Taiwan da scoprire: in viaggio con Audi S4 Avant 2018 | Video
Scopriamo Taiwan a bordo di una Audi S4 Avant 2018, bolide da 354 CV che abbiamo avuto la fortuna di provare nelle scorse settimane lungo le tortuose strade dell'isola. Vediamo di che pasta è fatta!
Il piccolo giro fuoriporta è partito da Taipei, nel nord dell'isola di Taiwan, metropoli moderna e tecnologicamente avanzata dove ogni anno ricorre la fiera dedicata al mondo dei computer e dell’elettronica. A questa tornata abbiamo deciso di fermarci qualche giorno in più a gustarci i piatti e le bellezze del luogo, complice Audi Taiwan che ci ha messo a disposizione la nuova S4 Avant 2018.
Si posiziona al vertice della famiglia A4 e coniuga il loro stile ad una visione ben più sportiva e aggressiva. Prima volta a bordo di questo modello per il sottoscritto, un’aggiustatina ai sedili elettronici e via verso la costa orientale e la contea di Yilan. Prima di raggiungere l’Oceano una piccola deviazione e stop al “Wormhole”, letteralmente buco del verme, fantastica oasi verde a 15-20 minuti da Taipei dove potersi rinfrescare dall'afa estiva, qui già arrivata da diverse settimane. Scendere giù lungo i sentieri non è semplice, si usa una corda di sicurezza e serve un minimo di atletismo, ma sforzo ben ripagato dall’acqua verde smeraldo e dalle piccole cascate che si incontrano una volta giunti sotto.
S4 Avant più che abbondante per tre persone e loro bagagli, se avessimo avuto altri due amici avventurieri li avremmo potuti portare con noi senza problemi. Il vano posteriore offre ben 505 litri di spazio, abbattendo i sedili nel retro si può addirittura arrivare ad oltre 1500 litri. Alta 141 cm e lunga poco più di 4.7 metri, ha un look elegante, come la gamma A4, ma cuore sportivo grazie al motore a 6 cilindri capace di sprigionare ben 354 CV di potenza. Una belva da 0 a 100 km/h in poco meno di 5 secondi che vanta anche trazione integrale permanente quattro.
Carattere ribelle che si riflette anche all'interno, i sedili sono infatti rivestiti in pelle Nappa, in questo caso nella colorazione rosso magma e cuciture in evidente contrasto che danno quel tocco in più nei dettagli. La versione in prova vantava oltretutto i sedili sportivi “S”, quindi con appoggiatesta integrati, fianchetti regolabili e, soprattutto, la funzione di massaggio pneumatica che ci ha deliziati nei tratti più lunghi. I lombari ringraziano.
Torniamo per un attimo al percorso: tra Taipei e il parco di Taroko, nostra destinazione finale, intercorrono soltanto 170 km, ma solo un breve tratto iniziale è percorribile in autostrada. Il resto prevede strade panoramiche a picco sull’alta scogliera e sull'Oceano Pacifico, con tantissime curve e asfalto curato, la S4 Avant è caduta quindi a pennello. Sterzo preciso, tenuta di strada impeccabile e tanta tecnologia in nostro soccorso per facilitarci la vita.
Il periodo delle piogge era alle porte, in queste zone tropicali di certo non si scherza, così quasi tutti i pomeriggi sono stati “bagnati” e li abbiamo trascorsi in auto ad esplorare le strade e i percorsi lungo il parco nazionale. Nota di merito quindi per i tergi cristalli che si attivano anche automaticamente e riconoscono con precisione l'intensità delle precipitazioni.
Della tecnologia a bordo voglio menzionare l'Adaptive Cruise control con cui mantenere la distanza dal veicolo che ci precede, l'assistente al traffico trasversale posteriore, con input per la svolta e il Collision Avoid Assist, che ci avverte degli ostacoli. Ho trovato invece un po' impreciso il sistema di rilevamento laterale: nel traffico avvistava veicoli a fianco e li rilevava come "pericolosi", con tanto di bip sonoro che abbassava il volume degli altoparlanti per diversi secondi. Una seccatura in certi tratti.
Non manca di certo la potenza con il motore a benzina da 3L TSFI a iniezione diretta e progressione più che notevole. Nei tratti più tortuosi ho preferito passare al cambio sequenziale a discapito di quello automatico, così da sfruttare di più la seconda e la terza e aver maggior controllo sul veicolo. Al divertimento si contrappongono ovviamente i consumi, inevitabilmente più alti rispetto a quelli dichiarati ufficialmente da Audi: percorso di tre giorni concluso con circa 9L/100 km e 400 km circa "bruciati" sull'asfalto.
Altro protagonista il sistema di infotainment di ultima generazione, con ampio display da 12 pollici posizionato al centro della plancia e rotella di controllo vicino alla leva del cambio. Ottimo il feedback nella gestione dei controlli, con tanto di comandi vocali e tasto dedicato sul volante per attivarli senza troppe distrazioni.
Abbiamo utilizzato sia il sistema di navigazione integrato sia quello dei nostri dispositivi mobili, ovvero un LG G7 con Android Auto ed un iPhone 8 con Apple CarPlay. Due diverse piattaforme software che hanno svelato simili prestazioni, seppur ancora limitate a causa dei pochi permessi che le case automobilistiche danno – fortunatamente – ai giganti statunitensi delle ricerche digitali.
Si potrebbe aprire a questo punto una discussione parallela, su ciò che è giusto o meno; personalmente sono felice che gli auto maker tengano una loro linea precisa e non aprano tanto facilmente le porte ai vari Google, Apple, Amazon o Facebook. I giganti dell'high-tech hanno politiche di gestione dei dati personali più che discutibili, a salvarsi solo la potente multinazionale di Cupertino che, sulla tutela della privacy, ha anche basato una battaglia di marketing.
Nel corso del nostro breve viaggio abbiamo provato entrambe le soluzioni mobile via cavo, tentando una comparazione, ma le condizioni non lo hanno permesso essendo in Asia, con dispositivi che "parlano" diverse lingue e risultati in cinese.
Il sistema è suddiviso a più livelli, si può impostare una priorità dei dispositivi associati e scambiarli all’occorrenza. Ancora qualche problema più evidente nella compatibilità con Apple CarPlay, per riattivarlo bisogna infatti scollegare e ricollegare iPhone. Meno macchinoso invece il percorso con Android Auto, entrambi gli assistenti vocali capiscono più o meno bene le domande poste, il software del robottino ci è sembrato tuttavia più preciso per la navigazione.
Peccato per le poche porte USB a disposizione in auto, i passeggeri nel retro non ne hanno neanche una a portata e chi vuol ricaricare o collegare i propri dispositivi deve necessariamente puntare al portaoggetti centrale.
E così, dopo un paio di giorni passati nella quiete del Parco Nazionale di Taroko, tra montagne calcaree, marmi, templi, ponti sospesi e panorami suggestivi, abbiamo fatto rientro a Taipei seguendo la medesima tortuosa strada 9 fino all'autostrada 5, nelle contea di Yilan.
Una piccola ma bella avventura che consiglio a tutti, Taiwan è una magnifica isola tutta da scoprire e poco conosciuta in occidente. Un paese estremamente ordinato, pacifico, fatto di persone gentili e caldo quasi tutto l'anno, una “Cina ordinata”, come definita dall’amico Andrea Nepori che ci ha seguiti in questo giretto fuoriporta.
https://youtu.be/I9BS4YDHbZs