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ANIASA lancia l'allarme: continua crisi chip. Impossibile una soluzione a breve

Non è finita la crisi dei chip, conseguenza anche in vista della prossime vacanze di Pasqua.

ANIASA lancia l'allarme: continua crisi chip. Impossibile una soluzione a breve
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Simone Dellisanti
Simone Dellisanti
Pubblicato il 7 mar 2022

Tra la pandemia e la guerra Ucraina-Russia non smettono di arrivare le brutte notizie e, con un po' di rassegnazione, sottolineiamo come sia ancora molta "attiva" la crisi dei chip. A ricordarci di questo ennesimo problema ci pensa ANIASA, l’Associazione che in Confindustria rappresenta i servizi di mobilità che nel suo recente comunicato lancia un allarme semplice e chiaro: "mancano i chip per le auto a noleggio" (e non solo).

Di conseguenza si riduce in modo sensibile il numero di vetture disponibili in flotta per gli operatori e per i noleggiatori. A quanto pare ci saranno problemi pure per chi ha intenzione di noleggiare una vettura per far fronte alle vacanze di Pasqua, primo picco stagionale per i turisti, italiani e stranieri, che vogliono mettersi in movimento per raggiungere le numerose bellezze del nostro Paese.

Quest’anno, complice il progressivo calo dell’ondata pandemica e il venir meno dello stato di emergenza, sono già oggi diversi milioni gli italiani che stanno pianificando le proprie vacanze in quei giorni. Un nuovo ostacolo potrebbe però arrivare al momento di prenotare la propria vettura a noleggio.

La “crisi dei chip” in corso da quasi un anno ha, infatti, rallentato sensibilmente la produzione e disponibilità sul mercato di veicoli, tanto per i privati quanto per le società di noleggio a breve termine. Per ora, a sentire gli operatori del mercato Automotive, sembra impossibile fare previsioni temporali sulla fine di questa emergenza che di certo coinvolgerà anche il periodo estivo.

“Il paradosso”, evidenzia Giuseppe Benincasa – Direttore Generale ANIASA, “è che il settore, già duramente colpito dalla pandemia (-50% dei noleggi nel 2021 vs 2019), si trova ora alla vigilia della stagione turistica che potrebbe fornire una boccata d’ossigeno agli operatori, ma purtroppo con una flotta assai meno numerosa di quanto ci si potesse attendere. Si rischia quindi di non poter accontentare tutte le richieste dei turisti”.

“Negli ultimi mesi”, conclude Benincasa, “gli operatori hanno reagito a questa riduzione del flusso di immatricolazioni tenendo in flotta per più tempo le proprie vetture (in media vengono utilizzate per 8-10 mesi), ma adesso non è più possibile andare oltre e la situazione di empasse è totale. Senza un cambio di strategia da parte dei costruttori europei, le imprese di noleggio saranno costrette ad aprire fortemente ai costruttori cinesi. Un trend che, una volta avviato, sarà difficilmente reversibile”.

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