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Audi alla Dakar con un prototipo elettrico dotato di range extender a benzina

Audi si presenta alla Dakar con un propulsore con range extender.

Audi alla Dakar con un prototipo elettrico dotato di range extender a benzina
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Simone Dellisanti
Simone Dellisanti
Pubblicato il 21 dic 2021

Audi è pronta per affrontare la Dakar 2022, in programma il 2 gennaio 2022, con una grande novità: la casa dei quattro anelli sarà il primo costruttore al mondo a prendere parte in veste ufficiale alla competizione con un prototipo elettrico dotato di range extender.

Di cosa parliamo? Praticamente della presenza di una batteria ad alta tensione, collocata centralmente al prototipo elettrico con range extender. L’accumulatore, caratterizzato da un peso di 370 chilogrammi e da una capacità di 52 kWh, contribuisce a bilanciare le performance dell'auto da corsa tra efficienza e performance. Il range extender è un propulsore 2.0 TFSI, alimentato grazie a un serbatoio del carburante dalle dimensioni nettamente inferiori a qualsiasi veicolo termico. Sarà utilizzato durante le prove speciali esclusivamente per generare energia destinata alla batteria. Il motore endotermico non sarà utilizzato per dare trazione alle ruote.

Audi è pioniere della rivoluzione energetica nei rally raid” afferma Lukas Folie, Responsabile dello sviluppo della batteria ad alto voltaggio. “Definire le caratteristiche e le performance dell’accumulatore si è rivelata una sfida straordinaria, non esistendo precedenti e riferimenti per affrontare un palcoscenico probante come la Dakar”.

La Dakar si contraddistingue per tappe giornaliere lunghe centinaia di chilometri, sollecitazioni estreme, sabbia che s’insinua ovunque, temperature elevate e un peso minimo della vettura di due tonnellate, come da regolamento. Le performance, l’affidabilità e la sicurezza richieste dal rally raid più impegnativo al mondo hanno indotto Audi ad affidarsi a una batteria a celle tonde, con gli ingegneri e i tecnici elettronici di Audi che hanno creato algoritmi volti a mantenere lo stato di carica (SoC) entro intervalli predefiniti in funzione delle prestazioni richieste.

Se, ad esempio, un passaggio tecnico tra le dune richiede massima energia per un breve istante, lo stato di carica scende entro un intervallo controllato, dato che i kWh assorbiti risultano inferiori a quelli erogati. “Una situazione simile è sostenibile solo per un lasso di tempo limitato”, puntualizza Lukas Folie. “Sulle lunghe distanze, il pareggio energetico è cruciale per coprire l’intero percorso e mantenere performante la vettura”.

L'energia necessaria viene poi recuperata, anche, in frenata. Come succede già in F1 e Formula E. Le MGU (Motor Generator Unit) in corrispondenza di ciascun assale, deputate alla trazione, convertono il moto rotatorio delle ruote in energia. Una soluzione resa possibile dal sistema di frenata elettroidraulico che abbina l’azione decelerante dei motori elettrici con la frenata idraulica tradizionale. In aggiunta, la terza MGU agisce quale generatore per contribuire alla ricarica della batteria ad alto voltaggio, specie in frenata.

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