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Renault Captur: Il test drive di HDmotori.it

E´ un SUV compatto che si fa notare per la linea e per l´aggressività dei cerchi bruniti. Alla prima occhiata, sembra una Clio vitaminizzata, pronta a lasciarsi andare anche nelle strade bianche grazie all´altezza sviluppata da terra.In due parole, è la

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Pubblicato il 1 ago 2014

E´ un SUV compatto che si fa notare per la linea e per l´aggressività dei cerchi bruniti. Alla prima occhiata, sembra una Clio vitaminizzata, pronta a lasciarsi andare anche nelle strade bianche grazie all´altezza sviluppata da terra.

In due parole, è la Renault Captur, il modello protagonista del nostro test drive. Graffiante nel design, munita nel nostro caso di stickers che non piaceranno a tutti ma che hanno il merito di dare ulteriore carattere all´insieme, Renault Captur ha un cofano pronunciato che rivela tutti gli elementi tipici del family feeling dei modelli della casa transalpina, con l´emblema centrale e i fari diurni a led.

I cerchi, come detto, sono bruniti, e il piglio sportivo si svela anche all´interno dell´abitacolo, dove gli stickers esterni sono ripresi sul volante e sui sedili, e dove abbiamo un´alternanza sapiente di elementi opachi e lucidi. L´abitacolo ospita tranquillamente quattro persone, compreso il driver anche extralarge che non ha problemi di spazio per gambe, testa e spalle.

La plancia è disegnata con una linea nuova, ma i materiali alla prima occhiata sembrano cheap. Tuttavia, fa bella mostra di sè al centro il sistema infotainment R-Link, che racchiude anche il controllo della qualità dell´aria che passa poi dal climatizzatore automatico mono-zona (potente la ventilazione!).

Renault Captur ha un volante dalla corona forse troppo ampia, che come al solito ospita i comandi del cruise non adattivo, relegando l´infotainment sul satellite disposto sul pignone dello sterzo. Il sistema infotainment ha un display ampio e touchscreen, ed è munito di navigatore satellitare Tom Tom e di retrocamera, utilissima per le manovre vista la scarsa dimensione del lunotto posteriore.

La strumentazione per il driver conferma il piglio racing di Renault Captur, con un computer di bordo completo e il tachimetro digitale. Per il passeggero anteriore c´è tanto spazio per le gambe, ma il vano portaoggetti si apre come il cassetto della frutta del nostro frigorifero di casa, una modalità non del tutto pratica.

Su Renault Captur è disposto sopra la plancia un ulteriore vano, che si apre a molla in maniera non del tutto assistita. Dietro, lo spazio per gli occupanti non è poco, e con un minimo sacrificio si può stare anche in tre. Il bagagliaio non offre una cubatura esagerata, ma a disposizione abbiamo un pozzetto inferiore molto pratico e capiente.

A disposizione per questa prova, abbiamo una Reanult Captur benzina da 1.2 litri di cilindrata con 120 cavalli e 190 Nm di coppia. Si tratta di una motorizzazione molto elastica, in grado di riprendere velocità senza fatica o lag, e dove abbiamo una discreta accelerazione, anche ai semafori. Guardando ai numeri, Renault Captur accelera da zero a cento in poco più di 10 secondi e raggiunge una velocità massima di 193 chilometri orari.

La frenata di emergenza non scompone più di tanto la vettura, che richiede uno sforzo minimo sul pedale del freno, e che si arresta in uno spazio contenuto. Il comfort di bordo è abbastanza elevato, merito delle sospensioni tarate non certo sul rigido, mentre sull´insonorizzazione, Renault avrebbe potuto fare qualcosa di più, soprattutto per limitare i fruscii aerodinamici ad alte velocità.

A disposizione non abbiamo lo start and stop, e Renault Captur ci consente, con un litro di carburante, di percorrere 11 chilometri in città, 13 a limite autostradale, e 18 a 110 orari. Non male, comunque, per una vettura che è abbastanza spinta e che si dota di un cambio manuale robotizzato, l´EDC, a doppia frizione.

La modalità Eco è pensata soprattutto per il riposo, per l´autostrada, per tutte quelle situazioni che non richiedono variazioni pesanti durante la marcia. In modalità normale, invece, abbiamo buone risposte da un cambio dove non si presenta il triste effetto pullman, e dove troviamo anche qualche prestazione da guida in versione 2.0 grazie ai repentini cambi di rapporto.

In più, in fondo all´acceleratore c´è il pulsante di kick down che scala anche due marce, a darci la spinta della quale abbiamo bisogno. Meglio del cambio manuale? Forse, ma avremmo voluto anche lo start and stop per gestire al meglio il tutto. Renault Captur parte nella nostra motorizzazione da poco più di 21.000 euro e, con gli optional disponibili sulla nostra versione Energy, tocca i 22.000.

E´ adatta, come dicevamo all´inizio, anche per divertirsi su qualche strada bianca, ma state attenti all´angolo di attacco non particolarmente pronunciato. In definitiva, quindi, compreremmo Renault Captur? Sì… magari togliendo gli stickers!

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