
20 Luglio 2021
La notizia è giusto di qualche giorno fa: Mercedes Benz ha siglato una partnership biennale con i Centri di Guida Sicura Aci-Sara per promuovere i principi cardine della sicurezza stradale, perseguendo una strategia che corre sul doppio binario della sostenibilità ambientale e della sicurezza. L'idea è di puntare a zero emissioni e zero incidenti, accompagnando l'industria dell'automotive nella delicata fase di transizione in cui si trova.
Sulla base dell'accordo, i centri di guida sicura Aci di Roma (Vallelunga) e Milano (Lainate) diventeranno il fulcro di attività didattiche polivalenti anche grazie ai veicoli della gamma Mercedes, mentre una terza struttura in provincia di Bari entrerà in attività nel 2023. Come ha spiegato Radek Jelinek, presidente e ceo di Mercedes-Benz Italia:
"la partnership è un segnale importante della necessità di fare sistema e allo stesso tempo rappresenta per noi l’opportunità di poter contare sul supporto e la logistica di strutture di eccellenza, con due hub distribuiti in maniera strategica sul territorio".
La proposta è semplice ma efficace: si tratta di corsi che si tengono in giornata, della durata di 8 ore, per mettere alla prova le proprie conoscenze e abilità in fatto di guida in condizioni limite, anche con il proprio mezzo privato. Quindi, formazione in aula a cui seguono esercitazioni pratiche in aree idonee.
Durante la giornata inaugurale riservata ai giornalisti ho avuto modo di toccare con mano l'utilità dell'iniziativa, cimentandomi in un paio di esercizi allestiti ad hoc sul circuito di Vallelunga. Devo dire che ho la patente B da parecchi anni ormai ma non avevo mai partecipato a corsi del genere, quindi ero parecchio curiosa.
La prima lezione è arrivata ancor prima di toccare l'acceleratore, perché gli istruttori hanno ribadito l'importanza dello sguardo e della posizione di guida: l'unico modo per reagire con prontezza ai pericoli che ci si presentano è tenere gli occhi sempre puntati sulla strada, ad anticipare i movimenti sul volante.
Allo stesso modo il sedile deve essere regolato in modo da avere la massima visibilità sulla carreggiata. La formula magica è: con le spalle premute sullo schienale, il centro del volante deve essere allineato al mento e il polso deve poggiare sulla corona dello sterzo, facendo in modo che l'avambraccio si fletta solo leggermente. La gamba sulla frizione deve curvarsi lievemente per assorbire meglio gli urti, e l'inclinazione del sedile deve essere più vicina possibile ai 90°.
Quindi, via a due esercizi molto tecnici, entrambi su strisce d'asfalto rivestite di una resina a bassa aderenza e opportunamente irrigate, il che permette di simulare a basse velocità (45 km/h) e quindi senza rischi, condizioni ben più pericolose nel quotidiano.
Il primo prevedeva di gestire il sottosterzo in ingresso curva, e richiedeva una sensibilità su freno e acceleratore non scontata, dato che non si tratta della mia auto personale che sono abituata a guidare tutti i giorni. Tuttavia, grazie alle spiegazioni dell'istruttore è filato tutto liscio (meglio al terzo tentativo che al secondo).
Nel secondo esercizio invece bisognava affrontare un simulatore di sbandata. In pratica, si tratta di una piastra meccanica in grado di imprimere ai mezzi una spinta improvvisa sull'asse posteriore simulando una perdita di aderenza. Di conseguenza si innesca un sovrasterzo dinamico, con annesso rischio di testacoda, che sono riuscita a scongiurare con più efficacia al secondo tentativo pur sbandando parecchio.
Fondamentale, per superare gli esercizi, avere tempi di reazione rapidi e, nel secondo, una corretta gestione del controsterzo. Al netto, direi due esperienze costruttive e divertenti che hanno arricchito il mio bagaglio di conoscenze; particolarmente utili se si considera che ho messo piede in auto convinta di poterle gestire senza problema e mi sono invece trovata con qualche difficoltà.
E proprio questo è stato fondamentale, perché il primo dei pilastri dei corsi di guida sicura organizzati da Aci riguarda proprio la necessità di scardinare l'eccessiva confidenza data dalla familiarità col mezzo: alla guida della nostra auto ci sentiamo tutti sicuri finendo spesso per azzardare manovre rischiose, con risultati alterni.
Se la gran parte degli incidenti dipende dal fattore umano e ancor più numerosi sono i near miss, ovvero gli incidenti evitati per un soffio, dopotutto un motivo ci sarà. I governi di Austria, Svizzera, Lussemburgo e Slovenia per esempio hanno reso obbligatoria ai fini del conseguimento della patente la frequenza a corsi di guida sicura analoghi a quelli Aci, e gli incidenti tra neo-patentati sono diminuiti del 28%.
E voi, avete mai preso in considerazione di frequentare un corso di guida sicura?
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Commenti
di questi tempi con tutti i soldi che ci sono in giro scommetto che saranno molto migliorati.
ma dopo hai più o meno incidenti?
sicuramente guidano meglio così
SONTADO O COME C-A-T-Z-O TI CHIAMI
SUKKIA STA M-I-N-K-K-H-I-A
AZZARDATI A CANCELLARMI ANCORA TUTTI I POST
E NEANCHE QUELLA -T-R-O-I-I-A- DI TUA MAMMA TI SALVA 4
So di gente che ha mandato la Tesla da sola al corso, per far apprendere le pratiche di guida sicura, all' omino della guida autonoma che sta dentro la scatola sterzo. .
Fatto il corso base 5-6 anni fa, concordo con quei paesi, sarebbe da rendere obbligatorio.
Con loro ho fatto il corso base nel 2004, poi, a distanza di 3 anni feci l'avanzato. Ho poi ripetuto pochi anni fa l'avanzato per riprendere alcune tecniche ed alcuni concetti sulla sicurezza. Con mio dispiacere notai che il centro non era più ai livelli di anni fa, corso teorico molto frettoloso, molto tempo perso in officina a pubblicizzare una nota casa di pneumatici e poche prove pratiche ripetute un paio di volte. Il tutto se è durato un sei ore è pure assai. Spero davvero che qualcosa sia cambiato nel frattempo, all'inizio erano corsi fatti bene ed economici, dopo sono diventati solo economici...