BMW Serie 3 berlina: recensione e prova su strada della 320d xDrive
Il test della nuova BMW Serie 3 berlina: dopo la prova in anteprima della settima generazione, ecco un test più approfondito della 320d xDrive, per scoprire che la berlina tedesca si è evoluta, è più spaziosa ed è molto più tecnologica. E’ anche più matura e meno estrema. Ma soprattutto si è confermata un vero riferimento nel suo segmento, resta un’auto per chi ama guidare e ci si diverte ancora al volante.
Il test della nuova BMW Serie 3 berlina: dopo la prova in anteprima della settima generazione, ecco un test più approfondito della 320d xDrive, per scoprire che la berlina tedesca si è evoluta, è più spaziosa ed è molto più tecnologica. È anche più matura e meno estrema. Ma soprattutto si è confermata un vero riferimento nel suo segmento, resta un’auto per chi ama guidare e ci si diverte ancora al volante.
Ho scelto la 320d perché da noi in Italia da anni le versioni a gasolio dominano il mercato e con questo propulsore sarà di nuovo la più venduta. L’esemplare in prova è nella versione xDrive, che in effetti ormai è la scelta più frequente di chi compra la tedesca del segmento D premium.
Nel nostro primo test in anteprima vi abbiamo già ampiamente raccontato di quanto è cambiata e di quanta tecnologia c’è. Io invece, nei giorni passati insieme, ho voluto soprattutto guidarla, per capire se è ancora la berlina sportiva di sempre, se ha davvero ancora il DNA della Serie 3, cercando di comprendere cosa è cambiato rispetto alla generazione uscente, che abbiamo in redazione, che guido di frequente e conosco molto bene.
DESIGN: L’EVOLUZIONE DI UN SUCCESSO
La Serie 3 mi è sempre piaciuta e ritengo che anche questa nuova generazione abbia un notevole appeal. Non si è trasformata, facendo invecchiare di colpo la generazione precedente, ma si è evoluta, mantenendo quell’equilibrio stilistico, quelle proporzioni che le hanno permesso di diventare uno dei modelli di maggior successo della Casa dell’elica.
Le hanno allargato le carreggiate e questo intervento all’anteriore, unitamente al nuovo design, le conferiscono un frontale più importante che un’auto così merita.
Alla griglia frontale con il classico “doppio rene” più ampio bisogna farci un po’ l’abitudine mentre è molto bella anche la firma luminosa dei nuovi gruppi ottici anteriori. E’ ben riuscita anche la nuova fiancata, più scolpita e ricca di dettagli, con la coda più sportiva e spiovente. Sinceramente solo il posteriore ancora non mi convince del tutto.
Salendo a bordo ci si accorge subito del grande cambiamento: aveva davvero bisogno di ringiovanirsi ed è dove dimostrava di più la sua età: un design più pulito, un abitacolo completamente rinnovato, con tanta tecnologia, che già Luigi vi ha spiegato molto meglio di quanto io potrei fare.
Il volante sportivo è cambiato: nella versione precedente era un omaggio a quello della mitica “2002” degli anni ’60 e ’70 ed era molto bello. In questo è cambiato il design e l’impugnatura è forse un po’ troppo grossa; non crea grossi problemi a chi ha le mani lunghe come me, però qualcuno potrebbe trovarlo un po’ scomodo. Per il resto, come nella tradizione, tutto orientato verso chi è al volante. Troverete sicuramente la vostra posizione di guida ideale, con tutte le regolazioni disponibili, di volante e sedili; questi ultimi sono sportivi, molto belli ma anche comodi.
Com’è ormai noto, la nuova Serie 3 è più lunga e il passo è aumentato: questo ovviamente significa che, dopo il già piccolo miglioramento visto con la serie precedente, ora offre davvero più spazio per chi siede dietro. L’escursione longitudinale del sedile è aumentata rispetto a prima: nemmeno io che sono così alto ho bisogno di portarlo fino in fondo.
AL VOLANTE NON TRADISCE IL SUO DNA
Bastano pochi metri per accorgersi subito che hanno migliorato l’insonorizzazione, il motore è stato incapsulato ancora meglio, e il risultato è evidente: si sente poco anche il rotolamento delle gomme nonostante i nostri cerchi da 19” con gomme belle larghe.
A proposito di motore qui abbiamo un due litri a quattro cilindri con una potenza di 190 CV e una coppia massima di 400 Nm; come tutti quelli della nuova Serie 3 è Euro 6D Temp. Questo propulsore a gasolio è stato aggiornato, ora ha un turbocompressore a due stadi: un piccolo turbocompressore ad alta pressione e la geometria variabile della turbina del grande turbo a bassa pressione. Una sovralimentazione multistadio che gli consente di avere una migliore risposta, più rapida, e anche la coppia ci guadagna. Sulla carta promette consumi migliori e minori emissioni inquinanti.
Su questa auto in prova c’è la trasmissione automatica a 8 rapporti di ZF, arrivata alla terza generazione e migliorata. Ora il cambio manuale a 6 marce è disponibile solo sulla 318d, il 2.0 da 150 cv, e su questa 320d. Il rinnovato cambio ha le marce basse più corte: è stato infatti rivisto nei rapporti e ora le cambiate sono anche più dolci grazie all’aggiunta di uno smorzatore. Se decidete di darci dentro, magari usando i paddles dietro al volante, è rapido e puntuale, e non vi fa assolutamente sentire la mancanza di un doppia frizione, confermandosi come una delle più riuscite trasmissioni con convertitore di coppia: capisce al volo cosa volete fare, scala in un attimo le marce che servono per avere subito tutta la potenza che volete.
La prima impressione che ho avuto subito, fin dal primo giorno, è che su questa nuova Serie 3 si sia privilegiato un po’ di più il comfort, è meno dura, meno rigida di prima, seppur nella versione più sportiva: è tutto un po’ più filtrato.
Fin dalle prime curve vi accorgete della presenza di quello che in BMW chiamano Variable Sport Steering: lo sterzo a demoltiplicazione variabile che richiede davvero pochi angoli di sterzo, soprattutto nelle curve strette. Dipende molto dalla sensibilità di ognuno di noi: a me non dispiace per niente, ma c’è anche chi ne farebbe volentieri a meno.
Di sicuro, in generale, lo sterzo di questa nuova generazione della Serie 3 è più leggero. Scegliendo la modalità di guida Sport, mentre in quella vecchia diventava pesante in modo forse troppo artificiale, in questa non succede così. Ma non dimenticate che è una BMW Serie 3 e non delude mai: è diretto e preciso, sincero, proprio come me lo aspettavo.
Il motore c’è sempre e se volete guidarla un po’ più “allegri” non si tirerà certo indietro. Scegliete la modalità di guida che volete, per modificare la risposta di acceleratore, sterzo, assetto e, in questo caso, del cambio automatico. La potenza di questo duemila è la stessa di prima, ma l’erogazione è più fluida, e la notevole coppia lo rende progressivo, piacevole da guidare. Questo turbodiesel si riconferma una garanzia.
La Serie 3 è da sempre pensata per essere guidata: per questo hanno di nuovo cercato il perfetto bilanciamento dei pesi (50:50), con il motore rigorosamente longitudinale e montato dietro l’asse delle ruote anteriori, con un baricentro più basso e un peso ridotto di oltre 50 kg., grazie a cofano e passaruota in alluminio, differenziale posteriore alleggerito e altre scelte tecniche. Questa pesa un pochino di più a causa della trazione integrale, ma siamo a quota 1.615 kg.
Questo sistema xDrive è stato migliorato negli anni da BMW: è comunque sempre il posteriore a fare la maggior parte del lavoro e l’anteriore riceve la coppia solo se serve.
Se per caso volete comprarvela con la sola trazione posteriore resta comunque un’auto molto sicura, e anche quando esagerate c’è sempre l’elettronica a proteggervi. Se però abitate in zone dove, soprattutto d’inverno, piove molto e spesso dovete affrontare anche neve e ghiaccio, nessun dubbio: meglio scegliere l’altra.
Anche con questa nuova Serie 3 vi godete qualsiasi curva, anche andando piano: la sentite sempre compatta, quasi cucita addosso. L'avantreno è diretto e preciso e tra le curve ha un ritmo quasi da sportiva, anche al limite poco sottosterzo e molta trazione. La tenuta è davvero buona, però se esagerate anche su questa il sovrasterzo si fa sentire un po’. Se siete davvero dei manici al volante qui potete anche disattivare i controlli, ma diventa un po’ più impegnativa: meglio farlo in pista, e non certo con questa ma con una bella 330i con il suo 2 litri turbo o meglio ancora con i 374 cv del 6 cilindri della M340i xDrive
La nuova piattaforma modulare CLAR su cui è stata costruita, ereditata da Serie 5 e Serie 7, l’ha sicuramente migliorata ma ciò che cambia nella guidabilità è legato al passo aumentato e arrivato a quota 2850 mm. Questo la rende stabile in rettilineo e nei lunghi curvoni autostradali, l’ideale per chi percorre molta autostrada per lavoro. Questo inevitabilmente l’ha resa meno agile nelle curve più strette, nei tornanti; ha perso un po’ in agilità ma i tecnici di BMW, adottando ammortizzatori più efficaci, l’hanno resa comunque molto piacevole da guidare. E l’ottimo sterzo fa il resto.
La versione MSport prevede di serie l’assetto sportivo M. Ma se volete, tra gli optional, ci sono le sospensioni adattive, decisamente migliorate rispetto a quelle della serie precedente Scegliete la modalità di guida Comfort e, lo dice il nome stesso, la rendono più confortevole e più stabile sulle strade più sconnesse. Se avete davanti a voi una strada bella liscia come un biliardo scegliete quella Sport, le sospensioni diventano più rigide, ma non spaccano la schiena come in passato, e potete aggredire le curve.
Se scegliete queste sospensioni a regolazione elettronica c’è anche la nuova funzione Adaptive che adatta di continuo l’assetto, lo sterzo e il cambio in base al vostro stile di guida e alle condizioni della strada. Con queste sospensioni adattive, anche nella modalità di guida più tranquilla, il rollio si sente davvero poco.
Se vi piace correre potete contare su freni ottimi, ma se non vi bastano, tra gli optional c’è ancora l’impianto frenante MSport: pinze di colore blu con logo «M» belle da vedere, ma soprattutto dischi freno maggiorati, a quattro pistoncini all’anteriore. Un difetto? Mordono un po’ troppo, il pedale manca un po’ di sensibilità e in città, per esempio, nel traffico e negli spazi ridotti, bisogna farci un po’ l’abitudine.
Questa 320d può volare a oltre 230 all’ora (ma non di sicuro sulle nostre autostrade…) e accelera da 0 a 100 in meno di 7 secondi, ma non sono i numeri, è ciò che ancora si può provare guidando una berlina così: non è solo un’auto che vi porta da qui a là…
Consumi parlando BMW dichiara un combinato di 4,8 litri per 100 km. Così poco è dura comunque in autostrada a velocità da codice si fanno tra i 18 e 19 con un litro.
Tra città e strade extraurbane, anche guidandola con un po’ di brio, la media non scende mai sotto i 13, 14 km con un litro di gasolio. E senza l’integrale si può fare anche di meglio. Tra i suoi pregi di sicuro c’è l’ottimo rapporto fra prestazioni e consumi. Questi motori a gasolio di più recente generazione non sono certo il “demonio” che ora molti vogliono farvi credere, anzi.
Per ora propulsori a 4 cilindri e 6 in linea, dai 150 cavalli della 318d ai 374 della 340i, senza dimenticare la 330e ibrida plug-in con 292 cv. In seguito l’offerta diventerà ancora più ampia, con altre motorizzazioni a benzina e gasolio, che la Casa propone già su altri modelli della gamma.
ALLESTIMENTI E PREZZI
La Serie 3 meno costosa è la 318d, con il diesel 2.0 da 150 CV: nella versione Business parte da 39.750 euro, con fari anteriori Bi-LED e posteriori full LED, volante sportivo in pelle a tre razze con comandi multifunzione, cruise control con funzione freno, assistente di attenzione alla guida, radio digitale DAB, BMW Connected Package e altro ancora. Comunque, come sempre, la berlina tedesca ha una lista di optional troppo lunga e certe dotazioni dovrebbero essere di serie.
Gli allestimenti da scegliere? Se potete Sport oppure il più costoso MSport, come questa: secondo me i più adatti al temperamento della Serie 3. Perché anche in questa nuova generazione ho trovato la risposta che cercavo: resta un’auto per chi ama guidare, ci si diverte ancora al volante.
L’unica vera alternativa rimane la Giulia: la berlina di Alfa Romeo è la sola che negli ultimi anni ha realmente dato filo da torcere alla Serie 3, perché capace di regalare un bel feeling quando la si guida, con ben pochi filtri.
Configuratore BMW Serie 3
Configuratore BMW Serie 3 Touring
Questa tedesca che ha fatto scuola nel suo segmento, è pronta con questa nuova versione a rendere la vita difficile alla concorrenza: ora che è anche un po’ più confortevole, meglio rifinita e più tecnologica potrebbe convincere persino chi fino ad oggi ha scelto la Classe C di Mercedes o l’Audi A4. Di sicuro oggi sul mercato soffre un po’, perché nel suo segmento ci sono proposte tra i SUV che piacciono molto, anche proprio in casa BMW. Ed è per questo che i tecnici di Monaco hanno ripensato la Serie 3, con un approccio leggermente diverso.
Magari in Italia questa berlina faticherà un po’ di più ad imporsi perché nel nostro Paese in particolare è sempre stata venduta molto di più nella versione Touring. Di recente Luigi ha avuto la fortuna di provare per primo la nuova wagon.
Comunque per me la Serie 3 rimane un’icona e lo confermano i numeri: dal 1975 ad oggi la Casa tedesca ne ha vendute più di quindici milioni. E se non vi piacciono i numeri, lo dice chi ama guidare: la BMW con questo modello inaugurò la nascita della moderna berlina sportiva e da allora è diventata davvero un riferimento, soprattutto per ciò che riguarda l’aspetto dinamico, il piacere di guida. La sua è una storia decennale di successi, nelle varie generazioni: un’auto considerata ancora oggi da molti come il binomio perfetto tra sportività ed eleganza.
Aspettando la nuova M3, vi invito a scriverci cosa ne pensate, soprattutto se l’avete provata o, meglio ancora, già comprata.
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