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Bridgestone e i pneumatici in gomma naturale

Il traguardo è quello del 2050, anno in cui Bridgestone vuole abbandonare i derivati del petrolio per produrre pneumatici realizzati con mescole a base di gomma naturale. L'obbiettivo è oggi più vicino grazie ad un nuovo prototipo realizzato dal Centro

Bridgestone e i pneumatici in gomma naturale
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Luigi Melita
Luigi Melita
Pubblicato il 13 ott 2015

Il traguardo è quello del 2050, anno in cui Bridgestone vuole abbandonare i derivati del petrolio per produrre pneumatici realizzati con mescole a base di gomma naturale. L’obbiettivo è oggi più vicino grazie ad un nuovo prototipo realizzato dal Centro Ricerche che si occupa di studiare la pianta di guayule. A Tokyo è stato realizzato il primo pneumatico per auto con gomma naturale derivata esclusivamente da questa pianta che Bridgestone stessa coltiva a scopo di ricerca e sviluppo.

Si tratta di uno sviluppo importante in ottica futura, specie considerando la sempre maggior motorizzazione della popolazione e, quindi, un conseguente aumento delle necessità produttive. Il progetto segue il prototipo mostrato in estate nel Centro Tecnico Europeo che aveva realizzato uno pneumatico realizzato quasi interamente in gomma estratta dalla guayule.

Il produttore prosegue quindi la ricerca puntando ad ottimizzare la quantità di gomma estraibile da ogni arbusto, aumentare le zone in cui la guayale è coltivabile e valutando l’utilizzo di questo materiale all’interno della gamma.

 

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