Citroen e-Mehari: recensione della spiaggina elettrica
La recensione di Citroen e-Mehari, auto elettrica ispirata alla spiaggina con batteria da 30 kWh

Citroen e-Mehari è un'auto controversa e particolare. L'elettrica dei francesi si inserisce bene nella strategia di Citroen di questi ultimi tempi che hanno visto modelli in grado di distinguersi dalla massa di vetture spesso uniformate nello stile. In questo e-Mehari si inserisce benissimo: parcheggiata per un paio d'ore a Milano, al ritorno scopro dal buttafuori che in molti si sono fermati c commentare lo stile e studiare l'auto nei minimi particolari. Qualcuno l'ha anche scambiata per una Jeep…
Elettrica vacanziera o auto da tutti i giorni?
e-Mehari è stata rinnovata con un motore elettrico da 50 kW (68 cv), potenziato nella coppia per raggiungere i 166 Nm massimi a 3.700 giri e i 140 Nm superato questo regime. Ad alimentare il tutto c'è una batteria LMP del gruppo Bolloré, tecnologia lithium metal polymer ricaricabile con connettore Tipo 2 tramite colonnine o con l'adattatore con la classica schuko.
Non ci sono opzioni di ricarica rapida e avrete solo due alternative: 10A per poco più di 16 ore o 16 A per una decina d'ore visto che il caricatore di bordo è un 3.7 kW in corrente alternata.
Quanto ci fate con i 30 kWh di questa batteria? Vi do due riferimenti: gas sempre al massimo e percorso prevalentemente extra-urbano in tangenziale: 20 kWh/100 km che significano circa 150 km con un pieno. Nel misto si può scendere a 15 kWh / 100 km per sfiorare i 200 se vi giocate bene la carte della rigenerazione.
Il problema è che questi dati valgono per un utilizzo continuo ma e-Mehari soffre particolarmente la scarica e dalle prove effettuate perde circa 0.4 kWh ogni ora di sosta. Nella realtà questi dati vanno quindi ridimensionati considerato che, in un classico scenario in cui l'auto è ferma durante la giornata lavorativa, si arrivano a perdere anche 4 kWh di capacità.
Ciò detto, però, e-Mehari è comunque in grado di affrontare uno scenario cittadino tipico e la dimostrazione è arrivata in occasione di uno stress test con la prova nei giorni di EICMA:
- Partenza (ore 7.00 del giorno 1): batteria al 100%, 30 kWh
- +26 chilometri (consumati 4.8 kWh)
- Arrivo in fiera: 84%, batteria a 25,2 kWh
- 10 ore di sosta: – 3.9 kWh, perdita capacità batteria: circa 0, 4 kWh all'ora
- Ritorno (ore 18.00) : batteria 71%, 21.3 kWh
- +29 chilometri (consumati 6 kWh)
- Arrivo a casa: 51%, batteria a 15.3 kWh. Tempo stimato di ricarica: 8 ore
- Partenza (ore 7.00 del giorno 2): batteria al 100%
La prova è la dimostrazione che avrei potuto affrontare una seconda giornata stress, da ulteriori 60 chilometri che rappresentano quasi il doppio della media di percorrenza giornaliera nazionale, anche senza ricaricare, collegando l'auto ogni 2 giorni.
Mettiamo quindi le cose in prospettiva: soddisfando le condizioni di cui sopra, l'elettrica di Citroen è tranquillamente in grado di affrontare la vita reale di chi vive in città o nell'hinterland, sebbene quei 4 kWh persi rappresentino uno spreco che equivale ad almeno 1€ al giorno a ruote ferme.
Per i periodi di lunga inattività c'è la modalità rimessaggio che però non è eterna: per attivarla ci vogliono 4 ore e lo fate dal menu: partendo dal 100% avete massimo 4 mesi di tempo prima di doverla riattivare (4 ore), ricaricare (10-16 ore) e rimettere in rimessaggio (altre 4 ore) per avere altri 4 mesi di cuscinetto.
Come va?
Il motore è fatto più per viaggiare in tranquillità che per correre: arriva a 115 all'ora di velocità massima e l'acceleratore stesso è tarato per placare eventuali bollenti spiriti. Buttando tutto giù al semaforo percepirete chiaramente il taglio di potenza elettronico per evitare il pattinamento e rendere la partenza progressiva. La massima accelerazione si ha gestendo il gas all'avvio con il piede che accompagna il pedale, progessivo ma deciso.
Non è certo l'elettrico più brillante ma è sufficiente per bruciare la classica utilitaria nello 0-50 km/h, non di più. Il setup è particolare perché a sospensioni morbide alla francese si accompagna un telaio irrigidito per via delle necessità del pacco batterie, cosa che si traduce si in buche affrontate senza colpi alla schiena ma anche nel rischio di andare in battuta in quelle più profonde causa ridotta escursione, con colpi al telaio che vi faranno prendere un infarto seppur privi di conseguenze e un rollio accentuato che però non pregiudica la tenuta. In questo caso, infatti, il baricentro abbassato ma non basso e una buona gestione elettronica, con intervento progressivo nella maggior parte dei casi salvo in curve strette sul bagnato dove percepirete subito il taglio di potenza alla ruota, rendono e-Mehari un'auto con una buona tenuta anche quando si esagera apposta.
Va detto però che il merito è anche delle ridotte potenze in ballo: esagerare con 50 kW è completamente diverso che farlo con il doppio della potenza. Lo sterzo è diretto e reattivo (molto morbido con la modalità city), e i freni se la cavano: potrebbe non sembrare ma basta poco per capire che e-Mehari richiede una bella pressione al pedale per dare fondo alla massima potenza frenante. Da questo punto di vista va lodata l'ottima integrazione di recupero di energia e frenata dato che lo scalino tipico delle elettriche c'è e si percepisce, ma nella pratica non è fastidioso o ingestibile, rendendo l'esperienza molto vicina alla guida delle termiche tradizionali.
All'interno tutto sommato state comodi perché i sedili anteriori non sono affatto male, sostengono bene ma non sono troppo duri, anche se la seduta è molto alta, la sensazione è quasi da crossover e il sostegno laterale è ridotto. Dietro i più alti saranno costretti a rinunce sia per lo spazio in altezza che per quello per le ginocchia, anche se tutto cambia quando si contestualizza l'auto nell'utilizzo estivo senza hard top e per brevi percorrenze.
Per le finiture ci sono pro e contro: belle le maniglie ma alcuni particolari lasciano a desiderare: ad esempio gli specchietti con regolazione manuale con il classico soffietto: vintage o vecchi? Decidetelo voi. I finistrini però sono per me fantastici: scomodi sì, richiedono un po' di contorsionismo per chiuderli ma, con un po' di fantasia, potrete utilizzarli per tanti divertenti siparietti.
Strumentazione? Praticamente inesistente: velocità, percentuale di carica e orologio, ma manca ad esempio il dato sui chilometri residui. Clima? Manuale: funziona bene se consideriamo che l'isolamento dell'hard top e dei finestrini in plastica non è il massimo e questo si nota anche a livello sonoro. I rumori aerodinamici sono onnipresenti, così come il rotolamento, il sound del motore e quello finto per avvisare i pedoni, attivabile con un tasto e disattivato automaticamente superati i 30 km/h.
C'è anche la presa USB e un kit vivavoce Bluetooth aftermarket che si fa notare subito per l'integrazione approssimativa all'interno dell'abitacolo. Insomma, e-Mehari potrebbe trovare qualche estimatore del vintage che ne apprezzerà le scelte al contrario della maggior parte che riterrà molte soluzioni semplicemente "vecchie".
Tirando le somme, come auto quotidiana e-Mehari semplicemente non va bene. Mi ci sono divertito, l'ho usata per qualsiasi cosa e per un breve periodo si può anche sorridere di fronte ad alcune soluzioni tecniche. Però difficilmente riuscirete a conviverci tutti i giorni: le rinunce a cui ci costringe sono semplicemnte troppe e per quanto a Milano in molti ne abbiano apprezzato design e particolarità (fattori comunque soggettivi), ci sono aspetti che la rendono difficilmente digeribile, incluse anche le forme tonde e bombate che in parcheggio, complice l'assenza di sensori, retrocamera e una visibilità posteriore non ottimale, complicano la vita.
Cambiando contesto, però, l'elettrica di Citroen può avere un senso, a patto di utilizzarla proprio come una spiaggina in una località di villeggiatura. E-Mehari è infatti l'auto per chi può permettersi una seconda auto da 28.200€ e vuole distinguersi nel bene e nel male. La carrozzeria in plastica permette di preoccuparsi meno in parcheggio quando la si lascia in un'affollata e caotica località turistica o a Milano e l'autonomia è sufficiente per le necessità del vacanziero o quelle del pendolare a corto raggio.
Insomma, e-Mehari potrebbe essere perfetta come auto da tenere a casa dei miei nonni e utilizzarla d'estate al mare, lavandone gli interni impermeabili con un getto d'acqua, o in campagna, dove la ricaricherei gratis grazie all'eolico tenendola connessa tutto l'anno. Il problema però è il prezzo fuori portata per me come per molti altri.
Come lei non ce n'è, questo è indubbio, così come è indubbio che il target sia una nicchia nella nicchia, e anche in questo contesto ci sono difetti a cui è difficile soprassedere, come ad esempio l'hard top che non si può rimuovere rapidamente ma richiede gli attrezzi per smontarlo o il fatto che ci siano solo 2 ruote motrici che, complice il peso, non la rendono affatto adatta ad addentrarsi sulla spiaggia.
https://www.youtube.com/watch?v=9OcCByzdbIw