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Volkswagen Polo GTI 2.0 TSI DSG: recensione e prova su strada

La grintosa compatta di Volkswagen unisce praticità e sportività, come ogni GTI che si rispetti. Ha un buon motore, si guida bene e ha 200 CV: mai così tanti. Il listino parte da 26.100 euro. Vanta buone finiture, offre spazio e comfort quasi come una Golf, è proposta con un allestimento particolarmente ricco, e anche dal punto di vista tecnologico offre tanto. Ed è molto sicura.

Nicola Villani
Nicola Villani
Pubblicato il 3 lug 2019

Volkswagen Polo GTI unisce praticità e sportività come ogni GTI che si rispetti. Ha un buon motore, si guida bene e non manca di offrire il giusto comfort. Ha ormai poco da invidiare alla “sorellona” Golf: la piccola sportiva di Wolfsburg non è mai stata così vicina alla più grande. E’ maturata e, arrivata alla sesta generazione, ha 200 CV: mai così tanti. Vanta un allestimento ricco e tanta tecnologia.

 

DESIGN SPORTIVO ED EQUILIBRATO

La più recente generazione della Polo GTI si presenta bene: ci sono i dettagli giusti che lasciano pochi dubbi anche ai più distratti e meno “malati” di noi. Dal classico fregio rosso sul frontale al doppio terminale di scarico, dai cerchi in lega ai loghi GTI, e ancora le pinze freno rosse, il paraurti con spoiler integrato, le modanature in nero lucido: tutto ci fa capire subito che non è la solita Polo, che è speciale.

Lo stile è indubbiamente Volkswagen, con i più recenti stilemi visti sulle ultime auto  della Casa tedesca. Il look è accattivante, sportivo sì ma equilibrato: non ci sono spoiler esagerati o dettagli troppo marcati che a volte contraddistinguono le piccole di questo tipo. E che a volte anziché migliorarle ottengono solo l’effetto “tamarro”.

Di serie offre già dei bei cerchi in lega da 17 pollici. Quelli dell’esemplare in prova sono  invece i “Brescia” da 18” con gomme 215/40, che la rendono più slanciata: un optional da 225 Euro. Anche i fari anteriori a LED che vedete sono in opzione a 965 Euro.

Come le sorelle “normali” la si può avere solo con la carrozzeria a 5 porte: del resto ormai tutti, o quasi, la vogliono sportiva ma pratica. La piccola GTI in realtà tanto piccola non lo è più, perché negli anni, come tutte, è cresciuta molto: ormai ha le dimensioni più o meno di una vecchia Golf 4° serie. E’ cresciuta davvero molto e qualcuno potrebbe scambiarla per una Golf: ormai è lunga 4,06 metri e larga 1 e 75.

SPAZIOSA E TECNOLOGICA

Dentro è inconfondibilmente GTI: come da tradizione ci sono gli irrinunciabili sedili sportivi con tessuto quadrettato Clark. E poi le cuciture rosse, il rivestimento della leva del cambio, la pedaliera in acciaio spazzolato, il volante multifunzione in pelle un po’ racing. Sono belli anche gli inserti decorativi sulla plancia e sui pannelli porta in “Velvet Red”, ma temo siano molto delicati e si graffino con facilità. 

Al centro c’è lo schermo touch da 8 pollici dell’impianto di infotainment di ultima generazione: è il Composition Media, di serie, con radio, anche digitale DAB, lettore CD con MP3/WMA, interfaccia Bluetooth, porta USB e uno slot per scheda SD. E’ compatibile con Apple CarPlay e Android Auto, e poi con l’app della Casa App Connect, mentre guidate potete accedere alla musica in streaming e, mediante i comandi vocali, alle mappe navigando con Waze o alla rubrica, leggere e dettare SMS o messaggi con WhatsApp

Su questo esemplare è stato aggiunto anche il navigatore “Discover Media”: per averlo bisogna aggiungere altri 875 Euro. Utilizza i dati aggiornati disponibili in rete e vi avvisa tempestivamente in caso di code, proponendovi percorsi alternativi. La mappa di navigazione per l’Europa è memorizzata sulla scheda SD. Può essere comandato anche dai sedili posteriori mediante l’App “Volkswagen Media Control”.

Più in basso ci sono i comandi del clima bizona e poi c’è, di serie, il vano per la ricarica wireless per lo smartphone davanti alla leva del cambio.

L’Active Info Display è lo schermo da 10,25 pollici che prende il posto del classico quadro strumenti, che combina le proprie funzioni con quelle dell’impianto di infotainment. E’ sempre ben leggibile e si interpreta facilmente. 

In generale la qualità percepita è buona, i materiali interni sono piacevoli al tatto e alla vista, però forse alcune plastiche interne sono migliorabili.

La posizione di guida non è così bassa come ve l’aspettereste su una piccola sportiva, comunque l'ergonomia è buona anche per quelli più alti. I sedili anteriori sportivi sono comodi e contengono bene. In quattro adulti si sta comodi, dietro c’è spazio, a patto che chi guida non sia così alto come me. Ci sono auto ben più grandi che non offrono comunque tanti centimetri per le gambe di chi siede dietro.

Il bagagliaio è nella media del segmento, da 305 fino a 1079 litri: per chi la sceglie come unica automobile per la famiglia questo è importante.

UNA PICCOLA GRAN TURISMO

Mentre la concorrenza nel segmento B va di downsizing, con motori piccoli turbo e belli pompati, la Polo conta invece su un cuore da 2 litri, proprio come la sorella maggiore, la Golf GTI.  Si tratta di un 4 cilindri duemila TSI turbo da 200 CV e 320 Nm di coppia massima già a 1.500 giri ed è abbinato al cambio automatico a doppia frizione DSG a 6 rapporti.

Le performance non mancano: può toccare i 237 km/h e da 0 a 100 ci va in 6,7 secondi. In sostanza nello scatto da fermo alla fine paga solo mezzo secondo alla Golf GTI. E poi tra le due ci sono venti centimetri di lunghezza e un quintale di peso in meno: quindi la nostra è più agile e sulla carta, questo promette bene. E’ anche vero che ha anche più di 40 cavalli in meno, ma costa anche oltre 10.000 euro in meno…

Andando a passeggio, scegliendo la modalità di guida “Comfort”, i comandi sono leggeri ma non troppo e si sposta in modo fluido e tranquillo. In città vanta una buona elasticità e fluidità di erogazione: quando siete nel traffico, le modalità “Eco” o “Comfort” sono un buon compromesso.

Grazie alla notevole coppia del suo propulsore la Polo GTI può procedere trotterellando in sesta con un filo di gas ma anche riprendere in un attimo. E i cavalli si fanno sentire tutti, in particolare tra i 3.500 e i 5.500 (è quasi inutile andare oltre) spinge bene.  Questo motore ha un’erogazione morbida, non è così cattivo come ve lo aspettereste.

Il sound non è male, quando tirate non sbraita ma escono comunque scoppi e note gradevoli dallo scarico. Forse c’è chi lo vorrebbe più incisivo, più cattivo, però questa GTI è ben insonorizzata, e nei lunghi viaggi non guasta. E’ più potente di prima ma sembra abbia meno grinta della generazione che l’ha preceduta, con il vecchio 1.8 da 192 cavalli.

Guidandola si ha la conferma della qualità del pianale MQB e si lascia guidare come si deve: lo sterzo è preciso e diretto come deve essere su un’auto dall'indole sportiva. Tutti quei cavalli ogni tanto si sentono sulle ruote anteriori, con qualche reazione sul volante, che però non danno troppo fastidio e non ne compromettono la precisione e l’equilibrio.

A renderla più efficace ci pensa il differenziale elettronico XDS, che evita lo slittamento della ruota interna alla curva agendo sul sistema frenante: in sostanza frena le ruote con minore aderenza inviando la coppia sulla ruota con più grip, così da mettere a terra la potenza senza problemi. La Polo GTI si adatta ad ogni situazione: potete scegliere tra le 5 modalità di guida Eco, Normal, Comfort, Sport ed Individual. In base a quella scelta si modificano comportamento dello sterzo, mappatura del motore e comando del cambio. 

Appena aumentano le curve scegliete la “Sport” e cominciate a guidarla più  allegramente. Nella normalità l’assetto è ribassato di 15 mm e già le conferisce una guida precisa quando si affronta una bella strada ricca di curve ed è piuttosto reattiva nei cambi di direzione. Il suo assetto è piatto, è molto stabile, e il suo inserimento in curva sembra migliorato. Ma non chiedetele di giocare: qui se esagerate otterrete solo un bel po’ di sottosterzo.  Il motore l’aiuta sempre con una bella spinta e accelera bene in uscita di curva.

Per chi la vuole più affilata tra gli optional c’è lo Sport Performance Kit, che offre una barra stabilizzatrice anteriore più grande e più rigida, cuscinetti dell’asse posteriore più rigidi e gli ammortizzatori regolabili.  Anche in questo caso la carrozzeria è abbassata di 15 mm. Si tratta di un assetto a controllo elettronico, una versione semplificata del DCC della Golf GTI: consente di regolare lo smorzamento degli ammortizzatori su due livelli ma la regolazione non è continua e adattiva.

Se la strada non è del tutto asciutta, manca un po’ di motricità, e ve ne accorgete nelle curve più lente: c’è tanta coppia e l’XDS non può certo prendere il posto del tutto di un differenziale autobloccante meccanico e le gomme pattinano un po’. Comunque la sorella minore della Golf GTI se la cava davvero bene e la si può usare tutti i giorni: sa anche offrire un buon comfort, assorbe bene le asperità stradali; è rigida ma non troppo. Anche questa Polo, come ogni GTI della famiglia Volkswagen, è comunque comoda e abbastanza silenziosa.

 

Il cambio automatico a doppia frizione è ben abbinato al motore e in manuale potete usare i paddles dietro al volante. C’è chi questa GTI la vorrebbe con un bel cambio manuale a 6 marce e ha tutta la mia solidarietà. Si diceva che quest’anno sarebbe stato disponibile e invece niente da fare: ho chiesto anche agli amici di Volkswagen e purtroppo nei prossimi mesi verrà ancora offerta con il solo DSG. Peccato, avrebbe di sicuro convinto qualche appassionato in più. Ma tranquilli, questo cambio non vi deluderà anzi, potrete comunque divertirvi e poi consente riprese fulminee. Per chi vive nelle grandi città e ogni giorno affronta lunghe e noiose code il DSG offre anche un notevole vantaggio in termini di comfort.

La Polo GTI è veloce, ma non è estrema, non è esasperata, non è nata per attaccare le curve. Per questo non l’ho portata in pista: non credo sia il suo habitat naturale, non si possono disinserire i controlli elettronici e il cambio automatico forse toglie un po’ il gusto della guida più sportiva. Per carità, ci si potrebbe anche divertire un po’, ma resta una compatta sportiva, molto sicura, con cui viaggiare veloci, divertendosi, per strada con piacere e in grande tranquillità, insomma una piccola gran turismo, G T I appunto. E non consuma nemmeno troppo: se non la spremete troppo, anche andando un po’ “allegri” si può viaggiare su una media di 14 km al litro. La frenata mi sembra equilibrata: nell’esemplare che sto provando il pedale del freno ha anche un attacco piuttosto morbido.

SICUREZZA AL TOP

E poi è sicura: di serie ci sono anche il Front Assist, la frenata automatica con riconoscimento pedoni, il Fatigue Detection cioè il rilevatore di stanchezza di chi guida e il sistema anti collisione multipla Multi Collision Brake. Quest’ultimo è molto utile in caso di incidente: riconosciuto l’impatto, il sistema provoca una frenata fino ad una velocità di 10 km/h, l’ESC impedisce uno sbandamento ulteriore e il lampeggiatore di emergenza si attiva. Qui è stato aggiunto (è tra gli optional) anche l’Adaptive Cruise Control che, abbinato al cambio DSG, vanta anche la funzione Stop-and-Go, utile quando c’è tanto traffico.

 

QUANTO COSTA?

Il listino della Polo GTI parte da 26.100 euro. Del resto non è una Polo come tutte le altre, vanta buone finiture, e ormai offre spazio e comfort quasi come una Golf, in più è proposta con un allestimento particolarmente ricco, che si basa sulla versione Highline e anche dal punto di vista tecnologico offre tanto.

La compatta tedesca se la gioca con concorrenti come la Ford Fiesta ST e la Toyota Yaris GRMN. Forse a qualcuno non piacerà la cilindrata troppo alta: è vero è un duemila e magari i costi di gestione sono un po’ più importanti, ma sa come farsi perdonare.

Certo, ne è passato di tempo dal 1979, quando a tre anni dal lancio della Golf GTI, Volkswagen presentava anche la Polo GT.  Oggi è una vera GTI e, arrivata alla sesta generazione, ha 200 CV, mai così tanti.

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