Renault Twizy: la piccola elettrica nella prova by HDBlog
Fin dall'annuncio e persino ora che la vediamo in pubblicità e nei concessionari, Twizy è sempre stato un veicolo controverso. Non è un'auto, non è una moto, non è un treno e neanche superman ma allora come possiamo definirla? Facendo un giro nei
Fin dall’annuncio e persino ora che la vediamo in pubblicità e nei concessionari, Twizy è sempre stato un veicolo controverso. Non è un’auto, non è una moto, non è un treno e neanche superman ma allora come possiamo definirla?
Facendo un giro nei concessionari scopriamo subito come Renault non cerchi di venderla come un’auto e neanche come un ibrido: Twizy è (o almeno così viene venduta) la soluzione ai problemi di mobilità urbana.
“Urbana" è infatti una parola chiave perché questa piccola quattroruote che abbiamo provato per riportarvi le nostre considerazioni.
Partiamo da un breve riepilogo delle caratteristiche: nei 2.34 x 1.24 metri di ingombro, Twizy offre un abitacolo molto spartano, senza portiere (come opzional sono disponibili le mezze portiere senza finestrini) e per questo privo di parti in tessuto o in generale che possano rovinarsi con l’acqua. Un volante, un tachimetro digitale, i pulsanti per drive, folle e retro, classici controlli luci e frecce e i due sedili, uno regolabile solamente in lunghezza, l’altro – posteriore – fisso.
Assente il bagagliaio che è rimpiazzato da due vani (ovviamente con serratura dato che chiunque può aprire le portiere), uno anteriore dal volume di un pallone da calcio e uno posteriore da una trentina di litri.
Trattandosi di un veicolo a quattro ruote non mancano le cinture e il guidatore ha a disposizione una quattro punti “simil sportiva" e un posteriore a tre punti. Non mancano poi l’airbag e i quattro freni a disco.
Come va
Ritirata la vettura la prima cosa che si nota è l’abitacolo spartano che ci fa dimenticare la mancanza di qualsiasi comfort a cui siamo abituati grazie a quella sensazione da kart che offre la posizione di guida centrale. Montanti non troppo ingombranti, sedile rigido (ma discretamente comodo visto che ci staremo su al massimo un’ottantina di chilometri) e altezza da terra ridotta la trasformano in un giocattolo divertente da guidare.
Nonostanti manchino completamente le regolazioni per volante e seduta (a parte lo slittamento in avanti/indietro) con un’altezza tra gli 1.65 e gli 1.75 metri non si hanno problemi e ci si trova nella posizione di guida perfetta.
L’accensione può spiazzare: come per le auto con il cambio automatico bisogna premere il freno per sbloccare la leva del freno a mano e il primo quarto di giro di chiave serve a avviare tachimetro e elettronica. Successivamente si ruota di un’altra frazione la chiave e un segnale acustico ci avvisa che il motore è acceso. Un pressione sul tasto D (o R se dobbiamo andare in retro) e i primi metri sono quasi irreali: silenzio più totale finché il tachimetro non supera i 10 Km/h.
Da qui in poi un ronzio crescente accompagnerà pilota e passeggero ma chi assiste da fuori sentirà un rumore quasi nullo. Per questo Renault ha dotato la Twizy di un cicalino attivabile durante le manovre e quando si guida in zone particolarmente affollate da pedoni e ciclisti così da avvisare i passanti.
Uscire dalla via di casa, sterrata e con qualche buca, ci ha messo di fronte a un primo piccolo trauma: le sospensioni rigide e il pianale a pochi centimetri da terra fanno sentire sulla schiena ogni singola imperfezione del manto stradale. Abituati al kart da competizione a alla moto ormai ci abbiamo fatto il callo ma se avete sempre guidato auto tradizionali mettete in conto di “soffrire" un po’ in assenza di asfalto liscio e intatto.
La natura spartana di Twizy si scopre anche alla prima manovra poiché il volante non ha il servosterzo e le nuove generazioni abituate a “volanti di burro" rimarranno spiazzate nel dover usare i muscoli delle braccia per ruotare lo sterzo.
Usciti in strada il vento ha iniziato a entrare nell’abitacolo ma la versione in prova, quella con le mezze portiere, si è comportata più che bene nel ridurre la quantità di aria nell’abitacolo anche alla massima velocità, circa 80-85 Km/h.
Il motore da 17 cavalli è molto generoso nel metterci a disposizione presto la coppia massima di 57 Nm ed è brillante quanto basta da permetterci una partenza rapida da uno stop per inserirsi nel traffico o un sorpasso in città.
Il produttore dichiara un’accelerazione da 0 a 45 Km/h in poco più di 6 secondi: i nostri test fanno segnare poco più di 7 secondi che però sono falsati da un peso non proprio piuma. Su veicoli del genere, con poca “cavalleria", la pancia si fa sentire in accelerazione e proprio come nel kart 100cc senza marce (quelli da gara contano una trentina di cavalli) è fondamentale disegnare traiettorie perfette per non perdere in pista decimi di secondi a causa dei chili in più.
Perché parliamo di pista e gare? Semplice, perché con Twizy il paragone con i kart è d’obbligo. Il telaio offre un baricentro davvero basso per via dell’assetto rigido e delle batterie centrali nel pianale e guidare in città è un’esperienza completamente nuova per chi è abituato alle auto tradizionali.
Sfruttando le strade deserte della notte, in un parcheggio privato abbiamo cercato di far perdere l’anteriore alla Twizy in ogni modo: curve a gomito in piena accelerazione e sterzate a 60/70 Km/h non spaventano il telaio che mantiene le quattro ruote ancorate a terra.
Impegnandosi con una guida che difficilmente si tiene in strada siamo riusciti a ottenere un leggerissimo sovrasterzo, corretto quasi senza la necessità di un nostro intervento dal telaio stesso. Sul bagnato (dopo circa una trentina di minuti di pioggia) può capitare di perdere il posteriore o l’anteriore ma anche in questo caso parliamo di prove spingendo al limite la vettura e comunque di situazioni facilmente controllabili con un minimo di controsterzo se proprio non vogliamo alzare il piede dall’acceleratore.
Detto questo il verdetto è che Twizy sarà sempre sotto il vostro controllo, mostrando l’unica “debolezza" nella frenata. I quattro dischi garantiscono tempi di frenata davvero rapidi complice sia la velocità massima bassa che il peso piuma.
Durante i test l’utilizzo di quattro dischi ci è sembrato addirittura eccessivo ma è da lodare comunque la scelta del produttore. Parlavamo di “debolezza" perché l’assenza di ABS e meccanismi di aiuto alla frenata può rappresentare un rischio per chi è abituato a sistemi del genere e li utilizza magari anche con la due ruote.
Chiunque venga dal mondo del kart o da un’auto di vecchia generazione non avrà alcun tipo di problema a modulare la frenata e fermarsi in tempo anche su asfalto bagnato e scivoloso ma per tutti gli altri consigliamo qualche minuto di pratica e un paio di prove per rendersi conto di come gestire la frenata alle alte velocità (parliamo di 70/80 Km/h, al di sotto i problemi sono quasi inesistenti visto il freno motore .
Twizy monta infatti un sistema di recupero dell’energia sia in frenata che quando alziamo il piede dall’acceleratore e questo si traduce in decelerazioni importanti anche senza toccare il pedale.
Passo cortissimo, telaio piantato a terra e i pochi cavalli del motore rendono quindi quest’auto perfetta nella tenuta di strada, stabilissima in curva al costo di abituarci alle sospensioni dure e sentire ogni imperfezione del manto stradale. Attenzione ai dossi: se con un’auto tradizionale riusciamo a farli tra i 30 e i 40 Km/h, con la Twizy già a 15 Km/h sentiremo una generosa spinta che tenderà a staccarci dal sedile.
Uso quotidiano
Dopo aver visto come si guida, andiamo a raccontarvi come si usa nella vita di tutti i giorni. Perfetta per i single o le coppie, Twizy garantisce un buon comfort anche per il passeggero che, però, non deve avere misure eccessive in altezza o in circonferenza. I vani per i bagagli limitano, con due occupanti a bordo, al trasporto di un piccolo zaino con un portatile in quello posteriore e davanti abbiamo spazio per una giacca “anti pioggia", supporto per il navigatore o il cellulare, documenti e magari cappello, sciarpa e guanti se la temperatura dovesse abbassarsi.
Anche con pioggia insistente l’abitacolo, se scegliete la versione con mezze portiere, è protetto e limita la quantità d’acqua che raggiunge l’interno.
Chi è abituato alla moto saprà benissimo come proteggersi: una giacca impermeabile e un telo copri ginocchia ci manterranno perfettamente asciutti.
Durante i nostri test abbiamo affrontato una pioggia media/leggera e anche senza giacca, complice l’assenza di vento, non abbiamo avuto alcun problema di acqua all’interno dell’abitacolo.
In circa 4 ore riusciamo a caricare completamente le batterie da 6 KWh che secondo Renault possono raggiungere i 100 Km di autonomia. Dai nostri test è emerso che con una guida “brillante" (senza rinunciare mai a accelerazione e raggiungendo al massimo la velocità di crociera, siano i 50 Km/h in città o i 70/80 Km/ nelle strade provinciali o di collegamento) si raggiungono senza problemi i 50/60 Km di autonomia mentre chi è abituato a guidare pacatamente potrà raggiungere i 70/80 Km con una carica.
Posto che il tragitto casa/lavoro offre la possibilità di portare due piccoli zaini o ventiquattrore all’interno dell’abitacolo, abbiamo messo alla prova la Twizy con la spesa al supermercato. Ovviamente la casistica prevede un solo occupante a bordo, così da lasciare il sedile posteriore per le varie borse.
Arrivati all’Iper di Monza (di cui vi abbiamo parlato qualche tempo fa per l’inaugurazione delle colonnine elettriche), abbiamo potuto sfruttare il vantaggio dell’elettrica per parcheggiare di fronte alla porta di ingresso nei posti riservati alle EV e, utilizzando la tessera regionale e il servizio di ricarica gratuita offerto dalla regione Lombardia, abbiamo collegato la Twizy alla colonnina, tra l’interesse e la curiosità dei passanti.
Usciti dopo una ventina di minuti siamo riusciti a trovare spazio per tre borse (un paio di bottiglie incluse) e uno zaino ma lo spazio disponibile nel sedile posteriore riuscirebbe a contenere anche la spesa settimanale per due/tre persone senza problemi.
Versioni e allestimenti
Twizy è disponibile in commercio in due diverse versioni, ognuna caratterizzata da tre allestimenti.
- Twizy 45: 9 cavalli, velocità massima 45 Km/h e guidabile con patentino scooter costa 6.990 nell’allestimento Urban, 7.300 per “Color" e 7.900 per “Technic".
- Twizy: quella della nostra prova parte da 7.800 per la Urban, 8.100 per la Color e 8.700 per Technic.
Di seguito lo specchietto caratteristche e dotazioni:
- Color: tetto colorato, copricerchi e tappetino
- Technic: cerchi in lega da 13 pollici, vernice metallizzata, tetto nero simil carbonio
Conclusioni
Vediamo di fare il punto su questo nuovo esperimento: Twizy ha sicuramente il pregio di aver aperto la strada a una nuova concezione della mobilità, con veicoli mono/bi posto perfetti per chi vive in città e non ha bisogno di un’auto tradizionale o da affiancare alla prima auto per risparmiare energia e muoversi agilmente nel traffico.
Un’auto che non inquina e impatta decisamente meno sul nostro portafoglio (si parla di massimo 2EUR/100 Km) è già ottima e se a questo si aggiunge la possibilità di parcheggiarla ancora più agilmente di una Smart l’elenco dei “pro" fa quasi annullare i “contro".
Non guardate Twizy come un’auto con motore elettrico, consideratela piuttosto come un mezzo di trasporto alternativo e economico che, se siete abituati come chi vi scrive a utilizzare la moto 12 mesi all’anno, migliorerà molto i vostri spostamenti e vi terrà al coperto, salvi da rischi di cadute sul bagnato e asciutti a patto di utilizzare lo stesso equipaggiamento che utilizzereste per moto/scooter.