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Dacia Duster: Il test drive di HDmotori.it

SUV, Crossover, Fuoristrada, semplicemente macchina? Noi non amiamo etichettare le cose, quindi per noi è semplicemente Dacia Duster. Lo guardi, e capisci perché la gente si volta quando passi: la particolarità delle forme, l'altezza, l'imponenza. Tre

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Pubblicato il 12 ott 2014

SUV, Crossover, Fuoristrada, semplicemente macchina? Noi non amiamo etichettare le cose, quindi per noi è semplicemente Dacia Duster. Lo guardi, e capisci perché la gente si volta quando passi: la particolarità delle forme, l’altezza, l’imponenza. Tre indizi che fanno una prova: Dacia Duster piace. Piace a chi non ha bisogno di spendere cinquantamila euro per avere uno status, piace soprattutto per le capacità offerte: versatilità e prestazioni.

A livello di estetica, Dacia Duster può sembrare sgraziato, ma in realtà è tutta sostanza. Quando ti approcci a un modello del genere, soprattutto per il costo contenuto, credi di dover scendere a compromessi importanti in termini di qualità.

Su Dacia Duster questo accade solo in parte, perché i compromessi non si trasformano in sacrifici, ma anzi ci consentono di fare una scelta radical chic e di lasciarci alle spalle modelli e marchi più comuni.

Dacia Duster è allora la vettura che non ti aspetti, perché ti prende per mano e ti porta in grande comodità su percorsi insoliti, senza incappare in imprevisti. Certo, le guide dei sedili sono a vista, c’è qualche vite che compare accanto ad alcune cerniere, la lamiera è visibile in alcune parti, ma davvero non ci possiamo lamentare.

Non è una considerazione che parte esclusivamente dal prezzo (comunque molto interessante, a 11900 euro nella versione 1.6 benzina, a 16800 nel nostro caso), ma che investe per il modello in prova la driving experience. A disposizione infatti abbiamo un propulsore benzina da 1.2 litri che eroga 125 cavalli e una coppia di 205 Nm a 2000 giri.

Forse troppo in alto? Non così tanto da avere partenze lente o riprese insufficienti. Anzi: si tratta di un motore elastico che ci consente di non giocare oltremodo con il cambio per trovare velocità e dinamismo. Proprio il cambio, manuale a sei rapporti, ha spaziature ottimizzate e innesti privi di impuntamenti, e si regala una frizione morbida. L’anello debole è semmai lo sterzo, troppo duro e forse impreciso, ma soprattutto incapace di nascondere qualche vibrazione di troppo quando il terreno sotto i nostri piedi presenta qualche asperità.

Dacia Duster, in questa motorizzazione, accelera da zero a cento fermando il cronometro a 10.4 secondi, e si attesta in condizione di sicurezza nella frenata di emergenza senza perdite del posteriore e richiedendo una pressione sul pedale contenuta (ma permane comunque un forte beccheggio). La sensibilità in fase di marcia c’è, in ogni occasione dell’esperienza di guida, e la comodità è determinata dalla morbidità delle sospensioni, che portano a un comfort acustico più che adeguato, e a poche sollecitazioni in spalle e schiena.

Nonostante la trazione anteriore, va sottolineata la capacità di Dacia Duster di portarci su strade bianche (anche scoscese) facendoci restare composti sui nostri sedili. Si esce da guadi e terreni impervi senza difficoltà, grazie all’altezza da terra e all’angolo d’attacco pronunciato. Se si arrampica agilmente il modello con la trazione anteriore, figuarsi quello a trazione integrale.

Adatta alle strade bianche, su quelle normali delle nostre città si rivela risparmiosa nei consumi, nonostante l’assenza dello start and stop: percorriamo 12.5 chilometri in città con un litro di benzina, e riusciamo a fare 17 e 11 chilometri se viaggiamo rispettivamente a 110 o a 130 chilometri orari. Dacia Duster offre un abitacolo più che sufficiente per cinque occupanti, e rimane anche lo spazio nel bagagliaio per caricare tutte le nostre valigie e i trolley del caso.

L’unico neo è semmai l’impossibilità di impostare in profondità il volante, ma ci viene in soccorso il sedile del driver, impostabile non solo in lunghezza ma anche in altezza. In ogni caso, proprio l’altezza di Dacia Duster lascia tanto spazio per spalle e testa, e anche il passeggero anteriore riesce a prendere posto con grande facilità.

A non convincere del tutto su Dacia Duster è il posizionamento del sistema infotainment: è troppo in basso, ed è troppo verticale per consentire una facile fruibilità. Tuttavia, il funzionamento è particolarmente intuitivo, e si nota tutta la qualità portata qui da LG (clicca qui per rivedere il focus sull’infotainment girato a bordo di Dacia Sandero Stepway).

Il climatizzatore, manuale, rinfresca in pochi istanti l’abitacolo. Dal punto di vista tecnologico, non abbiamo molte diavolerie (ed è forse in questo che si materializza il prezzo contenuto di Dacia Duster): vista l’assenza dei sensori per luci e tergicristalli, a disposizione ci rimangono solo i sensori posteriori del parcheggio, utili e acustici.

La plancia di Dacia Duster è costruita senza grandi sforzi di design, ma tutto è posizionato con razionalità e le plastiche sono essenziali ma solide. Sul volante abbiamo il solito cruccio di avere i comandi del cruise non adattivo al posto di quelli dell’infotainment, relegati al satellite che ormai conosciamo bene.

Compreremmo Dacia Duster? Probabilmente sì, anche se forse preferiremmo a questa il modello con la trazione integrale. Se siete intenzionati ad acquistare una vettura senza mischiarvi alla massa (come diceva qualcuno, la mischia è ovvia), perché non puntare su Dacia Duster? A noi, e lo avrete capito sin dall’inizio, è piaciuta.

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