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Blocco auto diesel Euro 5, tutto rinviato al 2026 e solo nelle grandi città

Il blocco alla circolazione riguarderà solamente le città al di sopra dei 100 mila abitanti

Blocco auto diesel Euro 5, tutto rinviato al 2026 e solo nelle grandi città
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Filippo Vendrame
Filippo Vendrame
Pubblicato il 8 lug 2025

Centinaia di migliaia di italiani possono tirare un sospiro di sollievo. Il tanto temuto blocco delle auto diesel Euro 5 a partire da ottobre 2025 nelle Regioni del Bacino Padano (Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto) non ci sarà, almeno per quest’anno. Il Governo aveva infatti promesso una soluzione attraverso un emendamento al decreto Infrastrutture che puntualmente è stato approvato. Dunque, tutto rimandato al prossimo anno e c’è anche una novità in più. Il blocco alla circolazione, riguarderà solamente le città al di sopra dei 100 mila abitanti. In precedenza la norma prevede lo stop già a partire dalle città con 30 mila abitanti.

SOLO NELLE GRANDI CITTÀ

L’annuncio è stato dato direttamente dal Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini che ha espresso grande soddisfazione per l’approvazione dell’emendamento che scongiura il blocco delle vecchie auto diesel Euro 5 nelle Regioni del Bacino Pandano. Cosa prevede più nel dettaglio l’emendamento approvato dalle Commissioni riunite Ambiente e Trasporti della Camera? Come accennato all’inizio, è stato differito dal primo ottobre 2025 al primo ottobre 2026 il termine che prevede per le regioni Piemonte, Lombardia, Veneto e Emilia-Romagna la limitazione alla circolazione delle autovetture e dei veicoli commerciali di categoria N1, N2 e N3 ad alimentazione diesel di categoria “Euro 5” , prevedendo, al contempo, che la limitazione vada applicata in via prioritaria alla circolazione stradale nelle aree urbane dei comuni con popolazione superiore a 100 mila abitanti, anziché 30 mila abitanti.
 
Ma non è tutto in quanto l’emendamento offre maggiore flessibilità alle Regioni del Bacino Padano.

Decorso il termine del 1° ottobre 2026, le Regioni possono prescindere dall’inserimento della limitazione strutturale alla circolazione delle autovetture e dei veicoli commerciali di categoria N1, N2 e N3 ad alimentazione diesel di categoria “Euro 5” nei piani di qualità dell’aria mediante l’adozione, nei predetti piani, di misure compensative idonee a raggiungere livelli di riduzione delle emissioni inquinanti coerenti con i vincoli derivanti dall’ordinamento euro-unitario.

Infine, l’emendamento prevede anche che le Regioni, qualora lo ritengano necessario, possano introdurre la limitazione strutturale alla circolazione delle autovetture e dei veicoli commerciali di categoria N1, N2 e N3 ad alimentazione diesel di categoria “Euro 5” anche prima del termine del 1 ottobre 2026, mediante l’aggiornamento dei rispettivi piani di qualità dell’aria e la modifica dei relativi provvedimenti attuativi.

UN MILIONE DI VEICOLI COINVOLTI

Il blocco a partire da ottobre 2025 avrebbe coinvolto moltissimi automobilisti e si stimava che lo stop avrebbe colpito circa un milione di veicoli. Evidenti i disagi dato che centinaia di migliaia di italiani avrebbero dovuto lasciare l’auto ferma del garage di casa. Problemi a 360 gradi e per questo le Regioni si erano mosse per trovare una soluzione che, adesso, è arrivata.

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