Mazda 3: diversa da tutte le altre | prova su strada diesel e ibrida 2019
Test drive in anteprima di Mazda 3 nelle versioni diesel e benzina micro ibrida

Mazda 3 potrebbe essere protagonista di un intero libro per quanto ci sarebbe da dire, e la quantità di parole necessarie serve per raccontare come tante piccole caratteristiche, tanti affinamenti e tanti accorgimenti si trasformano in un'esperienza diversa da tutte le altre.
Il concetto è ben riassunto dal design e dalle sue linee talmente pulite che Mazda ha dovuto usare la luce per conferire dinamismo alla carrozzeria, quei giochi e solo osservando l'auto in movimento si possono percepire al meglio. Questa filosofia, il "più di quel che vedi" per citare Transformers, è applicata anche in tutto il resto.
La dinamica di guida è più di quello che la scheda tecnica lascia trasparire, il comfort e l'ottimizzazione dell'abitacolo sono invisibili nel senso che si possono percepire solo sedendosi effettivamente a bordo, non bastano le immagini.
MAZDA 3: COME VA?
Skyactiv X, il benzina che utilizza l'accensione per compressione come i diesel, sarà la grande novità di quest'anno ma arriverà dopo l'estate. !81 CV, 222 Nm di coppia massima, cambio manuale o automatico e la possibilità di avere la trazione integrale AWD.
L'uscita a marzo avverrà con due motorizzazioni tradizionali, le protagoniste della prova di Mazda 3 2019. Il primo motore su cui ho messo è stato quello di Mazda 3 benzina, un mild hybrid di serie che lima leggermente i consumi, sebbene i 122 CV traggano in inganno.
Approcciando Mazda 3 abituati a quello che ci offre la concorrenza nel segmento, una tendenza al downsizing con motorizzazioni turbo sempre più spinte, si sbaglia tutto. L'aspirato da 2.0 litri (con disattivazione dei cilindri) è una scelta coraggiosa da parte dei giapponesi che nella realtà si scontra però con abitudini di guida ormai cambiate. Per spremere al massimo le prestazioni, specie in salita e a pieno carico, lo Skyactiv G quattro cilindri sale con i consumi fino a 8 litri / 100 km, dato che – lasciamo il beneficio del dubbio – andrà verificato in sede di recensione in uno scenario più realistico.
I consumi dichiarati sono di 4.2 litri ogni 100 chilometri per il diesel (270 Nm tra i 1.600 e i 2.600 giri) e 5,2 l/100 km per il benzina da 213 Nm a 4.000 giri
In città l'ibridazione aiuta supportando il motore benzina nelle fasi di transitorio e nei viaggi la sesta lunga è perfetta per tenere i giri bassi. Parlando di cambio, e il discorso vale anche per il diesel, bisogna inchinarsi di fronte agli ingegneri Mazda: il lavoro svolto è perfetto!
La leva corta è posizionata al posto giusto, non si fatica mai a raggiungerla e si cambia nel comfort di un bracciolo centrale ampio e generoso. Il feeling al tatto, la solidità, le cambiate rapide, precise e senza impuntamenti: tutto concorre al massimo del piacere di guida, anche la frizione morbida ma non cedevole e la stessa spaziatura oltre ai rapporti, con i primi più corti e divertenti.
Tornando alle prestazioni e passando a Mazda 3 diesel, lo Skyactiv D da 116 CV rimedia al "problema" dei consumi abbinati allo stile di guida grazie alla sua coppia, maggiore del benzina, disponibile più in basso e in grado di farci usare meno la leva del cambio.
Qualsiasi alimentazione scegliete, sappiate che Mazda 3 non è ancora l'auto da prestazioni, per quelle e per competere in termini assoluti con le concorrenti, dovremo aspettare il 181 CV, quello Skyactiv X che unisce il mondo dei benzina a quello dei diesel.
Il telaio è il figlio della Skyactiv Architecture che promette di trasmettere una sensazione di naturalezza al pilota: meccanica, comportamento dinamico, seduta, tutto concorre a simulare la sensazione di "equilibrio della camminata". E ci riesce.
Mazda 3 non ha il multilink ma sceglie di mantenere lo schema McPherson più ponte torcente posteriore: sulla carta ci sarebbe spazio per lamentarsi, nella realtà l'ottimizzazione del telaio ci fa dimenticare l'assenza della sospensione posteriore più sofisticata, anche perché la barra di torsione è stata messa a punto nei minimi dettagli..
Bilanciata e realizzata intorno al pilota, questa la descrizione migliore per la dinamica e questo si traduce anche in un'ottima leggibilità di quanto accade a livello della strada, nonostante l'elettronica sia presente e anche con una certa sofisticatezza. Il G-Vectoring Plus aiuta in curva utilizzando i freni, ma lo fa con una progressività tale da non risultare invasivo e soprattutto interviene solo dopo il lavoro del telaio e della meccanica, non prima come accade in altre vetture..
Comfort e prestazioni sono assicurate e convivono, non vi serve altro se non l'auto stessa. Modalità di guida personalizzabili? Zero. Mazda promette di calzare a tutti e ci riesce, le regolazioni di sedili e volante sono tali da permettere di ospitare fisici completamente diversi fra loro, e tutti finiranno per trovarsi il cambio a portata di mano perché anche il bracciolo centrale è regolabile.
COSA NON VA?
Se da un lato la presenza del doppio terminale di scarico farà tirare un sospiro di sollievo a molti, sempre più delusi da un'epoca che inizia a fingere anche questi particolari, dall'altra Mazda 3 non è perfetta.
Innanzitutto Mazda 3 difficilmente sarà la la scelta per le famiglie: chi siede dietro non sta troppo scomodo se non supera il metro e ottanta massimo(passeggero anteriore e posteriore di questa altezza ci stanno insieme), il problema è che l'abitacolo crea una sensazione di claustrofobia, con i finestrini rimpiccioliti da una linea di cinta alta e un lunotto posteriore che non aiuta a far entrare luce nell'abitacolo.
Insomma, al posteriore ci saranno anche dettagli di pregio come le finiture che mantengono la pelle e la qualità in linea con quelle anteriori, ma tra claustrofobia e tunnel centrale si capisce che la scelta di Mazda è stata quella di privilegiare il conducente
Solo discreto il bagagliaio: bisogna accontentarsi di 351 litri, di un divanetto 60:40 senza vano per far passare l'attrezzatura sportiva.
LA TECNOLOGIA DI MAZDA 3: SEMPLICE ED EFFICACE
Su Mazda 3 anche la tecnologia è nascosta: ci sono gli ADAS, c'è un infotainment con Android Auto ed Apple CarPlay e c'è la strumentazione digitale, anche se non sembra. Dei tre elementi della strumentazione, infatti, solo quello centrale è visualizzato da un display ma al primo sguardo non si nota, questo perché Mazda ha scelto di utilizzare uno schermo opaco perfetto per evitare i riflessi. In questo modo avremo qualche possibilità di personalizzazione senza rinunciare alla strumentazione "tradizionale". Sta a voi decidere se questo è un bene o un male in base ai vostri gusti.
L'infotainment (schermo da 8.8 pollici in formato panoramico) risolve il problema di cui mi lamentavo tempo fa nella recensione di Mazda MX-5: l'arretratezza tecnologica e grafica. L'interfaccia resta semplice con il solito sviluppo verticale, pensata per limitare il più possibile le distrazioni e non spaesare i tradizionalisti che non hanno la minima voglia di perdersi in decine di voci nel menu per cercare una funzione.
La grafica è finalmente moderna e la semplicità assicura la massima fluidità in ogni situazione, anche nelle mappe del navigatore integrato. Per il resto c'è il Bluetooth e l'USB, utilizzabile per collegare gli smartphone Android o iOS. L'Head-up Display di serie è a colori, ben visibile e proietta direttamente sul parabrezza, evitando gli anti-estetici vetrini.
Persino l'audio è maniacalmente curato già nella versione di serie con 8 altoparlanti e un woofer: per il loro posizionamento, i tecnici del suono di Mazda hanno analizzato la resa all'interno dell'abitacolo fino ai minimi dettagli, incluso il tempo di propagazione dalla sorgente all'orecchio dell'ascoltatore. Il risultato, fermo restante che sono un convinto sostenitore che i termini audiofilo e auto non vanno d'accordo, mi ha ricordato molto impianti e cuffie testati in passato e in grado di offrire un'ottima spazialità alla scena sonora.
Ricca la dotazione di sicurezza attiva che viene proposta grazie a tanti ADAS di serie: Mazda 3 ha introdotto, prima nella gamma, il monitoraggio del conducente con la telecamera che assicura una precisione di gran lunga maggiore rispetto a quello basato sugli input al volante: tramite videocamera e infrarossi legge occhi, battiti delle palpebre (anche con occhiali da sole), angolazione testa e bocca. Tutto ciò è gestito in maniera intelligente dato che il livello di stanchezza percepito influenza anche le prestazioni del sistema di assistenza alla frenata.
Ci sono poi riconoscimento segnali, monitoraggio angoli ciechi, anticollisione con frenata automatica e riconoscimento pedoni e ciclisti, cruise control adattivo con Stop & Go per gestire le ripartenze (solo cambio automatico), monitoraggio traffico in retromarcia (con frenata automatica), antenimento della corsia e un sistema simile al Traffic Jam.
Se da un lato tutti gli ADAS sono paragonabili nella resa alle migliori tecnologie nel segmento, dall'altro il mantenimento di corsia non propone il centramento e, a conti fatti, non è al passo neanche come mantenimento dato che sfora spesso in curva prima di rimettere l'auto in carreggiata. Con le mani sul volante il risultato migliora ma si tratta comunque di una pecca che però è figlia della filosofia di Mazda: privilegiare la guida e la sicurezza distaccandosi dalla guida semi-autonoma.
MAZDA 3 2019: PREZZO E ALLESTIMENTI, QUASI TUTTO DI SERIE
Mazda 3 2019 sarà disponibile da marzo a partire da 23.200€, cifra riferita all'allestimento Evolve con motorizzazione benzina Skyactiv – G da 2.0 litri e cambio manuale a sei rapporti. Il benzina è dotato di serie di ibridazione e disattivazione dei cilindri e, nell'allestimento top di gamma Exclusive, costa 27.150€. Mazda 3 1.8 Skyactiv-D costa invece 25.400€ nell'allestimento Evolve, fino ai 29.350€ di Exclusive
Già il modello base Evolve propone una ricchissima dotazione tra retrovisori riscaldabili e ripiegabili elettricamente, particolari esterni in tinta, fari anteriori Full LED, cerchi in lega da 16", volante e cambio in pelle, LED nell'abitacolo, doppi cristalli laterali "Silence" insonorizzati, avviamento keyless, USB, infotainment da 8.8", Bluetooth, navigatore satellitare, Apple CarPlay e Android Auto, clima bi-zona automatico, sensori luce e pioggia, sensori di parcheggio posteriori, strumentazione con schermo da 7", HUD e quasi tutti gli ADAS e i sistemi di assistenza . Visto che l'elenco è lungo, faccio prima a dirvi che mancano sulla Evolve solo il monitoraggio del traffico agli incroci e in retromarcia con frenata automatica e il sistema di rilevazione stanchezza con videocamera e IR.
Optional consigliati: con 1.000€ in più vi portate a casa la Soul Red Crystal mentre a 650€ ci sono i LED a matrice nel pacchetto con il retrovisore interno fotocromatico e borderless.
Prima di lasciarvi ci tenevo a segnalarvi alcuni dei tanti particolari che denotano la cura maniacale di Mazda che, oltre a lavorare di meccanica, lavora di fino anche in comfort e usabilità.
Il riconoscimento dei segnali sposta automaticamente la linea rossa sul tachimetro "analogico" simulato nella strumentazione digitale e il bracciolo centrale è posto alla stessa identica altezza di quello scavato nella portiera…finezza da poco? O proprio il tipo di attenzioni che cercate nella vostra prossima auto? A voi i commenti…
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