Volkswagen Golf GTE: Il test drive di HDmotori.it
Per sfuggire alla noia della vita moderna, e pure al dieselgate che non fa mai male, abbiamo provato la nuova Volkswagen Golf GTE. C´era grande interesse e attesa in noi per questo modello, che estende la gamma della celebre Golf con una tecnologia nuova
Per sfuggire alla noia della vita moderna, e pure al dieselgate che non fa mai male, abbiamo provato la nuova Volkswagen Golf GTE. C´era grande interesse e attesa in noi per questo modello, che estende la gamma della celebre Golf con una tecnologia nuova e di spicco.
A disposizione, infatti, oltre al propulsore termico canonico, ne abbiamo un secondo, elettrico, che ci consente di schizzare via tra divieti e ZTL, là dove il traffico di tutti i giorni trova giuste barriere. Anzitutto, però, l´esterno: Volkswagen Golf GTE cambia poco rispetto ai modelli `normali´; abbiamo il contorno blu intorno all´emblema del produttore di Wolfsburg, le pinze blu dei freni, le grandi C led sul paraurti anteriore, lo spoiler dello stesso colore della carrozzeria, il badge GTE sulla fiancata, il doppio scarico.
GTE significa sportività, ma anche un occhio e tanta attenzione all´ambiente; due i motori a disposizione: il turbo benzina da 150 cavalli e 1.4 litri di potenza, che eroga una coppia massima di 250 Nm, e l´elettrico, da 100 cavalli e 330 Nm di coppia massima. Abbinati, in modalità GTE, offrono un massimo di 200 cavalli, un´accelerazione da zero a cento in 7.6 secondi, una velocità massima di 222 chilometri orari.
Ma anche, e soprattutto, la possibilità di sfruttare la batteria (garantita per otto anni) e percorrere circa 40 chilometri senza emettere CO2 nell´ambiente. Un bel risultato, che ci cava di impaccio in più di una situazione. Tutto viene gestito a bordo, con una frenata che rimane molto fluida anche nel passaggio tra rigenerazione e azione sulle pinze, e un´esperienza di guida che almeno all´inizio ha bisogno di una necessaria fase di studio.
Sì perché Volkswagen Golf GTE ha tanti accorgimenti che vanno scoperti. Anzitutto le modalità: detto della GTE, che ci dà il massimo in termini di sportività unendo nelle prestazioni i due motori, con il kick down che scala le marce a seconda delle necessità sul solito ottimo DSG (ci sono anche le palette dietro il volante diretto e pieno di comandi sulle razze), possiamo scegliere l´ibrido automatico, in cui Volkswagen Golf GTE capisce senza altre indicazioni come reagire ai nostri comandi sull´acceleratore, in base pure alla situazione del traffico e della strada che stiamo percorrendo.
In questo modo, abbiamo un´azione combinata e alternata del motore termico e di quello elettrico, e se lasciamo l´acceleratore la frizione si stacca e iniziamo a veleggiare. Con il battery hold, invece, andiamo a congelare la carica elettrica disponibile, e Volkswagen Golf GTE si trasforma in una ibrida pure che ci consente di percorrere 20 chilometri con un litro in città, 16 a limiti autostradali, e di nuovo 20 a 110, quando guidiamo in maniera uniforme.
In più, abbiamo anche la modalità E-Mode, che ci consente, come scrivevamo all´inizio, di percorrere circa 40 chilometri completamente elettrici, a patto che non si superino i 130 orari e che non si schiacci l´acceleratore fino al kick down (se capita, si accende il propulsore termico). Volkswagen Golf GTE si ricarica con la corrente di casa da uno dei due cavi offerti dal produttore, mentre con l´altro, di tipo mennekes, dalle colonnine di ricarica rapida.
Impieghiamo, a seconda dell´amperaggio in entrata, da due ore e mezza a quattro ore e mezza (quest´ultimo dato con la corrente di cui tutti o gran parte di noi disponiamo tra le mura domestiche). Dov´è la presa? Davanti, nascosta nella griglia sotto l´emblema di casa Volkswagen. Proprio la casa di Wolfsburg permette di programmare la ricarica tramite una applicazione, Car Net, indisponibile sul nostro modello in prova ma interessante per visionare la carica della nostra vettura, e per gestire una serie di parametri senza che si sia a bordo.
A bordo, invece, tutto viene offerto dall´interfaccia del display centrale, che si arricchisce di una lunga serie di informazioni, come l´E-Manager, grazie al quale possiamo scegliere per esempio ora e ricarica della nostra Volkswagen Golf GTE. La carica della batteria, come detto, ci permette di percorrere fino a 40 chilometri se stiamo attenti a guidare in maniera green, senza strappi né troppe accelerazioni.
E´ possibile ricaricare la batteria anche con la modalità Charge mentre stiamo guidando, ma è una pratica da sconsigliare perché aumenta i consumi di carburante. Inoltre, il DSG a sei rapporti può anche essere messo in modalità Brake, con la rigenerazione del pacco batteria che inizia già in fase di rilascio e non solo in frenata.
Davanti agli occhi del driver abbiamo tutte le informazioni grazie a un rilevatore di energia sfruttata per la guida, che ci fa capire anche quando stiamo rigenerando e quando invece andiamo a usare il boost mentre, per esempio, schiacciamo a fondo il pedale dell´acceleratore.
La coppia di Volkswagen Golf GTE è abbondante, ma non è tutta disponibile subito; ogni passaggio è infatti mediato dal DSG, che in caso di utilizzo del kick down scala la marcia prima di offrirci tutte le potenzialità del caso.
In termini di abitabilità, non varia nulla su Volkswagen Golf GTE rispetto alle cugine `normali´; semmai, a perdere qualche litro di capacità è il bagagliaio, che non prevede il pozzetto inferiore. Tra i pregi, quindi, la possibilità di avere una vettura ibrida compatta che si parcheggia ovunque.
Tra i nei, come sempre, il prezzo, che parte da 37.900 euro. Bisogna però arrivare a 40.000 per godere di tutto il parco tecnico di assistenti attivi alla guida, come il cruise adattivo e il city break. Al centro c´è anche la retrocamera posteriore, mentre nei gruppi ottici trionfano i LED. La compreremmo? Probabilmente sì, anche se forse, per termini di spazio bagagliaio, le preferiremmo la Volkswagen Passat GTE.