
23 Luglio 2018
Nel 1977 Thierry Sabine si perse nel deserto libico durante il rally Abidjan-Nizza. Inizia così la storia della Parigi Dakar, con un caso che ha affascinato il pilota francese al punto da dare il via, a fine anno successivo, a quello che sarebbe diventato il rally raid più famoso al mondo, un'impresa che attirava piloti in cerca di avventura e con tanta voglia di mettersi alla prova.
Sono passati quarant'anni e la Dakar 2018 sarà quella che celebrerà l'anniversario di questa corsa, prevista fra il 6 e il 20 gennaio 2018 tra Perù, Bolivia e Argentina. Alla conferenza stampa di presentazione è stato anticipato il nuovo percorso, un tracciato con varie tappe che punta a richiamare le origini africane della corsa ormai stanziatasi in Sud America, proponendo più sabbia per la gioia degli spettatori e il sudore dei piloti ma anche una logistica più razionale. Le tappe circolari permetteranno di ottimizzare gli spostamenti dei mezzi di supporto dei vari team, proponendo quindi una ricetta che unisce cuore e mente, passione e logica.
Il piano di Marc Coma, sulla carta, sembra quello giusto: la navigazione torna protagonista insieme alla sabbia, i piloti dovranno quindi dimostrare abilità di guida ma anche di orientamento per riuscire a portare a termine le 14 tappe fino a Cordoba, in Argentina.
In tutto questo non bisogna però dimenticare l'anima "ecologica" della Dakar, un evento che muove un numero impressionante di mezzi ma lo fa compensando al 100% le emissioni generate con il progetto Greenoxx per la protezione dell'ambiente in Amazzonia, sostiene più di 400 progetti sociali con Techo, disegna i tracciati in collaborazione con le autorità locali per evitare impatti negativi su ambiente e fauna e gestisce programmi di raccolta differenziata e trattamento dei rifiuti generati durante le varie tappe.
Tutto avrà inizio il 15 maggio, data di apertura delle iscrizioni. A fine novembre sarà presentato il percorso e i tracciati e sarà avviato l'imbarco dei veicoli. Subito dopo capodanno inizieranno le verifiche tecniche per poter dare il via alla corsa il 6 gennaio. Nell'attesa, molti piloti saranno impegnati al Rally del Merzouga, evento della Dakar Series che si terrà dal 7 al 12 maggio e che si è imposto come "scuola" per nuovi talenti o come preparazione per chi ha in programma di affrontare la Dakar 2018.
Per l'occasione abbiamo scambiato due parole con alcuni dei protagonisti, dal team della Pandakar, finalmente al traguardo nell'edizione 2017, ai motociciclisti: c'è Botturi, l'esperto che compete in un team ufficiale, c'è Cerutti, la giovane promessa pronta a riscattarsi dopo un infortunio nel 2017, e c'è Toia, il "solitario" che corre nella Malle Moto, categoria dove il pilota è anche meccanico e viaggia senza il team di supporto.
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