F1: Mondiale già chiuso ad Austin?
Lewis Hamilton è pronto a conquistare anche il Gran Premio degli Stati Uniti per avvicinarsi al suo terzo titolo mondiale. Solo Sebastian Vettel e Nico Rosberg possono rallentare la sua corsa iridata. Ci riusciranno? Di sicuro lotteranno il secondo
Lewis Hamilton è pronto a conquistare anche il Gran Premio degli Stati Uniti per avvicinarsi al suo terzo titolo mondiale. Solo Sebastian Vettel e Nico Rosberg possono rallentare la sua corsa iridata. Ci riusciranno? Di sicuro lotteranno il secondo posto.
La stagione della Formula 1 è giunta all´atteso appuntamento con il Gran Premio degli Stati Uniti sullo spettacolare Circuit of The Americas a Austin, nel cuore del Texas: è uno degli appuntamenti aggiunti più di recente al calendario ma è già uno dei più popolari.
Austin è una pista di quelle moderne, disegnata da Tilke, ma vecchio stile, dove conta veramente la guida, dove il pilota può ancora fare la differenza, uno di quelli che piacciono tanto a Lewis Hamilton, il dominatore di questa stagione. Il britannico qui vinse nella prima edizione del 2012, quando correva ancora con la McLaren motorizzata Mercedes: fu protagonista di un sorpasso incredibile su Vettel e la sua Red Bull di allora e conquistò di forza la corsa statunitense. L´anno scorso ha concesso la pole al suo compagno di squadra Rosberg e poi ha rimesso le cose a posto conquistando di nuovo il gradino più alto del podio.
Quest´anno, sulla carta, il suo dominio potrebbe essere ancora più netto, con la Mercedes che ha appena vinto il suo secondo titolo Costruttori, inoltre si gioca il primo match point: se dovesse vincere ancora e Vettel non arrivasse al secondo posto, potrebbe matematicamente già chiudere la lotta per il mondiale Piloti.
Potrebbe provare a guastargli la festa proprio Vettel, che è arrivato qui con il secondo posto in classifica e 7 punti di vantaggio su Rosberg. Ma la Ferrari ha deciso di usare il quinto motore, quindi monterà sulle proprie monoposto un’unità uguale a quella di Monza e lui e Kimi Raikkonen pagheranno dieci posizioni sulla griglia di partenza. La gara si preannuncia dunque in salita per le “Rosse" ma qui si riesce a superare e una rimonta non è impossibile. Vettel è l´unico, oltre ad Hamilton, ad essersi imposto a Austin: ha vinto nel 2013 ed è salito sul podio per ben due volte.
Anche a Rosberg piace il circuito texano: come detto, l´anno scorso ha fatto la pole, ha condotto la prima parte della gara e poi Hamilton gli ha negato la vittoria. Avrebbe decisamente bisogno di un buon risultato dopo la delusione cocente del ritiro a Sochi, che ha di fatto infranto le sue possibilità per il mondiale. Ormai mancano solo quattro gare al termine e il divario da Hamilton è ormai enorme.
Lo scorso anno Daniel Ricciardo è salito sul podio, terminando al terzo posto con la Red Bull, ma ora è tutta un´altra musica. Il team di Milton Keynes ha vissuto una stagione difficile ma qui potrebbe contare sulla nuova power unit fornita da Renault, che ha usato ben 11 dei 12 “gettoni" per lo sviluppo del propulsore, che era veramente necessario. Dopo aver lavorato a lungo sui problemi di affidabilità dall’inizio della stagione, questo upgrade segna la prima ricerca di maggiore potenza per consentire alle monoposto Red Bull di essere più vicine a Mercedes e Ferrari. Questo ha comportato cambiamenti significativi all’interno del motore termico e al turbocompressore. Ma ancora non è certo se lo useranno questo fine settimana. Nel paddock di Austin la Renault dovrà anche discutere della situazione con Red Bull e Toro Rosso, prima di prendere una decisione definitiva.
Riflettori puntati anche sulla Manor con Alexander Rossi che torna con il team per la sua gara: sarà la prima volta che un pilota americano correrà in F1 nella gara di casa dopo l´esperienza di Scott Speed a Indianapolis nel 2007.
Grandi festeggiamenti invece in Sauber che celebra il proprio 400° Gran Premio in questo fine settimana, un record raggiunto solo da altri cinque team nella storia. Il loro debutto risale al 1993 in Sudafrica e da allora hanno saltato solo tre gare: a Monaco nel 1994, in Brasile nel 2000 e negli Stati Uniti nel 2005. 22 anni di storia del team svizzero che ha lanciato in F1 talenti come Raikkonen e Felipe Massa. La quadra elvetica vanta anche una vittoria con il grande Robert Kubica, in Canada a Montreal nel 2008, e una pole position sempre con il fuoriclasse polacco nella stessa stagione, in Bahrain. Quegli anni magici, in cui erano la struttura ufficiale della BMW sono purtroppo lontani, e per Marcus Ericsson e Felipe Nasr oggi è tutta un´altra storia.
Intanto nella prima sessione delle Prove Libere torna al volante di una delle loro monoposto il nostro Raffaele Marciello, il talento della Ferrari Driver Academy.
Alla McLaren potranno contare sulla nuova unità Honda, che aveva debuttato nella prima sessione di Prove Libere di Sochi: sfruttando gli ultimi quattro “gettoni" concessi dalla FIA hanno introdotto delle novità tecniche, tra cui i nuovi scarichi, per migliorare le performance e l´affidabilità, lavorando anche sulle temperature del motore. Speriamo che tutto questo consenta a Fernando Alonso e Jenson Button di arrivare al traguardo e in zona punti.
Il tracciato texano è uno dei più difficili in calendario, un mix di curve veloci adrenaliniche, lunghi rettilinei e curve più lente molto tecniche: è lungo 5,5 km, il suo layout prevede nove curve a destra e undici a sinistra e si percorre in senso antiorario. E´ un tracciato contraddistinto da variazioni di altitudine importanti e tra le curve più interessanti c´è senz´altro la prima: dopo circa 500 metri, in salita, dalla linea di partenza, i piloti frenano proprio sulla sommità della cresta. In cima al dosso, nel momento in cui frenano per entrare in curva, è fondamentale avere una vettura molto stabile. Le curve successive, la 2, 3 e 4 , sono velocissime: come per le Maggots e Becketts a Silverstone, o le famose “esse" di Suzuka, serve una grande precisione di guida: se si è troppo aggressivi, la monoposto diventa instabile, si perdono decimi preziosi e si sottopongono gli pneumatici a una maggiore usura. Il rettifilo più lungo non è quello principale, ma quello che collega le curve 11 e 12: oltre un chilometro dove si passano circa 10 secondi alla velocità massima. Lì sarà importante addirittura anche la direzione del vento. La pista è estremamente impegnativa per il motore e mette a dura prova tutti i componenti: circa il 60% del tracciato si percorre a piena potenza. Come a Spa, Monza e Suzuka, Austin è un circuito dove la potenza gioca un ruolo chiave, con una velocità media del giro intorno ai 200 km/h. Nella messa a punto delle vetture saranno determinanti anche l´equilibrio del retrotreno e la stabilità in frenata.
Date le caratteristiche del tracciato Pirelli ha portato le gomme Soft e Medium e la differenza prestazionale tra le due mescole dovrebbe essere compresa fra 0"6 e 1". Purtroppo per questo fine settimana è attesa la pioggia, con previsioni che parlano di brutto tempo e temporali per tutto il weekend, compresa la Domenica, con temperature tra i 22 e 24 gradi. Quindi le squadre dovranno probabilmente utilizzare anche gli pneumatici intermedi e full wet.
Il primo appuntamento in pista è per il primo turno di Prove Libere il venerdì alle 17:00 ora italiana. La gara texana è invece in programma alle 20:00, in diretta su Sky Sport F1 HD oppure su Rai Uno.
Nicola Villani