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Tesla: il filtro dell'aria "a prova di armi biologiche"

Tesla ha sviluppato un filtro dell'aria in grado di filtrare anche le emissioni di un'arma biologica: il "Bioweapon Defense Mode" sembra pronto per la fine del mondo. Ultimo ritrovato per far parlare di sé (se ce ne fosse bisogno)? Può darsi, ma Tesla

Tesla: il filtro dell'aria "a prova di armi biologiche"
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Simone Facchetti
Simone Facchetti
Pubblicato il 5 mag 2016

Tesla ha sviluppato un filtro dell’aria in grado di filtrare anche le emissioni di un’arma biologica: il “Bioweapon Defense Mode" sembra pronto per la fine del mondo.

Ultimo ritrovato per far parlare di sé (se ce ne fosse bisogno)? Può darsi, ma Tesla Motors crede seriamente che il proprio “Bioweapon Defense Mode" possa essere di grande utilità soprattutto nella vita quotidiana.

Si tratta di un filtro dell’aria che, appunto, filtra l’aria proveniente dall’esterno all’interno dell’abitacolo, impedendone in alcuni casi l’accesso. Secondo Tesla, che cita una statistica dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (più di 3 milioni di persone all’anno che muoiono a causa dell’inquinamento dell’aria, più del doppio delle vittime di incidenti stradali), l’inquinamento dell’aria è una problema serio e numerose sono le innovazioni portate dal brand di Elon Musk in questo campo con Model S e Model X.

Già su Model X – il primo SUV elettrico a trazione integrale al mondo, in vendita in Italia a partire da 98.600EUR – è già dotato infatti di un filtro HEPA “di qualità ospedaliera" che trattiene polline, batteri, virus e inquinamento, lasciandoli fuori dall’abitacolo.

Il filtro HEPA che sta facendo tanto parlare di sé in questi giorni non è altro che l’evoluzione di quello già montato sul SUV elettrico: realizzato ispirandosi all’industria sanitaria e aerospaziale, è dotato di tre funzioni, che sono flusso dell’aria dall’esterno, ricircolo interno e “difesa dalle armi biologiche". Quest’ultimo crea una pressione positiva all’interno dell’abitacolo per proteggere gli occupanti. Secondo Tesla, il sistema è centinaia di volte più efficace di altri filtri installati nell’industria automobilistica.

Testato in condizioni di traffico all’ora di punta, allevamenti bovini (gran parte dell’indebolimento dello strato di ozono è causata dalle emissioni delle mucche), paludi, discariche, il filtro è in grado di catturare particelle di particolato, inquinanti gassosi, pollini e batteri. Ma anche in condizioni empiriche, come dimostra l’immagine in apertura: una Tesla Model X è stata rinchiusa in una bolla di plastica, riempita poi con “livelli di inquinamento estremamente alti". I risultati, illustrati nell’immagine qui sotto, dimostrano che le particelle di PM 2,5 contenute nell’abitacolo si riducono al minimo entro due minuti, ripulendo l’aria e preservando la salute degli occupanti.

Un filtro che Tesla ha dimostrato essere molto efficace in condizioni di inquinamento da smog purtroppo reali, nelle grandi metropoli cinesi, uno dei mercati più importanti nel futuro di Tesla. Un brand che sembra davvero inarrestabile.

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