Skoda Yeti: il test drive di HDmagazine.it
E' una di quelle vetture di cui non ti innamori a prima vista, ma che una volta conosciute ti rimangono nel cuore per tutto il tempo passato con loro, e forse anche di più. Si potrebbe sintetizzare in questo modo la nostra recensione della Skoda Yeti,
E’ una di quelle vetture di cui non ti innamori a prima vista, ma che una volta conosciute ti rimangono nel cuore per tutto il tempo passato con loro, e forse anche di più. Si potrebbe sintetizzare in questo modo la nostra recensione della Skoda Yeti, quella del pubblicità sul bauscia milanès che el g’ha el suv. Noi l’abbiamo provata tenendo in sottofondo la canzone per tutti i mille chilolmetri percorsi, cercando di capire la filosofia che sta dietro a questa vettura.
Ci siamo riusciti? Certo, siamo buoni pensatori in fondo. La Skoda Yeti è un SUV cittadino da quattro metri e venti, che associa a un’altezza tipica della sua classe (179 quelli calcolati in questo caso) una maneggevolezza negli spazi stretti inaspettata. In più, poi, quel bagagliaio tanto capiente quanto intelligente ce la fanno preferire ad altri SUV urbani e compatti.
Perché intelligente? Perché nel baule abbiamo ganci, reti, spazi “recintati" nei quali assicurare gli oggetti senza che ballino per tutta la superficie. Inoltre, grazie alla possibilità di abbattere i sedili posteriori, e anche di farli scorrere a seconda delle nostre necessità, la capienza aumenta, cambia, è così flessibile da suggerire un utilizzo versatile della vettura.
Skoda Yeti, che qui proviamo nella versione 1.6 TDI da 105 cavalli, ha di contro solo una frizione un po’ pesante nei primi utilizzi, mentre il cambio, a cinque marce, offre tanta precisione e zero giochi. La 1.6 TDI 105 cavalli è stata provata da noi nella versione GreenLine, che suggerisce attenzione ad ambiente e consumi.
In effetti, i grammi di CO2 rilasciati nell’ambiente per chilometro percorso sono appena 119, e ne fanno un SUV compatto “verde". A dirla tutta, però, manca forse una sesta marcia che avrebbe garantito consumi ancor più bassi di quelli registrati da noi: 15-16 chilometri in città, addirittura 18-20 nel percorso autostradale, con un’accelerazione da zero a cento in poco più di 12 secondi, e una velocità massima dichiarata di oltre 175 chilometri orari.
Lo spazio di frenata? Minimo, anche con un carico abbondante. Quanto abbondante? Per farvelo capire, abbiamo inaugurato lo spazio Ikea nelle nostre prove, caricando completamente il baule della Skoda Yeti con due cassettiere, un borsone da tennis, sacchetti e sacchettoni abbattendo tutto l’abbattibile.
Il risultato? Un SUV compatto comunque comodo e capace di tenere la strada, grazie alle sospensioni morbide e al grande comfort che si ottiene a bordo, dove gli interni non sono essenziali e piacciono le soluzioni di filosofia Volkswagen in termini di scelta delle plastiche e design minimale.
I sedili non sono certo sportivi, ma abbracciano il guidatore che si ritrova in una posizione di guida pressoché perfetta, in cui anche i più alti non avranno problemi a impostare la giusta altezza del volante, la sua profondità, e insieme la lunghezza del sedile, che offre anche un sostegno lombare.
Il volante ha una corona dalle dimensioni giuste, ed è preciso e diretto, e anche la visibilità non ci causa mai problemi, tanto da rendere in qualche caso inutili i sensori del parcheggio offerti in optional. La nostra versione di Skoda Yeti è anche dotata dei fari allo xeno adattivi, che regalano ampia visibilità notturna.
Ci si viaggia comodamente in quattro, a patto di non dover caricare il baule all’inverosimile come abbiamo fatto noi. Nemmeno in quel caso però perde il suo appeal… Un SUV magari non bello per tutti, ma certamente di carattere e capace di farci innamorare della sua intelligenza, senza tralasciare i momenti spensierati in cui anche noi potremmo dire di avere il SUV (come gli altri bauscia milanès).
Diversamente dagli altri, avremo speso intorno ai 23.000 euro (+5.000 per tutti gli optional).