BMW X7: come Bolt quando sorride | prova su strada del SUV a 7 posti
Prezzo, configuratore, dimensioni, prova su strada e interni di BMW X7 2019, il SUV di lusso

BMW X7 affronta la sua prova su strada nell'anteprima italiana che, da Milano a Matera, ha portato l'ammiraglia tedesca attraverso alcuni dei luoghi più belli dello stivale.
Quando si parla di auto del genere è facile scadere nel luogo comune delle dimensioni e, se è vero che BMW X7 farà gran parte dei suoi volumi in Nord America e Cina, non possiamo trascurare un certo interesse da parte del mercato italiano che resta comunque attento al segmento delle auto da status.
X7, più vicino alla gamma lusso dei tedeschi insieme alle sorelle a ruota bassa piuttosto che a quella dei SUV "X" di BMW, incontra bene le esigenze di chi vuole sfoggiare ma è anche un'auto fatta per i grandi viaggiatori, quelli che macinano centinaia di migliaia di chilometri, con cinque o sei passeggeri a bordo, e che vogliono farlo nel massimo del comfort.
COME VA? COME BOLT QUANDO SORRIDE
foto di Cameron Spencer – Getty Images
Prima di passare a raccontarvi perché il comfort non è mai messo in secondo piano, vediamo come va questa nuova BMW X7. La prima sorpresa arriva al volante: 5.151 mm di lunghezza possono spaventare ma la piattaforma dei tedeschi è in grado di rendere incredibilmente maneggevole il transatlantico nel traffico di Firenze: sterzo morbido, l'assistenza dei sensori nel percepire gli ingombri, un ottimo cambio automatico (impercettibile in modalità comfort) e il gioco è fatto.
BMW X7 riesce nella difficile impresa di farci dimenticare il peso di 2.500 chilogrammi già a partire dal motore. Il modello "entry level", termine che mal si addice a quest'auto, monta un diesel da 3 litri e 265 CV, con tanta coppia che rende perfettamente dimensionata questa unità al punto che, durante il viaggio, non ho mai sentito la necessità di uno spunto maggiore.
Al primo allungo autostradale, o alla prima accelerazione extra-urbana (0-100 in 7 secondi), il sei cilindri dimostra una schiena robusta, una buona potenza e tanti muscoli, affiancati da un'erogazione fluida e lineare che ben si sposta con la filosofia dei tedeschi: prestazioni e comfort.
Il 30d è uno di quei motori di cui è facile innamorarsi se siete dei grandi viaggiatori: 620 Nm di coppia massima da 2.000 a 2.500 giri lo rendono un trattore ma è il connubio tra le prestazioni del diesel e la taratura del cambio che fanno la magia, una sensazione difficile da riportare sulla carta ma immediata al volante.
State viaggiando nel massimo del comfort e del silenzio a velocità da crociera e decidete di allungarvi per un sorpasso o un'emergenza: un affondo sul pedale e in un istante il sei cilindri spinge senza fatica alcuna le 2.5 tonnellate del transatlantico senza scomporsi. Se siete in modalità comfort lo fa con decisione ma senza strappi, se siete in sport si concede una cambiata più netta e rapida per poi riprende in un istante la sua eleganza aggressiva.
Declinato in versione M50d il diesel da tre litri riesce a ridurre da 7 a 5,2 secondi lo scatto da 0 a 100. La coppia cresce a 760 Nm tra i 2.000 e i 3.000 giri, una forbice più ampia che incrementa anche il divertimento: se con la 30d ero a bocca aperta, con M50d non posso fare a meno di sorridere come uno scemo ogni volta che spingo sul gas.
So benissimo che quel viaggio avrei potuto farlo con molto meno di tutto ma non riesco a scrollarmi di dosso la sensazione che è così che bisognerebbe viaggiare. Sempre. Il lato razionale del cervello, poi, non può fare a meno di continuare a pensare che il sei cilindri riesce a far fare cose che il mio millecinque dCi, su un'auto ben più leggera, si potrebbe solo sognare.
L'immagine che più descrive il sei cilindri diesel BMW è quella di Bolt che al traguardo sorride mentre gli avversari arrancano affaticati dietro di lui.
Ad uno sterzo abbastanza preciso e maneggevole considerato il segmento, di una morbidezza che non ti aspetti ma in grado di diventare progressivo all'aumentare della velocità (in autostrada l'auto è su un binario anche a velocità folli), si affiancano le sospensioni attive di serie. Queste gestiscono l'altezza dell'auto con un delta di 8 centimetri (+4 per il fuoristrada, -2 sopra i 138 km/h in Sport fino a -4 per la modalità "accesso e carico bagagli") e regolano attivamente la risposta, sia per migliorare la dinamica di guida, sia per ridurre l'effetto delle asperità della strada.
Non si tratta di un setup morbidissimo, l'impronta resta rigida per garantire il sostegno necessario ad un'auto del genere, però ogni colpo è ben attenuato: un ottimo lavoro di compromesso che viene reso ancor più interessante dalla riduzione attiva del rollio, con l'abitacolo che compensa automaticamente in curva.
xDrive è la ciliegina sulla torta, la trazione integrale a controllo elettronico che interviene a vantaggio della dinamica di guida in maniera impercettibile su strada, dove si viaggia prevalentemente a trazione posteriore. Sulla M50d il differenziale M Sport è di serie e agisce come un bloccaggio a controllo elettronico che lavora con il DSC riducendo effettivamente la tendenza al sottosterzo quando si alza il ritmo in curva.
LUSSO E COMFORT
Potete sceglierla in configurazione da 7 posti, quella prevista di serie, o nella versione a sei posti con le due poltrone centrali. In entrambi i casi l'abitabilità all'interno non è mai messa in discussione, neanche nell'ultima fila. I passeggeri avranno sempre molto spazio in altezza nonostante il tetto panoramico, altra carattristica di serie.
BMW X7 sposa infatti la filosofia di un'auto completa già dall'allestimento "base": lo ha dimostrato con il motore, lo conferma con la dotazione. Gli optional esistono ma altro non sono che versioni ancora più esclusive o evolute di caratteristiche già presenti: il tetto panoramico guadagna i LED ambientali in tutta la sua superficie ad esempio, la seduta centrale passa da tre a due posti per un'esclusività maggiore, la sicurezza attiva si trasforma in guida semi-autonoma e via dicendo.
Creare sette posti comodi, però, ha richiesto un compromesso: il bagagliaio. In questa configurazione avrete solo 326 litri ma per arrivare a 750 o 2.120 litri basta un tasto. BMW X7 è infatti farcita di attuatori nell'abitacolo che abbattono i sedili automaticamente e li riportano alla configurazione di partenza; anche l'accesso alla terza fila è motorizzato, con le sedute che scorrono elettricamente e sono dotate di tutte le regolazioni che potete immaginare.
Sulle caratteristiche di BMW X7, votate a cambiare la vita in auto, si potrebbe scrivere un libro: il climatizzatore arriva a quattro zone, inclusa quella per la terza fila di sedili e l'insonorizzazione è curatissima al punto che solo superando i limiti inizierete ad avvertire fruscii aerodinamici comunque attenuati.
Più facile, quindi, riassumere dicendo che BMW X7 è un'auto pensata per rendere la vita a bordo piacevole in ogni circostanza: dall'accesso in auto (si abbassa automaticamente) alla regolazione di un sedile, dall'utilizzo dell'infotainment (ci sono i tablet per chi siede dietro), all'illuminazione, alla climatizzazione…qualsiasi cosa vogliate fare, anche la più banale, ha dietro sistemi di assistenza che la rendono più semplice, comoda e in grado di viziarvi.
TECNOLOGIA E GUIDA AUTONOMA
Davanti avete a disposizione due schermi da 12.3 pollici completamente personalizzabili. L'interfaccia è moderna e intuitiva, la qualità grafica e la risoluzione sono ottime ma l'aspetto su cui mi preme soffermarmi è la pluralità di sistemi di controllo.
Innanzitutto BMW è riuscita nell'impresa di non affollare troppo di tasti la dashboard lasciando comunque tantissime possibilità e scorciatoie. Inoltre il controllo a gesti funziona bene per quei comandi rapidi che, con il tempo, faranno la differenza: attivare un comando abituale usando un gesto è un'operazione che fa risparmiare tempo prezioso.
Si può fare a meno di questa caratteristica? Chiedetevi quanto apprezzate lo sblocco del vostro smartphone con il volto o con l'impronta, piuttosto che dover inserire il pin come si faceva in passato, e avrete la vostra risposta.
Se aggiungete il touchscreen, il controller fisico sul tunnel centrale e il comando vocale, ecco che vi ritroverete con un'auto che accontenta tutti e permette davvero di scegliere il proprio metodo di input preferito nella massima libertà. In più le USB arrivano fino alla terza fila mentre chi siede al centro ha anche due jack da 3.5 mm, altre due USB C, una HDMI e i tablet optional da 10.2 pollici collegati al sistema di infotainment centralizzato: c'è anche la mappa così da evitare la classica domanda dei passeggeri in viaggio: quando arriviamo? Guarda tu stesso!
La guida autonoma di Livello 2 (qui lo speciale sui livelli della guida autonoma) è completa: radar, sensori e videocamere permettono la frenta automatica d'emergenza in città e in extra-urbano (c'è anche il riconoscimento dei ciclisti oltre che dei pedoni). Il Cruise Control adattivo lavora insieme al centramento della corsia rendendo l'autonomia possibile anche perché è facile ingannare il volante, basta appoggiare la gamba.
Il risultato è un'auto che può guidare da sola in autostrada e che è stata in grado di effettuare in autonomia un'uscita autostradale con tornante, conferma che lo sterzo automatico è ottimo sia in coppia che in angolo. A vegliare sull'attenzione del conducente, condizione necessaria per gli automatismi, c'è la videocamera ad infrarossi: se guardate la strada, nei Paesi dove la legge lo consente, BMW X7 guida da sola anche in condizioni di traffic jam sotto ai 60 chilometri orari.
In Italia il blocco tramite GPS impedisce alcune funzioni evolute come il cambio automatico di corsia autostradale utilizzando la freccia ma la piattaforma dell'auto è già pronta e tutti i sistemi di sicurezza attiva consentiti funzionano alla perfezione. Incluso di serie il parcheggio automatico che legge gli spazi idonei e gestisce in autonomia acceleratore, sterzo, freno e cambio di marcia: basta premere un tasto.
Da segnalare il centramento di corsia che oppone un'importante resistenza allo sterzo ed è molto preciso nel restare al centro: se siete abituati ad una guida che taglia spesso le linee meglio disattivarlo, a meno di non litigarci spesso forzando sul volante.
Ci sono poi altre caratteristiche degne di nota se siete tecno-maniaci: l'assistente personale è in grado di impostare programmi predefiniti per illuminazione, musica e temperatura in base al vostro stato d'animo, restituisce informazioni sulla vettura (livelli olio, traduzione delle spie e via dicendo) e l'auto si aggiorna OTA grazie alla connettività di bordo.
Non manca l'integrazione con Office 365 e Skype for Business per chi lavora in mobilità e c'è BMW Digital Key, la chiave sullo smartphone che sfrutta l'NFC ed è compatibile con gli smartphone Samsung Galaxy con Android 8.0 o sostituibile da una tessera.
HA ANCHE DEI DIFETTI?
Dotata di assistente personale in grado di riconoscere il linguaggio naturale, BMW X7 soffre dello stesso problema della Serie 3, una piattaforma vocale ancora immatura. Servirà infatti del tempo per migliorare questo aspetto perché il sistema cresce d'efficacia con l'utilizzo e impara a conoscerci e conoscere in generale gli utenti utilizzando i big data. Oggi può sembrare poco maturo ma, con la diffusione delle BMW che lo utilizzano e con la personalizzazione (operazione importante e che consiglio), le prestazioni miglioreranno.
Si potrebbe anche criticare la frenata: la massa si porta dietro un'inerzia importante anche se l'impianto frenante non ha mai dato segni di cedimento durante la prova. Da una parte andrebbe fatto un test prolungato in montagna per valutare le prestazioni sotto stress, dall'altra va notato però che X7 è più una viaggiatrice autostradale che un'auto da crono-scalata, sebbene dinamicamente sia in grado di sorprendere proprio per la facilità con cui affronta il misto in relazione alle dimensioni. Verò è che il timore di andare lunghi, durante i viaggi, è compensato dalla miriade di sistemi di assistenza che difficilmente ci porteranno in situazioni d'emergenza.
Il proverbiale elefante nella stanza emerge poi quando si forza il ritmo: qui ci si ricorda che siamo di fronte ad un SUV, nelle curve strette il peso si sente e c'è un limite a quello che trazione integrale, compensazione del rollio e sterzo integrale possono fare con 2 tonnellate e mezzo. Limite alto, intendiamoci, ma esistente.
Ci sono poi i consumi, inevitabilmente importanti: la mia prova ha restituito una media di 10 litri ogni 100 chilometri ma la media totale, considerati anche i viaggi di chi l'aveva utilizzata prima di me, ha compensato abbassando tutto a 8 l/100 km. Difficile scendere più in basso ma, considerato il tipo di auto, gli 8 litri nel combinato sono già un ottimo traguardo per questa Euro 6D Temp (qui la guida).
BMW X7: PREZZI E CONFIGURATORE
Parlare di prezzi su un'auto del genere non ha molto senso: è chiaro che chi può permettersela non bada troppo alle spese. BMW X7 può essere inquadrata sia nel mondo SUV che in quello delle ammiraglie, è l'auto per chi non vuole essere solo l'ennesimo con il "comunissimo X5" oppure per chi ha bisogno dei sei/sette posti, o ancora per chi vuole una ruota alta lussuosa e spaziosa.
BMW X7 xDrive 30d costa 94.900€, cifra che sale a 119.500€ per X7 xDrive M50d. Il benzina di lancio in Italia è X7 xDrive 40i a 97.400€. Come anticipato, 30d è la versione che consiglio perché già perfettamente bilanciata: ha più coppia e potenza di quanto serve se viaggiate a medio carico, ha un motore che non fatica mai e prendere l'entry level non è affatto una rinuncia, perché in qualsiasi altra gamma questa 30d sarebbe già una versione medio/alta.
Nella mia configurazione ideale, con i sistemi di guida autonoma evoluta, impianto frenante MSport, compensazione attiva del rollio e assistente al parcheggio, si superano di pochissimo i 100.000€. Il resto sono sfizi che dipendono da quanto profonde sono le vostre tasche: in quel caso non dimenticatevi di prendere il tetto illuminato Sky Lounge!