Renault Twingo: Il test drive di HDmotori.it
Lapo Elkann dice che Renault Twingo somigli a Fiat 500. Curioso, per una vettura che ha molte affinità con Smart FourFour, sembra quasi uno scioglilingua.A noi però Renault Twingo, protagonista della nostra prova natalizia, è piaciuta, anzitutto per ciò
Lapo Elkann dice che Renault Twingo somigli a Fiat 500. Curioso, per una vettura che ha molte affinità con Smart FourFour, sembra quasi uno scioglilingua.
A noi però Renault Twingo, protagonista della nostra prova natalizia, è piaciuta, anzitutto per ciò che riguarda il design. Basta darle un’occhiata qualche secondo per trovarla simpaticissima: alta, con un passo allungato dal posizionamento nel posteriore del motore, è ammiccante sia all’anteriore sia al posteriore. Davanti, Renault Twingo offre luci diurne a Led (4 per ciascun gruppo), e dietro il portellone, di vetro, scende fino al paraurti.
I gruppi ottici sono minuti in stile Renault, e in termini pratici l’alloggiamento nel posteriore del motore comporta una riduzione della capacità di carico nel bagagliaio, con la sola presenza di alcuni elementi nel cofano. La trazione di questo motore tre cilindri da un litro che eroga 70 cavalli e una coppia massima di 91 Nm a 2800 giri è ovviamente posteriore, ma prima di passare alle prestazioni conviene fare un ulteriore approfondimento per gli interni: sono simpaticissimi, e giovanili.
Si trova una grande armonia tra i vari elementi, e i colori della plancia riprendono in parte quelli della carrozzeria. I sedili sono profilati di rosso, e la nuance riprende quella dei vani portaoggetti, che non sono fissi ma borse semirigide estraibili, una bella novità per il segmento. Renault Twingo è una vettura cittadina, che misura 10 centimetri in meno del modello precedente ma che ne ricava ben 22 dal passo allungato, che vede spostarsi rispettivamente in avanti e indietro le gomme anteriori e posteriori.
Ciò comporta grande comodità per ognuno dei quattro occupanti, e stanno comodi persino i driver extralarge, a patto che non battano contro il montante della portiera. L’accesso al divano posteriore è particolarmente comoda, ma complice l’adozione del sistema OpenAir sul nostro modello, i più alti rischiano di doversi rannicchiare per non battere il capo. Cos’è il sistema OpenAir?
E’ una delle caratteristiche più interessanti di questa Renault Twingo: si tratta di un tettuccio in tela, apribile per una lunghissima sezione, quasi oltre i sedili posteriori. Certo, per noi la stagione attuale non si presta molto, ma d’estate dev’essere particolarmente bello aprire il tetto e godersi le grandi giornate di sole e temperature gradevoli.
Il tetto in tela ovviamente non porta una grande insonorizzazione all’interno di Renault Twingo, e soprattutto a bassi regimi si registra un rimbombo posteriore del motore che alla lunga può infastidire. Per il resto, non possiamo che esultare per il ridottissimo diametro di sterzata di questa cittadina: è pari a soli 8.6 metri, e si declina in un servosterzo agile, con il volante che si indurisce solamente quando andiamo a girare con grande velocità.
Lo sterzo è però preciso, così come il cambio a cinque marce manuale, non gommosso e puntuale. La frizione è leggera, e le sospensioni sono tarate in maniera corretta. In frenata di emergenza si nota un beccheggio particolarmente pronunciato, ma la tenuta di strada c’è e Renault Twingo non si scompone.
Le buche sono assorbite abbastanza bene, e a mancare è un pizzico di spunto. Renault Twingo accelera da zero a cento in 14.5 secondi e raggiunge 151 orari, ma per arrivarci serve tempo. Il motore, infatti, è pigro, tanto che anche al semaforo stentiamo. In accelerazione dobbiamo giocare con il cambio per ritrovare il giusto spunto, e anche in montagna non abbiamo ampia elasticità. A stupire è invece la posizione di guida, che vede un poggiapiedi-pianale alto, ma un sedile basso, e sembra così di essere quasi in posizione sportiva.
Ma non è tutto qui: un’altra peculiarità ghiotta di Renault Twingo è rappresentata dall’infotainment: nel quadro strumenti davanti ai nostri occhi abbiamo il computer di bordo monocromatico, e sopra al climatizzatore automatico vediamo un ulteriore display monocromatico da dove possiamo leggere un numero particolarmente esiguo di informazioni. Come funziona allora il sistema infotainment?
Renault Twingo fa un salto nel futuro, e lascia a noi la scelta: o ci facciamo bastare le info che troviamo, o scegliamo di collegare uno smartphone al gancio preposto. Questa operazione, unita al download dell’applicazione preposta dagli store di Android e iOs, ci fa accedere a un sistema infotainment completo, dove possiamo sfruttare CoPilot per la navigazione satellitare, ma anche visualizzare i titoli dei brani trasmessi in streaming, accedere e usare il bluetooth, e ammirare il contagiri.
Questo ci consente di risparmiare sull’acquisto del sistema infotainment, ma in generale Renault Twingo non funziona poco. O meglio: non è economica nella nostra versione. Quella d’attacco parte infatti da 9900 euro, mentre la nostra, con il tetto in tela, il motore tre cilindri, il sensore acustico del superamento della corsia, i sensori acustici posteriori di parcheggio, tocca i 15.500 euro. Tanti? Pochi? Volete farvi un regalo di Natale?
La risposta spetta a voi, mentre a noi da raccontare rimangono solo i consumi. Complice la presenza dello start and stop, percorriamo 13 chilometri in città con un litro di benzina, 16 a limite autostradale, 19 a 110. Si sarebbe potuto fare di più? Forse, ma se cercate una cittadina agile in manovra e un po’ diversa dal solito, potete puntare senza indugio su Renault Twingo… Magari preferendo il 90 cavalli al 70.