Il mercato delle auto elettriche ancora troppo debole in Italia
Il mercato delle auto elettriche in Italia sembra essere ancora arretrato rispetto alla situazione europea. Il confronto con i Paesi Bassi, per esempio, è quasi impietoso: basti pensare che ad Amsterdam ci sono quasi 400 taxi elettrici (con circa un
Il mercato delle auto elettriche in Italia sembra essere ancora arretrato rispetto alla situazione europea. Il confronto con i Paesi Bassi, per esempio, è quasi impietoso: basti pensare che ad Amsterdam ci sono quasi 400 taxi elettrici (con circa un centinaio di Model S, ma anche molte e-NV200 e Leaf). Uno scenario quasi impensabile da noi, mentre nei Paesi Bassi la bandiera della sostenibilità sventola senza paura: e non è un caso che di recente sia stata approvata dal consiglio cittadino di Amsterdam la cosiddetta Sustainable Agenda, un programma che prevede l’annullamento di emissioni inquinanti entro il 2025, con la creazione di una low emission zone per gli scooter a partire da quest’anno, per i veicoli commerciali a partire dal 2017 e per i bus e i taxi a partire dal 2018.
Ma, al di là dei mezzi pubblici, in Europa la situazione è rosea anche per le automobili private: solo ad Amsterdam, ogni mese vengono aggiunte 25 nuove stazioni di ricarica per le auto elettriche, e il traguardo da raggiungere è quello delle 4mila strutture entro il 2018. I residenti della città già oggi eseguono ricariche che bastano per percorrere qualcosa come un milione e mezzo di chilometri al mese. Il fatto è che nella capitale dei Paesi Bassi per ogni auto a emissioni zero si ha la possibilità di ottenere finanziamenti fino a 10mila euro, metà dei quali concessi dal governo (mentre l’altra metà viene riconosciuta direttamente dalla città).
Per il momento, invece, in Italia la situazione è molto diversa: chi vuole fare valutare il proprio usato e comprare una macchina nuova, per esempio, è poco motivato a puntare su un’auto elettrica, anche per la mancanza di agevolazioni economiche concrete come quelle olandesi, oltre che per l’assenza delle infrastrutture (le colonnine di ricarica). Ed è un vero peccato, visto che l’alimentazione elettrica presuppone dei costi al chilometro molto ridotti e, in più, garantisce spese contenute per quel che riguarda la manutenzione.
Insomma, non è esagerato sostenere che da noi le macchine elettriche occupino una percentuale ancora irrilevante del parco auto complessivo. Uno spiraglio di luce, però, sembra provenire dai dati più recenti, che evidenziano che tra il mese di gennaio e il mese di aprile del 2015 le vendite del settore si sono quasi triplicate rispetto alle vendite fatte registrare tra il mese di gennaio e il mese di aprile del 2014.