Suzuki Celerio: Il test drive di HDmotori.it
E' possibile sedersi in cinque a bordo di una vettura che misura meno di tre metri e settanta? Secondo i designer giapponesi sì, e nasce con queste credenziali Suzuki Celerio. Si tratta di un'utilitaria, o se preferite una city car, che però promette
E’ possibile sedersi in cinque a bordo di una vettura che misura meno di tre metri e settanta? Secondo i designer giapponesi sì, e nasce con queste credenziali Suzuki Celerio. Si tratta di un’utilitaria, o se preferite una city car, che però promette tanta abitabilità e un bagagliaio di tutto rispetto (254 litri che diventano addirittura 726 a sedili posteriori abbattuti).
Certo, il tributo per avere una vettura che parte da 8900 e che arriva, in versione full optional, a 12900, è da pagare all’essenzialità, quella che investe interni e plancia. Tuttavia, Suzuki Celerio mantiene un bel caratterino, che si declina nel motore da 1.0 litri benzina che eroga 68 cavalli e 90 Nm di coppia a oltre tremila giri.
Come per tante altre tre cilindri, anche su Suzuki Celerio abbiamo una bella voce del motore in accelerazione, dove i numeri magari non strabiliano (0-100 in 14 secondi, velocità massima 155 orari) ma dove la sostanza c’è.
Grazie a un design che probabilmente sarà ricordato più per la versatilità che offre rispetto al disegno in sè, Suzuki Celerio può effettivamente ospitare cinque passeggeri, e anche un driver abbondante.Il merito in questo caso è del sedile, che si può anche alzare e abbassare, e del volante, che però non ha escursione in profondità.
Suzuki Celerio offre un volante che in alcuni casi fatica a riallinearsi, ma che appare molto diretto in ogni occasione. Sulla razza inferiore sono disposti i comandi del bluetooth, di serie già sulla versione d’entrata. Il cambio, un’unità manuale a cinque rapporti, offre marce ben spaziate e innesti senza imprevisti. La frizione è leggera, simbolo della comodità di guida anche in città, dove i continui rallentamenti, le accelerate e le frenate si susseguono.
Nonostante lo stress nelle nostre vie, riusciamo a percorrere 17-18 chilometri con un litro di carburante, che diventano 21 a limite autostradale, e addirittura 25 a 110 orari. Con il 1.0 DualJet riusciremmo a fare addirittura meglio, merito pure dello start and stop che sulla nostra versione manca.
La leva rialzata del cambio, la carrozzeria della macchina, i sedili comodi sono tutti accorgimenti che determinano un’esperienza di guida piacevole e rilassante in qualsiasi occasione. In più, il raggio di sterzata è di soli 4.7 metri, la misura giusta per cavarci di impaccio in ogni difficoltà.
La visibilità è un altro punto di forza di Suzuki Celerio, tanto che i sensori di parcheggio, disponibili ma optional, possono essere agilmente lasciati da parte in virtù di un lunotto posteriore molto abbondante. Il sistema infotainment è basico ma permette di sfruttare il bluetooth, chicca su una vettura di questo segmento. Davanti agli occhi il driver ha tutte le informazioni del caso, su un computer di bordo monocromatico ma completo.
Intorno al display centrale ci sono le bocchette del climatizzatore sopra e i comandi del climatizzatore stesso sotto. Si tratta di un’unità manuale, che rinfresca in una manciata di secondi l’abitacolo (o lo riscalda). Compreremmo Suzuki Celerio? Sì, per strapazzarla, perché l’impressione che dà è di essere un supporto formidabile per le attività cittadine: dal carico dei bambini e quello della spesa, dal dribbling del traffico ai parcheggi in tutta comodità.