Audi e-tron: la prima auto di serie al mondo con specchietti virtuali
Le telecamere saranno un optional
A pochi mesi dal debutto ufficiale – si parla del Salone di Parigi – Audi rivela nuovi dettagli sul SUV elettrico e-tron, il primo crossover a zero missioni con i Quattro Anelli sulla calandra. Trattandosi di un modello elettrico, Audi e-tron non poteva non possedere soluzioni aerodinamiche particolari, volte alla massima riduzione dei consumi e dei disturbi dovuti al vento.
I designer e gli ingegneri hanno lavorato sulle superfici della vettura nella galleria del vento di Ingolstadt, di fronte ad un ventilatore dal diametro di 5 metri in grado di generare un flusso d'aria con una velocità massima di 300 km/h: il risultato è un coefficiente di resistenza aerodinamica (Cx) di 0,28, uno dei migliori valori mai ottenuti da un veicolo a ruote alte. Il concetto di efficienza aerodinamica è direttamente proporzionale all'autonomia della vettura, che in questo caso sarà di 400 km, valore calcolato con le nuove procedure di omologazione WLTP (qui per saperne di più). Secondo i calcoli di Audi, un centesimo del coefficiente Cx corrisponde a circa cinque chilometri di autonomia negli spostamenti quotidiani.
Gli specchietti diventano virtuali
Quali soluzioni concrete per ridurre il coefficiente di penetrazione aerodinamica? I tecnici Audi non hanno avuto dubbi nel compiere un vero e proprio passo in avanti epocale: l'eliminazione degli specchietti retrovisori esterni. Su richiesta, infatti, Audi e-tron sarà la prima automobile prodotta in grande serie senza specchietti. Una soluzione che, insieme ad altri interventi che ci sono ma non si vedono, riduce il Cx di 0,07 (equivalente a 35 km in più di autonomia nel ciclo WLTP) rispetto ad una vettura tradizionale dalle dimensioni equivalenti, aprendo tra l'altro nuove opportunità per i designer.
Al posto degli specchietti tradizionali, Audi e-tron potrà essere equipaggiata con degli specchietti retrovisori esterni "virtuali", alle cui estremità sono posizionate due telecamere, che registrano immagini visualizzabili su degli schermi OLED installati nella zona tra le portiere e la plancia. Con questo optional, la larghezza della vettura si riduce di 15 cm. Le immagini proiettate sui display OLED possono essere ottimizzate a seconda della modalità di guida selezionata tramite il sistema di infotainment MMI. Tre le visualizzazioni possibili: per la marcia in autostrada, in fase di curva e per il parcheggio.
Ottimizzazione a tutto tondo
A ridurre ulteriormente la penetrazione aerodinamica ci pensano le Adaptive air suspension, una combinazione tra molle pneumatiche e ammortizzatori regolabili. Una volta attivate, a partire da una velocità di 120 km/h, l’assetto viene ribassato per un massimo di 26 millimetri rispetto alla configurazione standard.
A questo si aggiunge il sottoscocca completamente carenato, che comprende una lastra di alluminio per proteggere la batteria da eventuali urti. Curiosa la conformazione a "fossette" (come quelle di una pallina da golf) dei punti di fissaggio, che permette un deflusso dell'aria più efficiente rispetto ad una superficie piana.
Non manca la presa d'aria adattiva (SKE), costituita da due feritoie a gestione elettrica disposte dietro la griglia Single frame. Di norma tali feritoie sono chiuse, ma è possibile aprirle (prima quella superiore e poi quella inferiore) per raffreddare alcuni componenti del motore elettrico, il condensatore del climatizzatore e, in caso di surriscaldamento, anche i freni idraulici.
Infine, ottimizzazione anche per i cerchi in lega da 19 pollici, con pneumatici da 255/55 caratterizzati da una ridotta resistenza al rotolamento e per i fianchi aerodinamici con le scritte incise anziché in rilievo.