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Toyota Auris: Il test drive di HDmotori.it

E' una vettura del segmento C che abbiamo conosciuto per la prima volta in Belgio nel corso della presentazione europea; è un modello che arriva alla terza generazione portandosi dietro un'esperienza da adulta.E' la nuova Toyota Auris, che migliora nei

HDBlog
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Pubblicato il 21 set 2015

E’ una vettura del segmento C che abbiamo conosciuto per la prima volta in Belgio nel corso della presentazione europea; è un modello che arriva alla terza generazione portandosi dietro un’esperienza da adulta.

E’ la nuova Toyota Auris, che migliora nei particolari, migliora nel design, migliora in generale nella percezione che dà di sè. Sembra finalmente una vettura definitiva, la ‘vera Auris’, il modello a cui guardare con fiducia per andare all’attacco di Golf.

Non lo diciamo alla leggera, ma dopo oltre tremila chilometri passati alla guida di Toyota Auris, che sembra la compagna giusta anche quando il traffico cittadino rimane alle spalle.

In questo senso, fa molto la capacità dell’abitacolo, dove siedono comodamente quattro occupanti anche extralarge, e dove il driver ha solo da superare il piccolo problema della scarsa escursione in profondità del volante. Per il resto, i sedili sono rinnovati e particolarmente comodi, e rimane spazio a sufficienza per testa e spalle.

Toyota Auris offre agli occupanti un ambiente più lussuoso e meno essenziale rispetto al passato; i designer Toyota hanno puntato su una molteplicità di materiali per la plancia, che ospita al centro un bel display touchscreen capacitivo che fa da sfondo a un sistema infotainment particolarmente completo.

Non si disperino però i nostalgici: l’orologino digitale rimane, ed è forse troppo spostato sulla destra per essere controllato senza scollare gli occhi dalla strada davanti a noi driver. Poco male, perché tutte le informazioni del caso sono riportate nello splendido display LCD posto fra tachimetro e contagiri.

Riporta tutto, comprese le indicazioni del navigatore satellitare, oltre ai dettagli sui sistemi di protezione attiva della guida disponibili. Il volante è ‘cicciotto’, e ospita i comandi per infotainment e cruise control non adattivo e non illuminato, posto su un’asta posteriore a sè stante.

Toyota Auris ci viene proposta, oltre che con la motorizzazione ibrida e con quella benzina (il nuovo 1.2 è una bomba), nella versione turbo diesel da 112 cavalli, che eroga 270 Nm di coppia in basso. La potenza è sufficiente e non sacrifica più di tanto i consumi, che parlano di 13 chilometri in città con un litro di gasolio, di 18 a limite autostradale, di 22 a 110.

La destinazione di utilizzo sarà da tenere a mente nella scelta di acquisto di Toyota Auris: se siete interessati a una vettura capace di muoversi anche nelle zone a traffico limitato, preferite la versione ibrida; se siete costretti a lunghe percorrenze, meglio il benzina o il turbo diesel. La possibilità che dà Toyota in questo senso è totale.

Nella nostra versione, Toyota Auris accelera da zero a cento in 10.5 secondi, e raggiunge una velocità massima di 195 chilometri orari. L’handling in fase di manovra è adeguato per il genere di macchina: lo sterzo non è direttissimo, le sospensioni sono tarate sul morbido, la voce del motore diesel entra solo oltre i 2.500 giri. Si può anche scattare ai semafori, e la ripresa è adeguata quando entriamo in coppia.

La frenata di emergenza richiede una manciata di metri per l’arresto totale, ma occhio alle ginocchia del passeggero, che possono finire contro la plancia (se il passeggero è molto alto). Il cambio è un’unità manuale a sei rapporti molto ben spaziati, che non si impunta né ha imprecisioni. La frizione stacca leggermente alta, ma per il resto non ci possiamo lamentare. Toyota Auris viene proposta in tre pacchetti: cool, active e lounge.

Nella versione turbo diesel, però, l’entry level è la active, già munita di lane departure assist, di sistema anticollisione, e di infotainment che legge i cartelli stradali con i limiti di velocità, oltre alla retrocamera (perfetta, grande angolo e luminosa pure di notte!). Il costo? 24.900 euro, che diventano 27.000 nella versione lounge.

Troppi? No, perché a differenza delle tedesche qui non abbiamo un elenco infinito di personalizzazioni. E vi suggeriamo di dare un’occhiata dal vivo al blu che abbiamo provato noi. E’ un colore nuovo, da tenere in considerazione.

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