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Alfa Romeo Giulia: il design spiegato da chi l'ha creata | VIDEO

Alfa Romeo ha diramato una serie di video che mostrano le principali motivazioni che hanno spinto i progettisti del Biscione a creare una berlina che sia prima di tutto una vera sportiva e, di conseguenza, anche una vettura elegante e ideale da usare

Alfa Romeo Giulia: il design spiegato da chi l'ha creata | VIDEO
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Simone Facchetti
Simone Facchetti
Pubblicato il 26 set 2016

Alfa Romeo ha diramato una serie di video che mostrano le principali motivazioni che hanno spinto i progettisti del Biscione a creare una berlina che sia prima di tutto una vera sportiva e, di conseguenza, anche una vettura elegante e ideale da usare tutti i giorni.

Creare una vettura partendo dal classico “foglio bianco" è il desiderio represso di ogni progettista. In Alfa Romeo, in occasione dell’ennesimo rilancio del marchio, stavolta non hanno perso questa ghiotta occasione: la nuova Giulia è stata sviluppata totalmente da zero, su una piattaforma nuova di zecca e destinata a fare da base costruttiva per tutte le future Alfa Romeo, a cominciare dall’imminente SUV Stelvio.

Una piattaforma – denominata Giorgio –  a trazione posteriore e motore longitudinale: questo ha spinto i designer (supervisionati da Alessandro Maccolini, capo del design esterno di Alfa Romeo EMEA) a realizzare una vettura che, fin dal primo sguardo, assuma proporzioni eleganti e atletiche.

Secondo Maccolini, la Giulia è una vettura “articolata, pulita, sobria" e pensata per valorizzare quelli che sono i dettagli tipici del DNA di Alfa Romeo, vale a dire il frontale caratterizzato dallo scudetto a V e dal classico “trilobo", ossia il particolare archetipo che si crea tra calandra e paraurti, da sempre il tratto distintivo delle Alfa.

Lo sbalzo anteriore ridotto è essenziale per rispettare le esigenze tecniche del pianale Giorgio, e questo crea un cofano estremamente lungo e filante, in cui il montante A “affonda" in maniera fluida. Il passo – di 2820 mm – serve a slanciare la vettura, donando allo stesso tempo un’abitabilità buona per 5 passeggeri.

Anche il raccordo tra tetto e coda scende morbidamente, in modo molto fluido, restituendo agli occhi di chi la guarda l’impressione di una coupé a 4 porte piuttosto che di una berlina tradizionale.

Maccolini confessa che la parte posteriore è quella che ha comportato l’impegno più grande per gli ingegneri e i designer Alfa Romeo: qui il design è stato letteralmente plasmato dall’aria, in quanto ogni elemento è stato progettato per soddisfare le esigenze aerodinamiche.

Lo “stacco" tra il fanale e il paraurti posteriore serve, per esempio, a “rompere" i filetti alle alte velocità, consentendo all’aria di scivolare via senza frenare la vettura. Nella parte inferiore del paraurti, invece – specialmente per quanto riguarda la Quadrifoglio – l’estrattore è stato pensato al 95% per ottimizzare il Cz della vettura (ossia il coefficiente che indica la pressione con cui l’auto viene mantenuta a terra) ed è stato sviluppato nella galleria del vento. Compito dei designer è stato quello di semplificare al massimo le sue forme, rendendole più pure e pulite possibile.

Giulia è dunque purezza stilistica ed emozionalità, e questo si vede anche negli interni che, secondo Scott Krugger (responsabile del design di Alfa e Jeep in area EMEA), sono stati pensati per porre l’accento sui materiali e sull’ergonomia, ossia il rapporto diretto tra il guidatore e la macchina.

Ogni elemento – dal legno al pellame al feedback di palette al volante e pulsanti – restituisce al conducente un’emozione. Tutti gli elementi che servono a garantire il piacere di guida sono stati enfatizzati mentre, viceversa, quelli che non contribuiscono direttamente alla “driving experience" sono stati ridimensionati.

Basterà questo a far tornare Alfa Romeo il marchio eccellente che era una volta? Forse ora è presto per dirlo ma, se dovesse succedere, sarà il caso di non stupirsene: questa volta i contenuti ci sono tutti. Naturalmente, se si parla solamente di design, il giudizio non può che essere una promozione a pieni voti.

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