale è prodotto con l'idroelettrico, il resto da termale e vento.  

Con la Birkland si vogliono dimostrare l'avanzamento tecnologico e la possibilità di ridurre ulteriormente i costi comandandola tranquillamente da remoto. Operatori in pelle ed ossa saranno comunque impiegati per le fasi di carico e scarico, ancoraggio e tanto altro ma, secondo Jon Sletten della Yara, un giorno anche tutte queste operazioni potranno divenire autonome. 

Non resta quindi che attendere questa primissima traversata, più dimostrativa che altro vista l'estrema vicinanza delle due piccole cittadine norvegesi che in auto distano soltanto 10 km. Via mare sarà poco di più ma il range resta comunque molto limitato, da capire se saranno previsti a breve test più ambiziosi. 

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